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Riforme, immigrazione e Russia. Ecco l’agenda di Fratelli d’Italia

Le sfide per Meloni e Fratelli d’Italia saranno tante, a cominciare dal caro bollette e dalla finanziaria, ma anche dai punti programmatici su riforme, immigrazione e posizione sulla Russia e l’Ucraina. Ecco cosa prevede il partito per questi punti

Mentre circola il toto nomi per i ministri e le figure istituzionali che dovranno far parte del nuovo governo di centrodestra uscito dalle urne delle elezioni politiche del 25 settembre scorso, dovremmo aspettare ancora il 13 ottobre per la prima seduta delle Camere e quasi un mese per la delineazione finale dell’esecutivo.

Le sfide per Giorgia Meloni e Fratelli d’Italia saranno tante, a cominciare dal caro bollette e dalla finanziaria, ma anche dai punti programmatici su riforme, immigrazione e posizione sulla Russia e l’Ucraina. Ecco cosa prevede il partito per questi punti.

GIUSTIZIA, LA RIFORMA CHE NON CONVINCE

Marcello Pera, new entry del Parlamento proprio con Fratelli d’Italia, ha detto a Formiche.net che questo sarà il governo delle riforme.

A cominciare dal semi presidenzialismo: “Ricordo che il semipresidenzialismo fu la soluzione della bicamerale D’Alema”, ha detto. “Perché non potremmo riprenderla? E poi ci sono le altre riforme. Che ne facciamo del bicameralismo perfetto? Come lo congegniamo il regionalismo? Come aggiustiamo le garanzie giudiziarie? Su tutto questo ormai studi, proposte e soluzioni abbondano da anni”.

Sulla riforma Giustizia, la riforma Cartabia, Lucio Malan ha ribadito come sia ritenuta insufficiente da FdI. È una questione che affronteranno perché non interessa solo magistrati, avvocati e imputati, “ci sono migliaia di casi simili a quello che successe a Tortora, di persone completamente innocenti che hanno avuto vicende terribili. E riguarda anche chi non è direttamente coinvolto nei processi perché una giustizia affidabile e veloce facilita l’arrivo di investimenti e ne evita la fuga”, ha detto il senatore.

TRANSIZIONE ECOLOGICA, SENZA ATTEGGIAMENTI IDEOLOGICI

Di nuovo Malan a Formiche.net ha spiegato che la transizione ecologica sta a cuore al partito, ma senza “atteggiamenti ideologici ed estremi”. Sbagliato a suo dire “arrivare alle emissioni zero nel 2050” perché danneggiano la nostra economia, con il rischio di favorire spostamenti di aziende verso la Cina che non ha limite di emissioni.

Il dibattito in campagna elettorale, in sordina, ha interessato anche il nucleare e su questo Ignazio La Russa ha specificato che il partito “non si è espresso in questo senso ma senz’altro prima di assumere decisioni occorrerà fare un’attenta valutazione sul livello di sicurezza degli impianti. Ma, prioritariamente, occorrerà trasformare il Sud in un grande hub per le energie rinnovabili”.

CARTELLE ESATTORIALI, IL PRIMO DECRETO DI MELONI

Si sta preparando una maxi sanatoria per le cartelle esattoriali, da capire se fino a 3500 euro. Su questo punto Formiche.net aveva chiesto a Maurizio Leo che tipo di provvedimento è. Non un condono ha affermato il responsabile del dipartimento Economia e Finanza di Fratelli d’Italia, anzi, ha spiegato che è un atto che parte dalla condizione degli italiani: “Nel lungo periodo Covid, alcuni contribuenti hanno avuto difficoltà a onorare le scadenze tributarie. A fronte di questo, nell’ipotesi in cui non siano stati ancora emessi provvedimenti di riscossione e non siano stati avviati degli accertamenti dall’Agenzia delle entrate, proponiamo che i contribuenti paghino gli importi ma con una dilazione lunga (cinque anni), senza interessi e con una sanzione ridotta al 5%”, ha affermato.

