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Recuperato il caccia Usa finito in mare. È il terzo caso in un anno

È stato recuperato con successo il caccia imbarcato F/A-18E Super Hornet, sbalzato in mare da una forte tempesta dal ponte della portaerei USS Harry S Truman davanti alle coste della Calabria

La Marina degli Stati Uniti ha annunciato di aver recuperato con successo il suo caccia imbarcato F/A-18E Super Hornet, sbalzato in mare dal ponte della portaerei USS Harry S Truman davanti alle coste della Calabria a inizio luglio. Le attività di recupero, che hanno coinvolto anche droni subacquei, sono state condotte il più velocemente possibile per il timore che l’aereo potesse finire nelle mani sbagliate, nello specifico russe. Nel Mediterraneo, infatti, il numero di unità della Marina militare di Mosca è aumentato nell’ultimo anno, e due unità russe, una petroliera e una unità per le ricerche idrografiche, si sono effettivamente avvicinate al lungo dell’incidente, tenute alla larga dalla scorta del Truman. L’aereo recuperato verrà ora trasportato in una struttura militare della regione non ancora rivelata (potrebbe essere la base di Sigonella) prima di essere riportato negli Stati Uniti.

Il recupero

Secondo quanto dichiarato dalla Us Navy, il caccia sarebbe stato sbalzato dal ponte della portaerei a causa di un improvviso “forte maltempo”, evidentemente sottostimato dall’equipaggio dell’unità americana. Il mezzo, assegnato allo Stormo aereo imbarcato 1 è quindi finito in mare, adagiandosi sul fondale a quasi tremila metri di profondità. Per il suo recupero è stata impiegata una squadra composta da personale del Comando delle forze navali degli Stati Uniti in Europa ed Africa – Sesta Flotta, della Task Force 68, del Supervisore salvataggi e immersioni del Comando navale sistemi marittimi Usa, della stessa portaerei Truman, del comando delle forze aeronavali dell’Atlantico e da contractor privati, imbarcati sul vascello multifunzione Everest.

Tecnologie sensibili

L’F/A-18 Super Hornet è uno dei migliori caccia imbarcati dell’arsenale statunitense, equipaggiato con tecnologie all’avanguardia e sensibili, dai sistemi radar, ai programmi per la guerra elettronica fino al sistema di condivisione dei dati e software. Inoltre, il caccia è stato sottoposto negli anni a numerosi procedimenti di aggiornamento, con la Us Navy che intende mantenerlo in servizio ancora per molto tempo. Anche solo un pezzo dell’aereo, dunque, avrebbe potuto fornire a una potenza straniera e potenzialmente ostile come la Russia informazioni che gli Stati Uniti vogliono tenere segrete.

Preoccupazioni sugli incidenti

L’incidente dell’F/A-18 è il terzo in meno di un anno che coinvolge la perdita di velivoli imbarcati da parte di una marina militare occidentale. A novembre del 2021 un F-35B britannico è precipitato nel Mar Mediterraneo, cadendo in mare dalla portaerei HMS Queen Elizabeth durante la fase di decollo senza mai alzarsi in volo. Nel gennaio 2022 un caccia F-35C in fase di appontaggio ha sbattuto contro il ponte della portaerei USS Carl Vinson ed è finito nel Mar Cinese Meridionale. In tutti i casi gli sforzi per il recupero tempestivo degli apparecchi sono stati rapidi, motivati principalmente dal timore che potessero venire recuperati da potenziali avversari come Cina e Russia, con quest’ultima particolarmente specializzata nel recupero sottomarino.

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