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Roma, Gualtieri prova a stringere sulla giunta. Tutti i nomi in campo

Giunta

Il giorno giusto, dicono i ben informati, dovrebbe essere mercoledì prossimo dopo un week-end lungo, ponte del primo novembre compreso, di limature e mediazioni. Ma quali sono i nomi di cui si parla con maggiore insistenza? Le ipotesi in campo, le voci e qualche certezza

Il tempo ormai è quasi scaduto, anche se la quadra è ancora lontana dall’essere definitivamente trovata. “La giunta sarà presentata all’inizio della prossima settimana”, ha promesso ieri Roberto Gualtieri a margine dell’incontro in Campidoglio con il cancelliere tedesco in pectore Olaf Scholz, arrivato nella città eterna per partecipare ai lavori del G20.

Il giorno giusto, dicono i ben informati, dovrebbe essere mercoledì prossimo dopo un week-end lungo, ponte del primo novembre compreso, di limature e mediazioni tra le forze politiche e sociali che hanno sostenuto la corsa vittoriosa del nuovo sindaco di Roma e all’interno degli stessi partiti. In particolare, com’è naturale che sia, dentro il Pd con le sue numerose anime e correnti. I dem dovrebbero esprimere direttamente quattro o cinque assessori cui aggiungere pure alcuni tecnici d’area.

Ma quali sono i nomi di cui si parla con maggiore insistenza? Per il ruolo di vicesindaco, che come da previsioni sarà affidato a una donna, sembra che possa spuntarla la deputata Marianna Madia, con un passato da ministro della Pubblica amministrazioni nei governi di Matteo Renzi e Paolo Gentiloni e più di recente da responsabile innovazione del partito nel corso della segreteria di Nicola Zingaretti.  In quota Walter Veltroni, racconta chi conosce bene le cose di Roma, dove il nome dell’ex sindaco riveste sempre, pure simbolicamente, una valenza particolare.

Sempreché alla fine questa casella non venga assegnata a Marcella Panucci, già direttore generale di Confindustria e attuale capo di gabinetto del ministero della Funzione pubblica, di cui si era parlato nei giorni scorsi pure per il ruolo di city manager che però, secondo quanto trapelato nelle ultime ore, dovrebbe andare all’amministratore delegato dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato Paolo Aielli. Panucci potrebbe assumere il ruolo di vicesindaco o andare a ricoprire un assessorato di peso in quota tecnica.

Tra i dem potrebbero anche entrare in squadra l’ex presidente uscente del primo municipio, eletta a suon di preferenze in Assemblea Capitolina, Sabrina Alfonsi e il consigliere regionale Eugenio Patanè, entrambi di stretto rito zingarettiano. A questo riguardo, la prima viene considerata sicura di un posto all’interno della giunta. Non è strettamente del Pd, ma di sicuro vicina ai dem e in particolare al governatore del Lazio, l’attuale sottosegretario all’Economia e alle Finanze Alessandra Sartore, per la quale si ipotizza l’assessorato al Bilancio, ruolo analogo a quello già ricoperto per otto anni ai tempi della regione, dal 2013 all’avvento a Palazzo Chigi di Mario Draghi.

Tecnico di nascita ma politico di adozione è, invece, l’urbanista Giovanni Caudo, che negli ultimi anni ha presieduto il terzo municipio di Roma. In questi mesi è stato tra gli animatori del dibattito politico in casa centrosinistra, ha partecipato alle primarie e poi guidato la lista Roma Futura con la quale ha ottenuto personalmente 4.820 preferenze. Di certo, pare, entrerà in giunta, al pari sembra del consigliere regionale Paolo Ciani, animatore del movimento Demos vicino alla Comunità di Sant’Egidio.

Tra i papabili in rappresentanza della sinistra ecologista un tempo di Sel, potrebbe esserci poi un grande vecchio della politica non solo romana: l’ex leader dei Verdi Angelo Bonelli, già deputato e presidente del municipio di Ostia a inizio anni ’90.

In giunta sarà ovviamente anche rappresentata la lista civica di Gualtieri, forte di un risultato molto rilevante alle urne, seconda forza politica della coalizione di centrosinistra con il 5,4% dei voti e cinque consiglieri eletti in Aula Giulio Cesare. Il coordinatore della lista, l’ex consigliere comunale di lungo corso Alessandro Onorato, guiderà un assessorato di peso all’interno della giunta, di cui dovrebbe entrare a far parte anche l’ex presidente dei Giovani Imprenditori di Roma Monica Lucarelli.

Dall’altra parte non si esclude che possa entrare in giunta anche un nome proveniente dal sindacato, in un’operazione analoga a quella che nel 2018 ha condotto alla nomina dell’ex segretario generale di Roma e Lazio della Cgil, Claudio Di Berardino, ad assessore regionale al Lavoro. Una scelta del genere servirebbe anche per riuscire a dialogare più fruttuosamente con l’enorme macchina dei dipendenti capitolini, partecipate comprese, e per far funzionare meglio i servizi pubblici nella città eterna. Un primo esempio in tal senso lo abbiamo visto ieri con l’incontro in Campidoglio tra Gualtieri e i sindacati, tra cui l’attuale segretario generale della Cgil Natale Di Cola, per provare a garantire la pulizia straordinaria di Roma promessa dal neo-primo cittadino in campagna elettorale.

Secondo il Corriere della Sera di stamattina, alla cultura potrebbe andare lo storico Miguel Gotor, ex senatore vicinissimo a Pierluigi Bersani mentre ha smentito il leader del Cinema America Valerio Carocci: “Non sarò il prossimo assessore alla cultura”.

Infine una certezza, una delle poche al momento: il ruolo di capo di gabinetto sarà assunto da Albino Ruberti, che negli ultimi anni ha esercitato la stessa funzione in regione con Zingaretti dopo aver a lunghissimo guidato Zetema, la partecipata capitolina della cultura.

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