Elio Vito parla di “decisione rispettosa delle conclusioni unanimi del Copasir”. Enrico Borghi di “decisione importante e coerente”. I componenti del comitato di controllo degli 007 applaudono il golden power del governo sul contratto fra Fastweb, Askey e Zte. Nel 2020 impennata di procedimenti sul 5G
Il primo golden power del governo di Mario Draghi cala sulla testa dell’azienda cinese Zte con uno stop alla fornitura di 5G a Fastweb. E il Copasir ringrazia. Su twitter due esponenti del comitato parlamentare di controllo dei Servizi commentano la notizia riportata da Formiche.net: Palazzo Chigi ha esercitato i poteri speciali “con prescrizioni” per la fornitura di tecnologia CPE 5G da parte di Zte e della taiwanese Askey all’azienda italiana guidata dall’Ad Alberto Calcagno.
“La decisione del governo Draghi (come in passato del governo Conte) è rispettosa delle conclusioni unanimi del Copasir sul 5G che aveva chiesto al governo anche di valutare l’esclusione delle aziende cinesi”, cinguetta Elio Vito, deputato di Forza Italia e componente di lunga data del Copasir. L’azzurro allega il link del rapporto del Copasir sul 5G pubblicato nel dicembre del 2019 con cui il comitato di Palazzo San Macuto chiedeva di “valutare l’esclusione” dalla rete 5G italiana di fornitori cinesi come Huawei e Zte accusati dall’intelligence americana di spionaggio per conto di Pechino e ritenuti a rischio anche dagli 007 italiani.
A Vito fa eco a stretto giro un altro componente del comitato, il dem Enrico Borghi, scelto dal neo-segretario Enrico Letta come responsabile Sicurezza del Pd. “Una decisione importante, assunta in coerenza con le conclusioni (unanimi) del Copasir in materia di 5G – twitta il deputato di Base Riformista – Positivo che il nuovo governo abbia recepito l’indirizzo espresso dal Parlamento, e attui iniziative a tutela della sicurezza nazionale”.
L’intervento della presidenza del Consiglio sul contratto di Fastweb conferma l’attenzione del governo e dell’intelligence italiana alla sicurezza del 5G. Proprio la relazione annuale sulla Sicurezza degli 007 presentata un mese fa ha tracciato un bilancio dell’uso dei poteri speciali. Nel 2020 si è verificata una vera e propria impennata degli interventi nel settore delle telecomunicazioni: 22 procedimenti, di cui 18 sulla rete 5G. In un solo caso, su un contratto fra Huawei e Fastweb di ottobre, il governo ha posto il veto.
Nel frattempo prosegue la costruzione del Perimetro di sicurezza nazionale cibernetica sotto la supervisione del Dis (Dipartimento informazioni e sicurezza). La scorsa settimana il Senato ha dato il via libera al secondo di quattro Dpcm sulle misure di sicurezza che le aziende dovranno adottare e il sistema di notifiche.