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Nato e Ue, due tavoli e un’unica direzione. Rafforzare la sicurezza europea

A Bruxelles, Nato e Unione europea hanno tenuto due vertici paralleli per rafforzare la difesa comune e il sostegno all’Ucraina. La ministeriale dell’Alleanza ha affrontato le priorità su droni, spazio aereo e capacità industriale, mentre l’Ue ha discusso la bussola strategica e i programmi militari congiunti. L’Italia, con Guido Crosetto, ha rilanciato il ruolo di ponte tra la dimensione atlantica e quella europea della sicurezza

Bruxelles è tornata oggi al centro della politica di sicurezza occidentale. Nella capitale belga si sono svolte in parallelo la riunione dei ministri della Difesa della Nato e quella del Consiglio Ue in formato esteri-difesa, due appuntamenti distinti ma intrecciati dall’obiettivo di garantire continuità al sostegno militare all’Ucraina e rafforzare la protezione del continente di fronte alle nuove minacce aeree. L’Italia, rappresentata da Guido Crosetto, ha preso parte ai lavori dell’Alleanza e ai contatti europei, in una giornata che ha misurato la coesione del fronte atlantico.

La Nato rafforza la difesa aerea e il coordinamento con l’Ue

Nel quartier generale della Nato a Evere, vicino Bruxelles, si è tenuta la riunione dei ministri della Difesa dei 32 Paesi alleati, preceduta da un incontro informale con l’Ucraina. I lavori si sono aperti in mattinata con una sessione plenaria e sono proseguiti con il Consiglio Nato-Ucraina. Al termine, il segretario generale Mark Rutte ha indicato come priorità il rafforzamento della deterrenza e l’adozione di nuove misure anti-drone per rispondere alle incursioni sempre più frequenti lungo i confini orientali.

Durante la discussione sullo spazio aereo, Rutte ha ricordato che eventuali violazioni da parte di velivoli russi devono essere gestite con prontezza ma senza automatismi, mantenendo la capacità di intervenire solo in presenza di minacce concrete. Il ministro tedesco Boris Pistorius ha annunciato l’impiego di Eurofighter in Polonia nell’ambito della missione Eastern sentry, a sostegno della sorveglianza sul fianco orientale.

Nel corso dei lavori è intervenuto anche il segretario alla Difesa statunitense Pete Hegseth, che ha esortato tutti gli alleati a contribuire in modo concreto al sostegno di Kyiv, sottolineando la necessità che gli impegni europei in materia di forniture e acquisti militari si traducano rapidamente in risultati operativi. Infine, ha ricordato che gli investimenti comuni rappresentano una prova di credibilità politica oltre che militare.

Per l’Italia ha partecipato Crosetto, impegnato nei lavori dell’Alleanza e in incontri bilaterali. In parallelo, l’Unione europea ha riunito il Consiglio affari esteri e difesa per discutere il coordinamento dei programmi militari e industriali, con particolare attenzione alla bussola strategica e al sostegno all’Ucraina.

Nato e Ue, due dimensioni per un’unica sicurezza europea

La simultaneità dei vertici di oggi riflette la consapevolezza crescente di una sicurezza europea che converga stabilmente tra la dimensione politica dell’Ue e la struttura militare della Nato. La guerra in Ucraina e le nuove minacce aeree hanno spinto entrambi i blocchi a superare la logica emergenziale per costruire strumenti duraturi di deterrenza e produzione. Nella visione emersa a Bruxelles, la Nato resta la cornice di difesa collettiva, mentre l’Unione può fornire la spinta industriale e normativa necessaria a sostenere l’impegno nel lungo periodo.

La giornata ha confermato, per l’Italia, il ruolo di attore di collegamento tra le due dimensioni della sicurezza occidentale. La partecipazione di Crosetto ai lavori della Nato e ai contatti europei ha ribadito il sostegno all’Ucraina e, al tempo stesso, il rafforzamento della base industriale e produttiva europea, considerata parte integrante della resilienza atlantica. 

Il duplice vertice di Bruxelles segna così un passaggio dove la difesa comune non è più un progetto futuro, ma un esercizio quotidiano di coordinamento tra istituzioni, industrie e governi. È su questa doppia corsia, tra solidarietà a Kyiv  e protezione del continente, che l’Europa sta ridefinendo la propria identità strategica.


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