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L’agenda di Stoltenberg, l’avvertimento di Akk e la linea di Guerini nel giorno della Nato

Lorenzo Guerini e colleghi si ritrovano a Bruxelles per la consueta ministeriale Nato, la prima dopo la firma dell’Aukus. In agenda ci sono novità rilevanti su minacce ibride e deterrenza, ma l’attenzione maggiore è sulle ambizioni di Difesa europea. Ad aprire il dibattito è stata la ministra tedesca Akk: “Autonomia dagli Usa è la strada sbagliata”. In mattinata, l’incontro Ue su Strategic Compass ha visto affermarsi la linea responsabile portata da Guerini

Dopo gli sconquassi innescati dall’Aukus e il rilancio delle ambizioni dell’Ue sulla Difesa comune, l’Alleanza Atlantica si ritrova a Bruxelles. Il segretario generale Jens Stoltenberg ha preparato per Lorenzo Guerini e colleghi un’agenda corposa, distribuita su due giorni, con l’obiettivo di accelerare l’adattamento della Nato alle sfide attuali con gli occhi puntati al vertice di Madrid del prossimo anno, quando il dibattito attuale confluirà nel nuovo Concetto strategico dell’Alleanza.

IL MOMENTO

È la prima volta per la partecipazione in presenza del capo del Pentagono Lloyd Austin (a giugno era intervenuto in video-conferenza), atterrato ieri a Bruxelles per assicurarsi “che la Nato sia preparata alle sfide del futuro”. È soprattutto il primo incontro a livello di ministri dell’Alleanza dopo l’intesa Aukus che, sommata all’esito dell’impegno in Afghanistan, ha risvegliato nel Vecchio continente il dibattito sulla autonomia strategica. E così, nonostante la recente chiusura della missione russa presso la Nato e l’attesa per nuovi piani di deterrenza annunciati da Stoltenberg, è sulle ambizioni Ue in tema di Difesa che sono puntati i riflettori.

L’INCONTRO UE

Anche perché in mattinata, sempre a Bruxelles, è andato in scena un incontro tra i ministri della Difesa dell’Unione europea, organizzato dalla presidenza di turno del Consiglio, slovena, con l’Alto rappresentante Josep Borrell. Incontro dedicato allo Strategic Compass, l’attesa bussola con cui l’Ue vuole alzare il suo livello d’ambizione identificando obiettivi e interessi comuni nel campo della politica di sicurezza e difesa. A confronto si sono nuovamente ritrovate due visioni sul tema della autonomia strategica. Da una parte la Francia, desiderosa di accelerare sul tema, in vista del prossimo semestre di cui deterrà la presidenza, con un’interpretazione radicale del concetto, più come indipendenza dall’alleato d’oltreoceano. Dall’altra i Paesi dell’Est, fedeli alla Nato e all’alleanza con gli Usa, che interpretano come unica garanzia certa rispetto alle sfide poste dall’Orso russo.

LA LINEA DI GUERINI

Nel mezzo c’è la linea promossa dall’Italia, portata ancora una volta a Bruxelles da Lorenzo Guerini. Un approccio che si è dimostrato responsabile all’interno del dibattito, trovando l’apprezzamento delle controparti, che promuove il potenziamento delle capacità dell’Ue sempre in sinergia con la Nato, come potenziamento del pilastro europeo dell’alleanza transatlantica. “A Bruxelles – ha detto Guerini – serio e ambizioso confronto su Strategic Compass”. Per l’Ue c’è “un’opportunità imperdibile di rafforzare le capacità di Difesa e Sicurezza e diventare attore globale e rafforzare, in cooperazione con Nato, la nostra architettura di Difesa e Sicurezza”. Ieri, al Senato, anticipando il Consiglio europeo, sul tema è tornato il presidente del Consiglio Mario Draghi, che ha definito “inevitabile e necessaria una costruzione di una difesa unica europea”. Da tempo il premier tratta l’argomento. Tre settimane fa aveva presentato la linea pragmatica: “Bisognerà spendere molto di più nella Difesa di quanto fatto finora”. Più di recente ha risposto direttamente a Stoltenberg: “Non credo che qualsiasi cosa che cresca fuori dalla Nato la indebolisca”. Tra la fine dell’era Merkel e la disponibilità mostrata dall’amministrazione di Joe Biden, l’obiettivo è il rafforzamento del peso italiano a Bruxelles. Magari anche per bilanciare gli allunghi di Parigi.

