“L’Italia è ancora un grande Paese avanzato, anche se è minacciato dal declino”, ha dichiarato il direttore generale della Banca d’Italia e presidente dell’Ivass, Salvatore Rossi, durante la 50esima Giornata del Credito. Secondo lui, oggi “lo sviluppo non può non incentrarsi sulle imprese e sulla loro capacità di innovazione e di crescita“. Il direttore ha spiegato che “sono le imprese a dover impegnare le risorse e i talenti del Paese per accrescere, attraverso il proprio successo, il benessere di tutti”.
“Da oltre 20 anni lo sviluppo economico in Italia si è inceppato – ha ricordato Rossi -. Tra il 1997 e il 2007, quindi nel decennio precedente la crisi mondiale, il nostro prodotto interno lordo crebbe di meno di un punto l`anno in media, contro i 3 punti e mezzo del resto dell’area dell’euro. È poi arrivata la doppia recessione a cavallo dei due decenni, di origine prima mondiale poi europea, e il nostro paese ne è stato travolto, molto più degli altri paesi avanzati. Ancora nel secondo trimestre di quest’anno il Pil, pur dopo tre anni di ripresa, è stato del 5 per cento inferiore al livello massimo raggiunto nel 2007; nel resto dell’area è salito del 6%”.
Erano presenti alla Giornata del Credito Antonio Patuelli, presidente Abi; Ercole Pietro Pellicanò, presidente Anspc; Gaetano Miccichè, presidente Banca Imi; Luigi Abete, presidente Febaf; Maria Bianca Farina, presidente Ania; Gianni Letta e Marcello Messori.
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