Il ministro della Difesa Lorenzo Guerini sarà in Libia domani per incontri di “massimo livello”, anticipa una fonte del governo onusiano Gna da Tripoli. I temi della visita sono abbastanza classici: il contesto generale, la stabilizzazione del Paese attraverso un percorso che tenga conto “in primo luogo dei libici”, spiega la stessa fonte. Poi si parlerà del potenziale rischio di saldatura della crisi militare in Libia con quella economico-istituzionale in Tunisia: circostanza che potrebbe creare effetti catastrofici anche sull’immigrazione (dossier del momento a Roma, anche con proiezione di politica interna).
Con il ministro Guerini inoltre, i rappresentati del governo libico parleranno anche dell’ospedale di Misurata. La struttura da campo gestita dall’esercito si trova nell’aeroporto della città che fa da centro di protezione politica e militare all’esecutivo contro le ambizioni dei ribelli della Cirenaica. Nel corso degli anni è diventata un’infrastruttura critica e si vorrebbe utilizzarla per la gestione di casi di Covid19. In più uno dei temi centrali sarà l’ordinamento dello stato, ossia il futuro del Paese che secondo la visione italiana, condivisa nettamente con Tripoli, non potrà che restare unita ed evitare partizioni.
Il titolare della Difesa di Roma sarà accompagnato dal direttore dell’Aise, Gianni Caravelli, che da molto tempo tiene i contatti che riguardano il dossier libico. Gli appuntamenti a Tripoli saranno fitti, e la presenza di Caravelli è un elemento di continuità e facilitazione. Il ministro vedrà prima il presidente del Consiglio presidenziale, Fayez al Sarraj, con il ministro degli Affari esteri, Mohamed Siala, il vicepremier Ahmed Maiteeq e poi l’omologo Fathi Bashaga e il sottosegretario alla Difesa, Salah Al-Namroush.
Il format della visita è del tutto simile a quello di metà luglio della ministro degli Interni, Luciana Lamorgese. Anche i temi sono sovrapponibili: d’altronde non è possibile parlare di immigrazione – attinente più al Viminale – senza pensare prima al raggiungimento di una stabilizzazione, argomento che passa anche dalla Difesa visto il contesto militare sul campo. Inoltre, il ruolo di Guerini segue la traiettoria della diplomazia militare molto efficace nel quadro Nato, e dunque rapporti con la Turchia, partner centrale del governo di Tripoli, e sponda con Usa, Regno Unito e Francia. Un interessamento connesso anche alla crescente presenza russa nel Paese nordafricano, considerata un problema di interferenza nel Mediterraneo da parte di un attore non-alleato.