Appunti di gestione conservatrice per i Paesi europei interessati: il governo di Nea Dimokratia ha sigillato il bilancio con misure rigoriste, aprendo al contempo le porte a investimenti di medio-lungo periodo: una strategia diligente e intraprendente per non fermarsi alla sola austerità come metro di giudizio
Rigore di bilancio e serietà di impegni, dopo il circo della manica larga di socialisti e Syriza, accanto ad una corsia preferenziale per investimenti privati (interni ed esterni). L’esempio ellenico, coagulatosi attorno alle ricette del governo di Kyriakos Mitsotakis, è utile non solo per la contingenza di un Paese il cui rapporto debito/Pil è passato in 24 mesi dal 180,6% al 160,2% mentre nell’area dell’euro è cresciuto dall’85,9% al 90,8%. Ma anche per mettere a fuoco una strategia, al contempo diligente e intraprendente, per non fermarsi alla sola austerità come metro di gestione, tanto ordinaria quanto straordinaria. Appunti di gestione conservatrice per i Paesi europei interessati.
Trasformazione
Fino agli anni della crisi finanziaria ellenica era difficile finanche fare un biglietto per un treno in formato elettronico e non c’era la digitalizzazione fiscale: oggi la Grecia è davvero un altro Paese rispetto a dieci anni fa, con la presenza di Microsoft, Pfizer, Tesla. Non solo le riforme a 360 gradi contenute nei memorandum hanno dato una scossa, ma l’impronta conservatrice di Kyriakos Mitsotakis ha utilizzato il buono che c’era nelle misure della troika per trasformare il Paese e renderlo appetibile a mercati e investitori internazionali. L’evoluzione oltre che nei numeri si tocca con mano alla voce difesa, Ict, green, logistica ed energia (settore dove sono presenti players italiani come Snam e Italgas).
Dati
Gli afflussi netti di investimenti esteri diretti in Grecia nel 2022, secondo la Banca di Grecia, hanno superato i 7,2 miliardi di euro, rispetto ai 5,3 miliardi del 2021. Si tratta di un balzo del 35% su base annua, un aumento del 61% rispetto al pre-Covid: è il più alto afflusso netto dal 2002. Il forte aumento è il frutto degli sforzi compiuti negli ultimi anni dal governo Mitsotakis al fine di costruire un retroterra favorevole alle imprese e una strategia coordinata per una crescita sostenibile: meno tasse ma più certe, corsie preferenziali per chi investe dall’estero, formazione qualificata nei settori cardine. Il risultato è evidente nella crescita complessiva dell’economia greca e nella fiducia degli investitori stranieri.
Il Paese dispone di 45 aeroporti, numero che rappresenta un fattore di interesse per chi investe: 15 aeroporti internazionali, 26 nazionali e 4 municipali. Molti di questi, specialmente sulle isole, servono principalmente turisti e gestiscono voli charter. Nel 2001 è stato aperto l’aeroporto internazionale di Atene, considerato uno dei migliori aeroporti d’Europa.
Progetti
Da segnalare, su tutti, sette progetti da 1,1 miliardi nel sito Hellinikon, il vecchio aeroporto ateniese dove erano abbandonate le strutture erette per le Olimpiadi del 2004: la costruzione della Torre Riviera, i progetti anti-alluvione, gli edifici per disabili, la nuova marina, il Vouliagmenis Mall. Accanto ad esso la Mixed Use Tower, alto 140 metri, che sarà uno dei punti di riferimento con 50 appartamenti di lusso e business-hotel. Avrà una superficie di circa 49.000 mq e un costo stimato di 200 milioni di euro. Lamda realizzerà questo progetto, ribattezzato la Dubai dell’Egeo, insieme a Brook Lane, a dimostrazione ancora una volta di una partnership solida con players di rilevanza mondiale.
I finanziamenti pubblici del periodo 2014-2020 si stanno completando senza perdite di fondi, mentre il nuovo periodo 2021-2027 parte quest’anno con oltre 21 miliardi euro. I progetti finanziati dal Recovery Fund stanno procedendo secondo tabella di marcia. Nel solo anno in corso il governo ha in piedi progetti da 20 miliardi di euro (senza contare quelli privati). Entro il 2030 verranno completati 11 nuovi grandi progetti stradali in tutta la Grecia.
Mercati ottimisti
Le obbligazioni elleniche proseguono in un trend positivo: anche per questa ragione Moody’s e Citigroup sollevano il pollice verso il governo Mitsotakis, certe di performances ancora migliori.
Citigroup dichiara di restare positiva sui titoli greci, forte del risultato delle elezioni di domenica, nonché delle attese di un ritorno presto della Grecia all’investment grade, con l’obiettivo specifico di ridurre lo spread tra titoli greci e portoghesi. Lo spread sulla Germania si è ridotto a 120 punti base, sottolinea, prevedendo che Grecia e Irlanda saranno gli unici paesi che continueranno a vedere un miglioramento del loro rating quest’anno. Secondo Moody’s, Atene è interessata da uno sviluppo positivo per il credito poiché la politica continuerà a sostenere le imprese, la crescita, gli avanzi primari e la riduzione del debito in rapporto al pil (senza dimenticare il macro tema del dossier energetico legato al gnl).
Crescita
A seguito delle elezioni di domenica scorsa, dunque, che in sole 24 ore hanno già portato alla formazione e al giuramento del governo, è prevista un’espansione prolungata dell’economia greca con una crescita che si aggira intorno al 2%, ben al di sopra dello 0,6% previsto per l’Eurozona. Si tratta di un trend di crescita che, verosimilmente, potrebbe causare anche un’ulteriore riduzione del rapporto tra Pil e debito pubblico. Quest’ultimo è poco esposto all’inasprimento della politica monetaria della Bce grazie alla lunga durata e tassi di interesse favorevoli: il costo medio è stato dell’1,4% nel 2022.
@FDepalo