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Dossier Afghanistan. Il Copasir convoca l’ambasciatore Pontecorvo

Il diplomatico, che da Alto rappresentante civile della Nato in Afghanistan ha gestito l’evacuazione dell’aeroporto di Kabul, sarà ascoltato giovedì prossimo. Il giorno prima il sottosegretario Gabrielli relazionerà il comitato sulle proteste no vax

Giovedì prossimo (9 settembre) il Copasir ascolterà l’ambasciatore Stefano Pontecorvo, Alto rappresentante civile della Nato in Afghanistan, parlerà degli sviluppi nel Paese caduto nelle mani dei talebani. È quanto apprende Formiche.net da fonti del comitato presieduto dal senatore Adolfo Urso di Fratelli d’Italia.

CHI È L’AMBASCIATORE PONTECORVO

Sessantaquattro anni, in diplomazia dal 1985: Stefano Pontecorvo, diplomatico con grande esperienza nell’Asia meridionale, è stato ambasciatore d’Italia in Pakistan. Da giugno 2020 è Alto rappresentante civile della Nato in Afghanistan su nomina del segretario generale Jens Stoltenberg. In questo ruolo ha gestito l’evacuazione dell’aeroporto internazionale di Kabul preso d’assalto dai civili afgani che tentavano di lasciare il Paese. È rientrato in Italia nei giorni scorsi sul volo ha riportato in patria anche il console Tommaso Claudi.

Ecco il ritratto dall’ambasciatore Pontecorvo su Formiche.net.

LE AUDIZIONI PRECEDENTI

Nei gironi scorsi il Copasir ha approfondito la quesitone Afghanistan con quattro audizioni: quelle di Elisabetta Belloni, direttore del Dis, di Luigi Di Maio, ministro degli Esteri, di Giovanni Caravelli, direttore dell’Aise, e infine di Lorenzo Guerini, ministro della Difesa.

GLI ALTRI TEMI

Per mercoledì (8 settembre), invece, è fissata l’audizione di Franco Gabrielli, autorità delegata per la Sicurezza della Repubblica, con il quale il Copasir accenderà un faro sull’escalation della protesta no vax dopo le aggressioni, le minacce a medici, politici e giornalisti e alla vigilia dell’annunciato blocco dei treni contro il Green pass. A questo proposito il Copasir ha chiesto una informativa a Luciana Lamorgese, ministro dell’Interno.

LE PAROLE DI BORGHI (PD)

A tal proposito, Enrico Borghi, responsabile Sicurezza del Partito democratico e membro del Copasir ha rilasciato un’intervista al giornale online Lo Spiffero spiegando che “la nostra intelligence lavora come sempre al meglio, la situazione è sotto controllo. Ha dei picchi in occasione di vicende di grande impatto emotivo, com’è l’introduzione del Green pass”. Nella stessa conversazione, Borghi ha sottolineato che Telegram, il social di riferimento dei no vax, “è russo”. L’Occidente, ha proseguito, sta attraversando “una situazione particolare di crisi” all’indomani delle vicende afghane e con le elezioni politiche tedesche e francesi, oltre a quella per il Quirinale in Italia, in vista. “Abbiamo una situazione di latente tensione sociale che il Covid ha enfatizzato. Come dimostrato già in passato c’è chi ha interesse a soffiare sul fuoco”, ha concluso Borghi.

(Foto: Twitter, @pontecorvoste)

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