In attesa di capire come procedere, Leo ha affermato che “i crediti datati (fino al 2015) di modesti importi, possono essere stralciati. Per lo meno le cartelle di importi attorno fino a mille euro. Anche perché, il costo di riscossione per lo Stato sarebbe più alto dell’importo contestato. Per gli importi tra i duemila e i tremila si può ipotizzare una forfettizzazione. Sopra questi importi, occorre applicare una dilazione lunga e nessuna sanzione. In questo modo si dà la possibilità al contribuente di rimettersi in carreggiata senza strozzarlo”, ha concluso.

CULTURA E INNOVAZIONE, IN DETRAZIONE

Federico Mollicone, responsabile del settore Cultura e Innovazione di FdI, ha proposto una detrazione del consumo culturale, “incentivo fiscale che da sempre sosteniamo per il rilancio delle politiche culturali post-pandemiche, o all’introduzione del tema della sovranità digitale, di cui una regolamentazione a tutela dei diritti individuali e della sicurezza nazionale è sempre più necessaria”.

Il deputato ha ricordato come Fratelli d’Italia sia il primo partito ad aver parlato di “sovranità digitale”, “termine poi introdotto in Parlamento persino prima delle linee guida europee. Senza sovranità digitale non possono esserci sovranità politica ed economica: proponiamo una direzione nazionale alle politiche dell’innovazione. Vanno tutelate le piccole e medie imprese e le start-up che sono fondamentali per la crescita della nazione, attraverso incentivi, come la salvaguardia del ruolo del Patent Box e la riforma dell’infrastruttura pubblica di sostegno all’editoria. Promuoveremo la rigenerazione urbana tramite le città digitali: per una maggiore efficienza dei servizi e una riduzione dei costi”, ha concluso Mollicone.

IMMIGRAZIONE, UNA QUESTIONE ITALIANA ED EUROPEA

Il questore Edmondo Cirielli ha spiegato a Formiche.net il programma sull’immigrazione che punta il dito sui “migranti economici che solo l’Italia accoglie perché gli altri Paesi li respingono e se entrano, li accompagnano alla frontiera. Invece l’Italia – ha continuato Cirielli – ha creato l’Istituto della protezione umanitaria, cioè una proroga, un accoglimento per un tot numero di persone e ciò chiaramente fa infastidire tutti gli altri Paesi. Non è giusta una distribuzione equa dei migranti che non hanno titolo a stare in Italia e in Europa, cioè i migranti economici. Gli altri non li accolgono e noi sì. Dobbiamo realizzare un blocco navale in accordo con i Paesi d’origine, facendo controllare le frontiere anche a loro”. Ma come sarà possibile attuarlo? “Dobbiamo trovare un accordo sia con le autorità legalmente riconosciute, ma anche con altre, per impedire la partenza delle navi, ma anche pattugliare con le nostre navi le acque internazionali, mettendo sotto controllo quelle navi che sono sospettate di commettere reati come la tratta di esseri umani. E quindi le nostre navi militari e della Capitaneria di porto hanno il diritto di controllare chi è sospettato di commettere reati, sebbene in acque internazionali”, ha concluso.

IL NODO RUSSIA

Marcello Pera, ha spiegato che una volta vinte le elezioni non ci sarebbero stati più dubbi riguardo la presa di posizione nei confronti della Russia e dell’Ucraina da parte di un governo di centrodestra. “Non ci sarà seria divergenza – tra Salvini e Meloni (ndr) -. Si sta con l’Europa e l’Occidente, la nostra civiltà. Solo Putin è responsabile della nostra crisi energetica. L’Occidente deve difendersi dai carri armati e dalle bombe e non può tollerare soluzioni di forza a problemi geopolitici. Quando è in gioco il nostro destino, oltre che le nostre famiglie e la nostra economia, non sono ammesse titubanze. Una trattativa di pace va bene, l’accondiscendenza no”, ha chiarito il neo senatore, già presidente del Senato stesso.

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