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Covid, vaccino e AstraZeneca. Tutto quello che c’è da sapere

I vaccini, come tutti i farmaci, possono causare reazioni avverse. Il vaccino AstraZeneca, però, non solo non ne ha registrati più della media (trenta casi tromboembolici su cinque milioni di vaccinati!) ma addirittura non è stata ancora dimostrata alcuna correlazione fra il vaccino e gli eventi tromboembolici

Anche Italia, Germania e Francia hanno sospeso momentaneamente l’uso del vaccino contro il Covid prodotto da AstraZeneca. La decisione arriva dopo il confronto tra il ministro della Salute Roberto Speranza e il presidente del Consiglio Mario Draghi con i ministri della Salute di Francia, Germania e Spagna.

SOSPENSIONE IN VIA PRECAUZIONALE

L’effetto domino è iniziato qualche giorno fa quando la Danimarca, seguita da Norvegia e Islanda, ne ha sospeso l’utilizzo in via precauzionale a causa di una sospetta correlazione tra il vaccino e determinati problemi di coagulazione nel sangue. Evento seguito dal ritiro – sempre in via precauzionale – di un unico e specifico lotto a causa della morte di un militare che aveva avuto un malore subito dopo la somministrazione del vaccino, seguita da quella di altre quattro persone. I media e la paura hanno fatto il resto, nonostante le autopsie abbiano finora dimostrato la mancanza di correlazione tra gli eventi.

EMA: RAPPORTO RISCHI-BENEFICI POSITIVO

L’Ema, intanto, in attesa della riunione di giovedì, ha dichiarato che al momento “Il rapporto tra benefici e rischi” per il vaccino anti-Covid di AstraZeneca “è considerato positivo”. E, come riferito da Marco Cavalieri, responsabile per la strategia vaccinale dell’Ema, in occasione di un’audizione al Parlamento europeo, l’Ema non vede alcun problema “nel proseguire le vaccinazione”. E ha assicurato che entro breve condividerà con i soggetti che hanno già ricevuto la prima dose le indicazioni su come procedere. Giovedì 18 si terrà una riunione straordinaria per “concludere sulle informazioni raccolte e sulle eventuali ulteriori azioni da intraprendere”.

EVENTI AVVERSI, UN CASO ISOLATO?

Del resto, l’allarmismo appare ingiustificato. O meglio, sarebbe giustificato qualora si scatenasse per tutti gli eventi avversi registrati dopo la somministrazione di un farmaco o di un vaccino e che sono responsabili, in media, come riportato da Giuseppe Novelli e Matteo Bassetti proprio su formiche.net, “di circa due milioni di ricoveri ospedalieri ogni anno”. Non trenta casi, come per il vaccino di AstraZeneca. Ma due milioni.

NESSUNA CORRELAZIONE FRA VACCINO E TROMBOSI

I vaccini, del resto, come tutti i farmaci, possono causare reazioni avverse in alcune persone. Il vaccino AstraZeneca, però, non solo non ne ha registrati più della media (trenta casi tromboembolici su cinque milioni di vaccinati!) ma addirittura non è stata ancora dimostrata alcuna correlazione fra il vaccino e l’evento tromboembolico.

IL VALORE AGGIUNTO DELLA FARMACOVIGILANZA

Il fatto che la somministrazione di un farmaco, o di un vaccino come in questo caso, venga sospesa (attenzione, non vietata definitivamente, ma sospesa in via del tutto precauzionale e temporanea, come spiega l’Aifa) dovrebbe tra l’altro garantire la sicurezza dello stesso. Testimonia infatti l’ottimo stato di salute delle attività di farmacovigilanza svolte dalle autorità preposte, pronte a sospendere un farmaco a fronte di un sospetto, quantunque minimo sia. E screditare ogni vanaglorioso complottista, che vede dietro ogni agenzia di regolamentazione complicità con le aziende da essa controllate.

IL PRIMATO DELLA SCIENZA

Volendo citare, infine, il dott. Massimo Finzi: “Va ricordato che nessun farmaco è esente da effetti collaterali e che una sola somministrazione di una compressa di ibuprofene (Moment) o di paracetamolo (tachipirina) o di amoxicillina (augmentin) è infinitamente più pericolosa della vaccinazione anti-covid Astra-Zeneca”.

Si stima che in Inghilterra e nel Galles vi siano stati 41.200 casi di avvelenamento da paracetamolo tra il 1989 e il 1990, con una mortalità dello 0,4%. Si stima che 150-200 morti e 15-20 trapianti di fegato si rendano necessari a seguito di avvelenamento ogni anno in Inghilterra e nel Galles (Buckley N, Eddleston M, Paracetamol poisoning, in Clinical evidence, n. 14, dicembre 2005, pp. 1738-44).

Per non parlare dell’acido acetilsalicilico, degli estro-progestinici (pillola contraccettiva) o dei chemioterapici utilizzati in oncologia. I rischi di decesso connessi all’assunzione di qualunque di farmaco ci sono, seppur rarissimi, anche per risposte allergiche esagerate (anafilattiche).

Basti del resto aprire qualunque medicinale e leggerne il foglietto illustrativo. O, più semplicemente, fidarsi degli esperti e affidarsi a chi ha le competenze per dire cosa è meglio o non è meglio fare. E che sanno che anche se le morti fossero state causate dal vaccino – cosa, sottolineiamo ancora una volta, non provata – sarebbero infinitamente meno di quelle causate dal Covid.


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