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Un programma di scambio contro le droghe sintetiche. La mossa della diplomazia Usa

Tra i temi del famoso International Visitor Leadership Program entra anche il fentanyl, che negli Usa miete 200 morti al giorno. È la conferma dell’attenzione dell’amministrazione Biden, anche sulla cooperazione internazionale

Il contrasto al traffico di droghe sintetiche è al centro dell’agenda dell’amministrazione Biden, alle prese con quella che viene considerata una vera e propria crisi sociale causata dal fentanyl, con quasi 200 morti al giorno legate a questa sostanza di cui bastano 2 milligrammi per essere fetale. Oltre alle politiche sul piano interno, il governo americano riconosce l’urgenza di rafforzare la cooperazione internazionale, come testimoniato dalla volontà di Antony Blinken, segretario di Stato, di lanciare nel luglio scorso la Coalizione globale contro la minaccia delle droghe sintetiche (a cui ha aderito anche l’Italia) e dai suoi recenti incontri a Pechino (considerato che dalla Cina arriva negli Stati Uniti il 97% dei precursori del fentanyl).

In questo contesto, il dipartimento di Stato ha annunciato nelle ultime ore diversi International Visitor Leadership Program (il famoso programma di scambio finanziato dal dipartimento stesso) dedicati al contrasto delle droghe sintetiche “riunendo esperti internazionali nei settori governativo, sanitario, giudiziario e delle forze dell’ordine con le loro controparti americane”.

Tre le iniziative: “Towards a more safe and secure world”, uno scambio di tre settimane per professionisti stranieri con 50 esperti di giustizia penale provenienti da oltre 40 Paesi focalizzati sulle minacce transnazionali alla pace e alla sicurezza internazionale; “Fentanyl e altre sfide di salute pubblica globale” con esperti di salute pubblica; “U.S.-Mexico shared fight against illicit fentanyl and other synthetic drugs” con esperti statunitensi e messicani al lavoro per collaborare sulle migliori pratiche per ridurre l’offerta e la domanda di droghe sintetiche.

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