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Manovra in ritardo e rischio esercizio provvisorio. Parla Giacomoni (FI)

Mancano ormai tre giorni al termine per approvare la legge di Bilancio. Poi scatterà la tagliola dell’esercizio provvisorio, ovvero spesa congelata per mesi e misure della manovra bloccate. Non un buon programma. Giacomoni (Forza Italia) a Formiche.net: governo ingiustificabile, ha esautorato il parlamento. Ora il Paese rischia il blocco

Corsa contro il tempo, ancora una volta. Il governo di Giuseppe Conte, nel giorno in cui l’Italia comincia a vaccinarsi contro il Covid, si regala un brivido di fine anno: l’approvazione in extremis della manovra 2020, 38 miliardi di munizioni anti-Covid, finanziate per otto miliardi su 10 a deficit. Ma non è questo il punto. Il fatto è che il governo Conte sta seriamente rischiando di vanificare la stessa potenza di fuoco della manovra. Una parola, anzi due, riassumono il rischio del momento: esercizio provvisorio.

A UN PASSO DAL BURRONE

Non c’è da scherzarci troppo su. L’esercizio provvisorio è un provvedimento che scatta quando la manovra di bilancio non viene approvata entro il termine del 31 dicembre. Come previsto dall’art. 81 della Costituzione, un simile atto deve essere concesso con legge e può avere una durata massima di 4 mesi.

Problema. Durante i quattro mesi dell’esercizio provvisorio, l’esecutivo deve limitarsi, mese per mese, a gestire l’ordinaria amministrazione. La spesa è ripartita in quattro dodicesimi, nei limiti di quanto stanziato dalla precedente manovra. Tradotto, niente di quanto previsto in manovra può essere fatto, perché i margini di spesa sono pressoché inesistenti. Di conseguenza, tutte le misure a sostegno del reddito, gli sgravi e le agevolazioni salterebbero, prorogando una situazione economica che più drammatica non si può.

QUEL PERICOLO CHE CONTE (NON) VEDE

Formiche.net ha sentito Sestino Giacomoni, presidente della Commissione di Vigilanza su Cassa Depositi e Prestiti e membro del coordinamento di Forza Italia. “Oggi domenica 27 dicembre mentre in Europa si inaugura il Vax day noi siamo in aula a votare una manovra vecchia ed inadeguata per scongiurare il peggio. L’ipotesi di esercizio provvisorio infatti oggi più che mai è reale ma certo non auspicabile. Comporterebbe uno stallo gestionale con ricadute negative di non poco conto sull’economia del nostro Paese. La gestione delle sole spese ordinarie, infatti, provocherebbe ritardi nell’attuazione degli investimenti previsti, con conseguenze devastanti per molti settori, ma soprattutto a non poter essere quantificata sarebbe la perdita di fiducia da parte degli investitori stranieri”.

Insomma, avverte l’esponente azzurro, “il sistema Italia si bloccherebbe a causa del peggiore dei bug che questo governo ha introdotto nel consueto rapporto tra le Istituzioni: il monocameralismo alternato. Per esautorare il Parlamento del suo ruolo primario, con la scusa di ridurre i tempi delle discussioni e modifiche dei vari provvedimenti, questa maggioranza e l’esecutivo che esprime hanno di fatto modificato la Costituzione materiale. Questo passerà alla storia come l’anno in cui la manovra sarà di fatto esaminata solo da un ramo del Parlamento, senza il decreto fiscale di accompagnamento che blindava le coperture”.

Di qui, una conclusione, naturalmente amara. “Certamente il ritardo è ingiustificabile ed è attribuibile in toto alla sciatteria e alla pachidermica lentezza con cui il governo ha presentato la manovra in Parlamento, non di certo all’ostruzionismo dell’opposizione. Gli emendamenti del centrodestra, migliorativi della manovra, sono stati concordati con il governo, e hanno introdotto e aumentato le tutele a quelle categorie produttive, come il lavoro autonomo e le partite Iva, che finora erano state dimenticate dalla maggioranza”.

CORSA CONTRO IL TEMPO

Al governo se ne sono accorti? Forse sì, o forse no. Sta di fatto che questa mattina alle 10 sono ripresi i lavori della Camera sulla legge di Bilancio. Obiettivo, dopo il seguito della discussione sul ddl con gli ordini del giorno le dichiarazioni di voto finali in serata e intorno alle 20 la votazione. Il provvedimento passerà poi al Senato per l’approvazione definitiva.

ALTRO FUOCO SULLA MANOVRA (E SU CONTE)

Ma già il fatto di essere arrivati al 27 dicembre senza aver votato la manovra è una spia da non sottovalutare. E gli attacchi all’indirizzo di Palazzo Chigi e della sua maggioranza, non sono mancati. D’altronde, spesso e volentieri, gli stop and go della legge di Bilancio, come era facilmente prevedibile, diventano armi per le opposizioni. Che infatti caricano a testa bassa.

“Il governo dei record negativi ne sta per battere un altro: in questo secolo non era mai capitato, infatti, che la legge di bilancio terminasse la prima lettura la sera del 27 dicembre”, affonda il colpo la presidente dei senatori di Forza Italia, Anna Maria Bernini.

Di rincalzo, arriva l’allarme di Laura Ravetto, altra azzurra, che su Twitter rivela tutta la lentezza (e forse la scarsa percezione della realtà) dei lavori alla Camera. “Qua si vota a rilento… che vogliano andare in esercizio provvisorio???!”

E se si preoccupa anche un dem puro come Filippo Sensi, allora c’è da farsi delle domande. “Ho appena ascoltato un intervento in aula sulla impollinazione e la pappa reale, siamo al 27 dicembre, il morbo infuria e siamo a quattro giorni dall’esercizio provvisorio”.

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