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La prima casa degli astronauti sulla Luna sarà italiana, parola di Urso

Il primo habitat abitabile sulla Luna sarà a guida italiana. Thales Alenia Space svilupperà per conto dell’Agenzia Spaziale Italiana il modulo Mph, parte essenziale del programma Artemis. Una sfida tecnologica ambiziosa, che coinvolge un consorzio industriale nazionale e che punta a consolidare il ruolo dell’Italia nella corsa allo spazio. L’obiettivo? Costruire un avamposto stabile per l’esplorazione lunare e, in prospettiva, quella marziana

La prima vera casa degli astronauti sulla Luna sarà italiana. A costruirla sarà Thales Alenia Space, joint venture tra Thales (67%) e Leonardo (33%), grazie a un contratto firmato con l’Agenzia Spaziale Italiana per la progettazione preliminare del modulo Mph (Multi-Purpose Habitat), un habitat mobile destinato a diventare il primo insediamento umano permanente sulla superficie lunare. 

“Con il modulo Mph, l’Italia realizzerà la prima vera casa per la permanenza degli astronauti sulla Luna: un habitat mobile, dedicato alla ricerca scientifica e all’esplorazione. Questo è il risultato di una visione politica chiara: fare dell’Italia una potenza spaziale”, ha affermato Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy e autorità delegata alle Politiche spaziali e aerospaziali. 

Il modulo abitativo lunare sarà uno snodo fondamentale nell’ecosistema Artemis e la sua realizzazione proietterà l’Italia tra i Paesi leader della nuova corsa allo spazio. Sarà progettato per affrontare condizioni estreme, escursioni termiche violente, polveri pervasive, radiazioni elevate, micro-meteoriti e bassa gravità. La sua durata operativa prevista è di dieci anni. Ospiterà astronauti in missione, fungerà da base per le operazioni scientifiche (sia in presenza che da remoto) e avrà la capacità di spostarsi sulla superficie. Il lancio è previsto per il 2033 dal Kennedy Space Center e il modulo rappresenterà uno dei principali asset abitativi del programma Artemis, l’alleanza guidata dagli Stati Uniti per il ritorno dell’uomo sulla Luna.

A guidare la fase preliminare, che durerà due anni, sarà Thales Alenia Space Italia in qualità di prime contractor, affiancata da Altec (partecipata da Thales Alenia Space e Asi) e da un consorzio di aziende italiane. Lo sviluppo iniziale si concentrerà su tecnologie abilitanti, necessarie per garantire operatività e sicurezza in un ambiente ostile. 

“Mph rappresenta una nuova sfida scientifica per l’Italia e per l’Asi, che pianificano di portare sulla Luna un insediamento umano confortevole e sicuro, grazie alla competenza e agli standard tecnologici che Thales Alenia Space Italia ha saputo costruire a livello internazionale”, ha affermato il presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana, Teodoro Valente. “Questa firma conferma l’importante e continuo impegno del governo italiano nello sviluppo della space economy”.

L’obiettivo è quello di costruire un avamposto stabile sulla Luna, contribuendo al progresso scientifico e aprendo la strada alle future missioni su Marte. “Siamo davvero orgogliosi che l’Asi ci abbia affidato questo incarico. È un’opportunità per guidare il progresso scientifico e tecnologico nella costruzione del primo avamposto umano italiano sulla Luna”, ha dichiarato Giampiero Di Paolo, amministratore delegato di Thales Alenia Space Italia.


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