Netanyahu, Mitsotakis e Christodulides tracciano le prossime prospettive: la decisione definitiva sul gasdotto, la costruzione di un terminale di liquefazione del gas naturale a Cipro e l’apertura formale alla presenza di Nuova Delhi in occasione del prossimo appuntamento fra i tre
Il gasdotto EastMed e la costruzione di un terminale di liquefazione del gas naturale a Cipro, accanto all’intenzione di includere l’India nel prossimo trilaterale. Questi i due macro temi al centro del vertice tra Israele, Cipro e Grecia svoltosi a Nicosia alla presenza dei tre leader. Netanyahu, Chistodoulides e Mitsotakis hanno messo nero su bianco le prospettive economiche e geopolitiche in una macro area in cui gli interessi specifici si accostano a settori strategici come l’Indo Pacifico.
Trilaterale
Punto di partenza la convinzione che il gas naturale e le fonti energetiche rinnovabili sono un pilastro primario della cooperazione nella regione, in particolare alla luce dei recenti sviluppi geopolitici e dell’insicurezza energetica, elementi che “impongono la necessità di diversificazione energetica e di maggiore interconnettività”, come spiegato in premessa dal Presidente della Repubblica di Cipro. Accanto a ciò impatta l’elemento ellenico, con la Grecia che sta progressivamente passando da produttore a punto di ingresso nel mercato europeo. “C’è grande interesse nel vedere come il gas israeliano e cipriota possa essere esportato nell’Ue a beneficio dei Paesi. Abbiamo già sostenuto l’interconnessione elettrica dei nostri Paesi”, ha affermato il premier greco, sottolineando che il sistema tripartito in quanto aperto alla cooperazione con altri Paesi si sta espandendo nei settori della difesa e della sicurezza, aree in cui Israele è leader mondiale.
EastMed
Sulla questione del gas, Netanyahu ha sottolineato che “presto dovremmo decidere come Israele esporterà il suo gas e le decisioni stesse spetteranno a Cipro, stiamo esaminando la possibilità di lavorare insieme su questo”. Entro i prossimi sei mesi quindi si conoscerà il destino del gasdotto East-Med e della costruzione di un terminale di liquefazione del gas naturale a Cipro. Per avere un’idea della portata geopolitica dell’area incastonata tra Cipro e Israele va ricordato che i circa 200 miliardi di m³ di Glavkos nella Zee cipriota, accanto ai 200 di Calypso e ai 140 di Afrodite rendono la regione centro nevralgico mondiale alla voce gas. I giacimenti ciprioti e israeliani dunque sarebbero sufficienti da soli ad alimentare il gasdotto EastMed, progetto ideato da Depa e dall’italiana Poseidon per un fabbisogno minimo assoluto di 15 miliardi di m³ di gas naturale all’anno, ma le difficoltà politiche con la Turchia ne hanno rallentato la realizzazione (tema di cui hanno discusso a Roma mesi fa Meloni e Netanyahu)
Il problema di Cipro
Proprio sulla soluzione del problema di Cipro si sono concentrati i propositi futuri dei tre leader: in questo senso l’energia è questione di interesse comune anche al fine di progettare con lungimiranza i destini del Mediterraneo di domani. Per cui la ripresa dei colloqui sulla questione di Cipro nel contesto delle risoluzioni dell’Onu si intreccia con le relazioni greco-turche. Per questa ragione Mitsotakis ha sottolineato che Grecia, Cipro e Israele sono perni di stabilità nel Mediterraneo orientale, “un accordo tripartito che ha resistito alla prova del tempo” e che ha dimostrato la sua utilità sia politicamente che economicamente. Nelle prossime ore il ministro degli Esteri greco si recherà in Turchia per colloqui con il suo omologo turco.
Dal Mediterraneo all’Indopacifico
Che il “dialogo” strutturato tra i Paesi mediterranei e l’India abbia subito una oggettiva e proficua accelerazione è ormai un fatto acclarato, come dimostra una volta di più l’attenzione al global south riservato dal governo italiano e, recentemente, anche da quello greco. Il premier Modi per la prima volta da 40 anni a questa parte ha visitato la Grecia non più tardi di una settimana fa, sia per rafforzare la partnership in chiave Indo Pacifico, sia per utilizzare il porto del Pireo come porta di ingresso per il proprio commercio nel Vecchio continente. Il partenariato strategico tra Atene e Nuova Delhi segue non solo l’idea di “pareggiare” l’invasività cinese al Pireo, ma anche l’esigenza indiana che, dopo la Brexit, è alla ricerca di rotte alternative verso l’Europa, con Roma capofila.
@FDepalo