IL MESSAGGIO DI AKK…

Nel pomeriggio il dibattito si sposta alla Nato. Qui un’anticipazione autorevole è arrivata da Annegret Kramp-Karrenbauer, titolare della Difesa nel governo uscente di Angela Merkel, intervistata da Politico. La ministra ha lanciato un messaggio “schietto” agli alleati europei: inutile farsi illusioni sull’autonomia strategia europea. Anche perché, nota Akk, il ritiro dall’Afghanistan non ha palesato l’esigenza di un’Europa più autonoma, bensì la necessità di una maggiore cooperazione con gli Stati Uniti. L’esempio citato è il controllo dell’aeroporto di Kabul: “Dobbiamo dirlo abbastanza apertamente – ha spiegato la ministra – senza le capacità degli americani, noi, come europei, non saremmo stati in grado di farlo”. Dunque, la domanda che l’Ue dovrebbe porsi è un’altra: “come diventare capace di agire all’interno della Nato”. Tale lettura (che Akk ha sempre presentato nelle sedi euro-atlantiche) si oppone alla visione più radicale targata Emmanuel Macron, promotore di un’Unione capace di agire in assoluta autonomia rispetto all’alleato d’oltreoceano, con strutture diverse da quelle Nato.

… E LE PAROLE DI STOLTENBERG

La linea di Guerini e il messaggio di Akk si sposano con gli obiettivi di Stoltenberg, che già ieri, nella consueta conferenza stampa pre-vertice, rassicurava sugli allunghi euro-centrici e sulla differente postura statunitense, diretta oggi verso aree di interesse più dirimente, a partire dall’Indo-Pacifico. “Notiamo – ha detto il segretario generale – che l’amministrazione statunitense è fortemente impegnata nella ricostruzione e nel rafforzamento delle alleanze, e in particolare del legame transatlantico tra Europa e Nord America”. È il messaggio, ha ricordato Stoltenberg, che Joe Biden ha portato al summit Nato di giugno e che ha poi rilanciato a settembre nell’incontro alla Casa Bianca. Lo stesso messaggio, ha anticipato il segretario generale, verrà ripetuto nella due-giorni da Lloyd Austin. Atterrando a Bruxelles, il capo del Pentagono ha promesso impegno per “far progredire l’adattamento militare della Nato e garantire che l’Alleanza sia preparata per le sfide del futuro”.

L’OPPORTUNITÀ DALL’AUKUS

Affinché il messaggio si traduca in un’azione efficace, occorre trasformare le tribolazioni generate dall’Aukus da “problema” a “opportunità” per le relazioni transatlantiche. Ciò passa prima di tutto dal ridimensionamento della questione. “È un problema bilaterale tra due Stati sulla vendita di armamenti”, ha detto Akk a Politico. “Capisco che la Francia sia delusa – ha spiegato Stoltenberg – ma credo sia importante sottolineare che [l’Aukus] non è un accordo diretto contro la Nato o l’Europa”. Da qui la linea del segretario generale: “abbiamo un’opportunità storica unica, che tutti dovremmo cogliere: rafforzare la cooperazione e il legame tra il Nord America e l’Europa, all’interno della Nato”.

NOVITÀ TRA DIFESA E DETERRENZA

Considerando l’agenda della ministeriale, le occasioni sono molteplici da subito. Si attendono novità rilevanti sul fronte della difesa da minacce ibride (cyber, disinformazione e non solo), con la definizione di nuove “aree di responsabilità” per il Saceur che permettano alla Nato di assumere una postura più risoluta. Novità in vista anche sul fronte della deterrenza. Secondo Euractiv, già da questo incontro potrebbe arrivare il via libera a nuovi piani di difesa per l’intera area euro-atlantica, una sostanziale estensione a tutti i fronti (anche quello sud) dei “piani di risposta graduata” elaborati per il fianco est dopo l’invasione russa della Crimea.

L’AGENDA UE-NATO

Tutto rientra nel processo di elaborazione del nuovo Concetto strategico (quello attuale risale al 2010), avviato da giugno dal summit di Bruxelles sulla base di Nato2030, la riflessione strategica presieduta da Stoltenberg. Domani ai ministri della Nato si aggiungeranno i rappresentanti dell’Unione europea. È una prassi ben consolidata, che assume tuttavia una particolare rilevanza in questa fase. L’Ue, come detto, è impegnata nella definizione del suo Strategic Compass, con una prima bozza attesa per novembre. Ursula von der Leyen ha inoltre preannunciato una nuova dichiarazione congiunta tra le due organizzazioni entro la fine dell’anno. L’obiettivo è far procedere in parallelo in due percorsi.


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