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Che cosa faranno Mise e Ibm su blockchain e Made in Italy

Può la blockchain supportare le eccellenze italiane? Sì, a quanto pare. E non solo può farlo, ma lo sta già facendo, con il progetto pilota “La Blockchain per la tracciabilità del Made in Italy” realizzato dal Ministero dello sviluppo economico con il supporto di Ibm e la collaborazione di associazioni e aziende del settore manifatturiero italiano.

I VANTAGGI DELLA BLOCKCHAIN

Presentato il 14 novembre presso il dicastero di Via Veneto, il programma – si è detto durante l’evento – nasce con l’obiettivo di fornire un supporto alle piccole e medie imprese nazionali, che ad oggi necessitano di migliorare la trasparenza e la tutela dei propri marchi, sia all’interno della filiera di appartenenza sia nei confronti dei consumatori finali. La blockchain, in questo caso, mette a disposizione le proprie caratteristiche per garantire standardizzazione, immutabilità e autenticità di dati e documenti, ma anche la loro sicurezza, la riduzione dei contenziosi sulle transazioni e l’automazione dei processi, con un deciso miglioramento della produttività complessiva.

IL SUPPORTO ALLE PMI

Le Pmi, infatti, sono spesso le realtà più escluse, per motivi strutturali, dai vantaggi che l’innovazione tecnologica porta con sé. Per questo si vuole cercare di supportarle in un processo integrativo che, se nel primissimo periodo potrà sembrare complesso, nel medio e lungo periodo potrà portare grandi vantaggi a quelle imprese che compongono le fondamenta dell’economia nazionale. Lo studio di fattibilità del ministero è partito dall’individuazione delle problematiche della filiera, proponendo delle soluzioni per il miglioramento e lo snellimento dei processi più complessi e delicati. La sperimentazione, già avviata, consentirà alle aziende di accedere a una piattaforma blockchain disponibile via cloud.

L’INNOVAZIONE IN ITALIA

“Oggi presentiamo i risultati di una prima sperimentazione del Mise che utilizza la blockchain e le tecnologie basate sui registri distribuiti”, ha detto Patuanelli. “Stiamo lavorando a livello europeo nell’ambito della European blockchain partnership al fine di esportare il modello italiano di protezione delle filiere produttive attraverso le tecnologie emergenti.  Pensiamo che in questo ambito il nostro Paese possa giocare un ruolo di leader a livello comunitario”.

UN SUPPORTO ALLE IMPRESE (E AI CONSUMATORI)

“L’apertura alla competizione dei mercati globali – ha dichiarato Cereda di Ibm Italia – pone il brand Made in Italy nella condizione di dover assicurare le massime trasparenza e tracciabilità. L’uso della blockchain è l’innovazione che può consentire alle nostre imprese di garantire i propri prodotti, differenziandoli in termini di qualità e sostenibilità. Questo permetterà ai consumatori di scegliere con la massima consapevolezza, garantendo alle aziende un ritorno importante in termini di fiducia”.

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