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Fair Contribution, come l’industria (anche italiana) può intervenire su Telco e Ott 

Di Giuseppe Lieto

Giuseppe Lieto, responsabile Strategy del gruppo DigitalPlatforms, analizza i possibili scenari di trasformazione delle reti e l’evoluzione delle infrastrutture per seguire la dinamica della domanda di servizi che, come spesso accade nel mondo internet, può cambiare profondamente e in tempi brevi

 

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È in corso un ampio dibattito tra gli attori in campo (Telco ed Ott in primo luogo) su come possa essere assicurata la sostenibilità economica degli investimenti necessari alla trasformazione delle infrastrutture di comunicazione per i servizi internet. Soprattutto in Europa le Telco sono favorevoli all’ipotesi di un Fair Contribution da parte degli Ott e dei Cap (Content Application Provider), i maggiori beneficiari degli investimenti per l’incremento della banda disponibile (sia sul fisso che sul mobile). Non si vuole intervenire a favore o meno di una logica di Fair Contribution a supporto degli investimenti. Ci concentriamo, invece, sui possibili scenari di trasformazione delle reti, immaginando come potrebbero evolvere le infrastrutture per seguire la dinamica della domanda di servizi che, come spesso accade nel mondo internet, può cambiare profondamente e in tempi brevi.

La sfida per le Telco non si può limitare alla sola banda. Bisogna entrare anche nel mondo delle applicazioni, seppur conservando l’approccio di tipo infrastruttura. È già accaduto che soggetti esterni al mondo Telco, ad esempio i Cdn (“Content Delivery Network”) Providers, siano entrati nel mercato introducendo servizi di tipo infrastruttura destinati alle applicazioni, avvicinando i contenuti agli utenti finali. È accaduto con una logica lungimirante: oggi questi soggetti hanno conquistato un importante spazio di mercato nel supporto ai siti web molto acceduti, allo streaming di contenuti video, nella distribuzione del software e dei suoi aggiornamenti.

Più in generale ed in estrema sintesi il tema per le Telco è di “implementare” soluzioni strettamente legate alla rete che siano in grado di assicurare servizi di qualità agli utenti finali ed ai Service Provider e che, al tempo stesso, possano garantire adeguati ritorni degli investimenti. Si tratta di realizzare piattaforme hardware/software che, superando il concetto del solo trasporto di bit, consentano di ottenere un sensibile miglioramento delle prestazioni percepite, limitando la portata dell’investimento.

Ovviamente, accanto alla tecnologia, vanno definiti ed implementati i modelli di servizio da adottare, tenendo conto dei principi cardine alla base della Net Neutrality, ovvero del trattamento paritario dei flussi dati che non consentono di bloccare, rallentare o fare pagare differentemente l’accesso ai dati. Un’area di sicuro interesse strategico per le Telco è per noi rappresentata dal supporto al Multi-Access Edge Computing (Mec), considerando che l’IoT (“Internet of Things”) porterà a nuove esigenze di connettività e servizi, dove l’uso intelligente e reattivo delle “cose” sarà discriminante nella scelta delle soluzioni e della catena di fornitura verso cui i clienti si orienteranno.

Ci aspettiamo un’evoluzione della domotica, della sicurezza degli “oggetti”, della logistica real-time, e dei servizi collegati. Nuove richieste di banda, elevate capacità elaborative, sicurezza delle informazioni, tempi di risposta estremamente ridotti saranno i temi da affrontare su cui le Telco stanno già investendo. Allo stesso tempo, le soluzioni Mec che si stanno sviluppando concorreranno a far evolvere le tecnologie di rete con un approccio orientato ai servizi. Ed in tal senso cominciano ad essere disponibili nuove tecnologie e prodotti, ad esempio i Volt (“Virtual Optical Line Terminal) per reti Xgspon, che consentiranno il passaggio a connessioni in fibra ancora più evolute e prestazionali, ma che, auspicabilmente, abiliteranno nuove funzionalità di Edge Computing sulla stessa architettura. E tutto questo avviene in particolare nel nostro Paese, dove i Telco Providers e i fornitori di Tecnologie più innovativi stanno già testando queste soluzioni, concepite e realizzate interamente in Italia, a dimostrazione che l’Italia era e rimane un attivo e innovativo contributore allo sviluppo delle infrastrutture di telecomunicazioni.


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