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Energia. Così gli Usa raddoppiano a Cipro (e flirtano con Atene)

Gli Usa raddoppiano a Cipro. Non solo ExxonMobile e Noble Energy per lo sfruttamento dei blocchi nella Zona economica esclusiva, ma anche altri players primari saranno impegnati attivamente nel dossier energetico. Una mossa che dimostra, ancora una volta, quanto peso specifico abbia a Washington il gas del Mediterraneo orientale. È la ragione per cui la decisione si lega a doppia mandata alla sponda militare con Atene e alla possibilità che le trattative per le riunificazione dell’isola possano passare da un accordo sui profitti futuri.

PIÙ GAS

L’annuncio arriva direttamente dall’ambasciatore Usa a Cipro Judith Garber. L’occasione è un meeting promosso dalla Camera di commercio statunitense a Cipro, alla presenza del ministro degli Esteri Nikos Christodoulides. Secondo il diplomatico “altre società statunitensi nel settore energetico si uniranno a loro, mentre Cipro passerà dalla scoperta delle risorse energetiche al duro compito di portare tali risorse sul mercato”.

È di tutta evidenza come l’incremento delle attività di esplorazione del gas nella regione del Mediterraneo orientale abbia aumentato la competitività degli Stati costieri in quelle aree: per cui se da un lato la Turchia prosegue nel suo scontro di interessi con Cipro e Grecia, dall’altro allo spostamento dell’equilibrio di potere nella regione sta contribuendo la strategia Usa che si pone e cavallo tra “due mondi”.

EQUILIBRI

La decisione dell’amministrazione Usa di procedere rapidamente ad una nuova presenza militare a Creta presso la base som di Souda Bay ha proprio questo obiettivo. Non lasciare scoperto il fronte orientale che sta vivendo una sua dinamica assolutamente peculiare alla voce Siria e dossier energetico, con i tentativi di Ankara di incunearsi nella partita potendo giocare anche la carta della minaccia migranti (sul cui versante occidentale sull’Evros vigileranno grazie alla base di Alexandrupoli).

Ma la Turchia in questa fase appare isolata, come dimostra la partnership attiva e operativa fra Israele, Grecia e Cipro al fine di pianificare le future forniture di gas dirette all’Europa. Non va dimenticato che lo scorso febbraio Israele ed Egitto hanno siglato un contratto di esportazione di gas per 2 miliardi di dollari, prevedendo che il player israeliano Delek Energy, in tandem con Nobel, sia in grado di esportare 2 miliardi di metri cubi di gas dai giacimenti Leviathan e Tamer alla società egiziana privata Dolphinus.

TREND

Sulla scena ci sono due elementi che si sommano e si intersecano alla questione del gas. Il primo verte la possibile riunificazione dell’isola è al centro di colloqui diplomatici fra le parti. Il presidente cipriota Anastasiades sembra intenzionato a giocare la carta di un fondo comune per gli introiti energetici, ma la strada verso l’obiettivo è tutta in salita vista la reazione scomposta di Ankara che continua a minacciare Nicosia e prosegue nelle interferenze con due proprie navi oceaonografiche.

Il secondo riguarda la presenza americana in terra ellenica, dove la partnership militare si sta per compiere definitivamente. Gli Usa disporranno della base di Andravida nel Peloponneso, di quella di Alexandrupoli al confine con la Turchia e possono già contare su quella di Larissa da dove decollano i droni Uav.

NICOSIA & MOSCA

Che Cipro sia diventato il centro della geopolitica mediterranea è dimostrato anche dal versante bancario, oltre che da quello energetico. Alcuni movimenti da parte dei correntisti stranieri inducono a pensare che i russi non abbiano più molto interesse a tenere un piede a Cipro. Alla vigilia della crisi del 2013 il sistema bancario di Cipro aveva elevati depositi da parte paesi terzi: nel 2012 erano pari a 21,5 miliardi di euro mentre oggi sono scesi a quasi 7. Ancora non è chiaro se si possa parlare ufficialmente di abbandono, anche perché la presenza russa sull’isola è ancora intensa grazie agli uffici della Lega Cipro-Russia. Ma più probabilmente si è in presenza di un cambio di modalità, forse dettato anche dai riverberi della geopolitica.

Non va dimenticato che i depositi di russi naturalizzati ciprioti sono inclusi nei depositi dei residenti ciprioti elencati nelle note ufficiali della Banca nazionale, mostrando una tendenza al rialzo negli ultimi due anni.

twitter@FDepalo

 

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