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Sud, tasse e zero deficit. L’agenda di Confindustria per il governo

Reagire, per non morire. Il nuovo governo giallorosso è ufficialmente completo con la nomina dei viceministri e dei sottosegretari. Adesso è il momento di mettersi in marcia e dimostrare lo spessore dell’esecutivo giallorosso. Confindustria lo sa bene e ancora oggi è tornata a chiedere misure immediate per il rilancio della nostra economia (qui l’intervista di ieri al vicepresidente di Viale dell’Astronomia, Licia Mattioli). La Germania è vicina alla recessione e questo per le imprese italiane è un problema, visto che Berlino rappresenta il primo mercato continentale per il nostro export. La Bce ieri ha dato prova di voler continuare a fare la sua parte, tagliando ancora il costo dei depositi delle banche presso l’Eurotower (per gli istituti sarà più caro mantenere i soldi presso i caveau della Bce il che è un incentivo a smobilizzarli per erogarli all’economia) e somministrando un nuovo Qe da 20 miliardi al mese. Ma per il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, non basta. Ora è il governo che deve mettersi pancia a terra e lavorare, sperando che il Paese reale si metta in scia agli sforzi intrapresi.

“Il Paese ha bisogno di reagire perché, tra l’altro, i dati della recessione in Germania, la recessione nel nostro Mezzogiorno e il calo degli ordini per l’industria del Nord, ci dicono che i dati previsionali non sono positivi, tanto è che il governatore Draghi ha realizzato una nuova politica monetaria espansiva proprio per questi aspetti a cui andrebbe compensata una politica per la crescita italiana ed europea”, ha spiegato Boccia intervenendo all’assemblea degli industriali di Cosenza. “Stiamo dicendo da tempo che per noi una grande riforma fiscale del Paese deve avere un’attenzione su due aspetti, uno è il nodo risorse. Abbiamo un debito pubblico rilevante e quindi risorse non elevate e non possiamo fare maggior debito pubblico”, ha proseguito Boccia, ribadendo la linea di Confindustria emersa da Cernobbio, ovvero sì alla spesa, sì agli investimenti ma senza deficit aggiuntivo.

“L’altro è darci delle priorità. Una di queste, per noi, insieme a tante altre parti sociali, è quella di ridurre le tasse sui salari dei lavoratori italiani, insieme a un grande piano di inclusione giovani che riguardi tutto il Paese e in particolare il nostro Mezzogiorno”. Proprio sul Mezzogiorno, su cui il premier Conte sta lavorando allestendo un grande piano di rilancio e investimenti da tenere fuori dal Patto di Stabilità con l’Europa, Boccia ha invitato a non perdere tempo. “Il Sud ha bisogno di entrare in una grande questione nazionale. Non possiamo permetterci distrazioni e dobbiamo evitare quelle volgarità di valutare le persone dalle latitudini e non da cosa fanno. La nostra visione del Paese non è di un’Italia periferia dell’Europa, ma di un’Italia centrale tra Europa e Mediterraneo. In questo il Mezzogiorno e la Calabria diventano protagonisti di una scena internazionale che l’Italia può giocare in termini economici e politici”. L’agenda confindustriale per il governo è pronta.

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