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Omicron e zero-Covid mettono in ginocchio Hong Kong

La strategia cinese per contenere il virus è sull’orlo del collasso. La poca efficacia dei vaccini Sinovac Biotech Ltd, la diffusione di Omicron e i danni all’immagine finanziaria e commerciale dell’ex colonia costringeranno ad allentare le misure. Ma per ora Pechino non vuole sentirne parlare

 

Fino ad oggi, chi arriva a Hong Kong deve sottoporsi alle rigide regole imposte da Pechino per la pandemia. L’isola segue le indicazioni del governo cinese sulla strategia zero-Covid, l’unico luogo al mondo dove resta in piedi l’obiettivo di sconfiggere totalmente il virus. Ma qualcosa potrebbe cambiare.

Le frontiere sono ancora chiuse per i non residenti. Chi arriva dall’estero deve sottoporsi a 21 giorni di quarantena, anche se è completamente vaccinato. In caso di positività al Covid-19, le persone sono trasferite in ospedale – anche se sono asintomatici – dove devono restare almeno 10 giorni. Dopo due test consecutivi con risultato negativo l’incubo non è finito: sono trasferiti ad un centro di isolamento per altri 14 giorni. Devono restare tutto il giorno chiusi in una stanza, senza possibilità di fare passeggiate all’aria aperta o di fare esercizio.

Un reportage della Cnn racconta la giornata di un paziente Covid arrivato da Londra a Hong Kong. La giornata, che comincia alle 8:00 con la misurazione della pressione, trascorre tra pasti imposti e ore di social network e Netflix.

Carrie Lam, capo esecutivo di Hong Kong, ha dichiarato che la riapertura dei voli con la Cina continentale dovrà attendere.  Una dichiarazione del 29 dicembre del governo di Hong Kong conferma che le rigide misure anti-Covid resteranno: “Recentemente, la situazione della pandemia mondiale è peggiorata significativamente per la variante Omicron. Il governo deve restare all’erta per prevenire una quinta ondata o focolai nella comunità. Dopo avere rivisto la situazione in maniera integrale e prudente, il governo considera necessario prenotare tutte le stanze del Pbqc (Penny’s Bay Quarantine Center) per garantire l’obiettivo della quarantena”.

Ma per l’agenzia Bloomberg ci sono cambiamenti in vista. In un articolo intitolato “La strategia Covid-Zero di Hong Kong è sull’orlo del collasso” si legge che il governo locale ha avuto difficoltà a implementare le chiusure totali in stile cinese.

“Hong Kong non è mai stata così vicina a perdere la sua battaglia contro il Covid-Zero – si legge su Bloomberg. Mentre i residenti si preparano per un altro Capodanno cinese sotto le restrizioni del Covid-19, Omicron sembra aver avuto la meglio sulle difese della città, con un numero record di infezioni nuove e non rintracciabili”.

L’ideale di tornare a nessun caso di contagio, questa volta, sembra impossibile. David Owens, specialista in medicina di famiglia e assistente clinico all’Università di Hong Kong, sostiene che “il cavallo è scappato e non credo che il governo sarà in grado di superare questo problema […] Questa malattia è semplicemente troppo trasmissibile”.

Sebbene sia improbabile che Carrie Lam rinunci completamente agli sforzi per eradicare il virus, il suo governo non ha le stesse risorse della Cina, che si è potuta permettere i lockdown di grandi città come Xi’an e Tianjin. “Le misure finora implementate da Hong Kong – spiega Bloomberg -, inclusi chiusure di scuole e condomini, ristoranti, palestre e cinema, stanno mettendo a dura prova il limite delle risorse della città”.

Le limitazioni hanno anche danneggiato l’immagine finanziaria di Hong Kong, colpendo molte aziende e settori commerciali. Le persone che arrivano da otto paesi, tra cui Stati Uniti, Regno Unito e Canada, sono bandite dalla città. Per questo motivo “Hong Kong potrebbe prendere la decisione di allontanarsi dall’approccio di tolleranza zero e accettare una certa diffusione nella comunità”, secondo quanto ha affermato il microbiologo Siddharth Sridhar, assistente professore all’Università di Hong Kong.

Tuttavia, il governo non ha ancora comunicato alcun cambiamento per la gestione della pandemia ed è improbabile che tale piano si faccia senza l’approvazione di Pechino. Con l’indice di efficacia molto basso del vaccino Sinovac Biotech Ltd, il più usato a Hong Kong, forse la soluzione – per ora – sarà l’applicazione di più test e controlli.



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