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Alexandroupolis, come corre (anche con Snam) l’autostrada del gas verso i Balcani

Dietro l’accordo tra la greca Damco Energy Sa e la macedone Ad Esm c’è la grande e complessa strategia per la diversificazione energetica, che tocca anche la visione pionieristica di Snam e l’obiettivo Usa di sottrarre a Gazprom l’influenza sui Balcani

Messe le firme sulla nuova centrale gas di Alexandroupolis dai due players greco e macedone dell’energia, Damco Energy Sa e Ad Esm. La mossa è stata favorita dalla spinta diplomatica e geopolitica di Washington che così cementa l’autostrada del gas anche lungo il costone balcanico. Un fil rouge che lega l’azione energetica del Tap e del Tanap alla visione pionieristica di Snam e al macro obiettivo Usa di sottrarre a Gazprom l’influenza sui Balcani, contribuendo così a sbloccare il dossier energetico nel Mediterraneo. 

ALEXANDROUPOLIS

L’accordo è stato firmato a Skopje dal Presidente e CEO di DAMCO, Christos Copelouzos, e dal Presidente del Consiglio e Direttore Generale di AD ESM, Vasko Kovacevski, alla presenza del Primo Ministro della Repubblica della Macedonia del Nord, Zoran Zaev. AD ESM parteciperà con una percentuale del 25% al capitale sociale della società “Electricity Generation Alexandroupolis SA”, una società che finanzierà e gestirà la centrale a gas naturale nell’area di Alexandroupolis, che oggi è controllata al 100% da DAMCO. La centrale di Alexandroupolis è situata all’incrocio delle reti elettriche e del gas: attualmente ha una licenza di potenza di 662 MW, con la prospettiva di aumentare fino a circa 800 MW.

Più in generale il progetto in questione ha il pregio di supportare e integrare le altre infrastrutture chiave del gas esistenti o pianificati nella regione come l’interconnector Grecia-Bulgaria (IGB), l’interconnector Grecia-Macedonia del Nord, TAP, l’interconnector Bulgaria-Serbia (IBS ) e il terminale GNL di Revithoussa.

DAMCO

Damco è guidata da Christos Copelouzos, che da alcuni mesi ha raggiunto un accordo per l’acquisto del 10% di Senfluga Energy Infrastructure Holdings S.A. da Snam, Enagas e Fluxys. Come noto Senfluga è la controllante, tramite il 66% del capitale di Desfa (Hellenic Gas Transmission System Operator S.A.). Per cui l’insieme delle mosse che si stanno delinando dalla Grecia ai Balcani fa riferimento ad un’unica strategia legata al peso specifico di TAP. Nel dicembre 2018 il consorzio composto da Snam al 60%, da Enagas al 20% e da Fluxys al 20% ha completato l’acquisto da Hradf (agenzia greca per le privatizzazioni) e da Hellenic Petroleum del 66% di Desfa per 535 milioni di euro. Desfa è centrale, perché gestisce 1.500 chilometri di rete, il terminal di rigassificazione di Revithoussa e appunto le prospettive sul TAP.

Copelouzos è un importante gruppo ellenico impegnato in varie attività di primo piano. Attraverso ELICA SA, ricopre un ruolo strategico e di leadership nel settore delle energie rinnovabili; attraverso PROMETHEUS GAS SA, detiene una posizione di leadership nel mercato greco del gas naturale; attraverso DAMCO ENERGY SA ha un ruolo di primo piano nella realizzazione di progetti energetici. Il Gruppo ha stabilito joint venture con player globali come la tedesca Fraport AG, la russa Gazprom e VTB Capital, l’italiana ENEL, la bulgara NEK EAD, la cinese CHINA Energy e la francese JCDecaux.

A TUTTO GAS

La Grecia dispone di un terminale di importazione di GNL operativo a Revithoussa, nel Golfo di Megara, a ovest di Atene, che ha iniziato l’attività nel 2000 e ha ampliato la sua capacità due anni fa, ma il governo guidato da Kyriakos Mitsotakis ha deciso per un raddoppio logistico, in considerazione del grande volume di gas in arrivo e della nuova posizione strategica della Grecia, gas-hub del Mediterraneo per il contemporaneao passaggio del Tap, del Tanap e dell’Eastmed (quando verrà ultimato). La capacità è stata assicurata fino a 15 anni con la presenza di società del gas sia greche che internazionali.

La strategia di Desfa è mossa dalla convinzione che, dando alle aziende l’accesso a una capacità continua che non sarà interrotta dagli slot di altri utenti, gli utenti dei terminali potranno così ottimizzare meglio i loro portafogli ed evitare costi più elevati derivanti dalle prenotazioni a breve termine. Gli slot sono stati aggiudicati all’asta da Depa di proprietà statale, dal fornitore di gas Prometheus Gas (appartenente al Gruppo Copelouzos), dal consorzio Mytilineos, dalla raffineria Motor Oil Hellas.

Revithoussa, quindi, è il perno della strategia energetica che dall’Egeo (dove gli registrano gli appetiti turchi) si distende fino all’Ue (Italia e Balcani) in quanto fornisce non solo la sicurezza in sé dell’approvvigionamento energetico, ma anche una maggiore capacità di soddisfare i picchi di domanda di gas.

QUI USA

L’azione americana sul territorio ellenico, diplomatica e manageriale, si è rivelata decisiva per progettare e realizzare le policies connesse con le nuove rotte del gas. La capacità operativa Usa ad Alexandroupolis, il cui porto è stato ammodernato, ha registrato un netto miglioramento dopo un lavoro di oltre tre anni stimolato dall’ambasciatore Usa ad Atene, Jeoffrey Pyatt (giunto alla terza proroga del suo mandato nel capoluogo ellenico). Nel luglio scorso per la prima volta ha fatto ingresso nel porto l’ARC Endurance, la nave più grande che fosse mai entrata in quel porto.

L’interesse degli Stati Uniti per Alexandroupolis va oltre la cooperazione militare e di sicurezza, in quanto investe la privatizzazione di quel porto e del porto associato di Kavala, con annesso un deposito per il gas. Alexandroupolis inoltre è particolarmente strategica perché crocevia tra l’unità di rigassificazione galleggiante e la connessione IGB con la Bulgaria, che è la chiave individuata da Washington per sbloccare il monopolio Gazprom lungo il costone balcanico.

twitter@FDepalo


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