Inizia una nuova era dell’esplorazione spaziale. Douglas Hurley e Robert Behnken partono (meteo permettendo) da Cape Canaveral verso la Stazione spaziale internazionali (Iss) a bordo della nuova navicella made in Usa, la Crew Dragon di SpaceX. A nove anni dalla dismissione dello Space Shuttle, gli Stati Uniti si riappropriano dell’indipendenza di accesso alle orbite, con il mirino puntato sul ritorno sulla Luna entro il 2024. A seguire il lancio dalla base spaziale in Florida, i vertici dello Spazio a stelle e strisce, dal presidente Donald Trump al numero uno della Nasa Jim Bridentine. Qui è possibile seguire la diretta dell’agenzia americana:
L’attracco alla Iss è previsto nel giro di 24 ore. Non c’è ancora una data per il rientro. La durata della permanenza a bordo per i due astronauti sarà decisa una volta raggiunto l’avamposto orbitante (qui tutti i dettagli). In tutto questo, come spiegato dal sottosegretario Riccardo Fraccaro, c’è anche un po’ di eccellenza italiana. L’astronauta Maurizio Cheli ci ha spiegato perché il lancio ha una portata storica, sia da un punto di vista tecnologico, sia per i caratteri emozionali dell’evento rinominato “Launch America”. Marcello Spagnulo, ingegnere ed esperto aerospaziale, ha notato su queste colonne l’elevato valore strategico fondamentale della partenza nella nuova corsa allo Spazio, spiegando e perché il posto dell’Italia è a fianco degli Usa. E domani, alle 18 in diretta streaming (su questo pagina), ne parliamo con l’astronauta Luca Parmitano e il sottosegretario Riccardo Fraccaro in occasione del nuovo aperithink di Formiche, in collaborazione con Neopharmed Gentili.