La banca d’affari americana traccia uno scenario per il prossimo anno. La crisi energetica azzererà la crescita ma il costo della vita è vicino al picco e potrebbe cominciare una lenta discesa. Roma stia attenta a come muoversi, tassi più alti e debito non consentiranno colpi di testa sui conti pubblici
La recessione in Europa arriverà, volenti o nolenti. Un po’ per l’inflazione galoppante figlia della crisi del gas, un po’ per il progressivo rialzo dei tassi che nel lungo termine potrebbero azzoppare la crescita, più di quanto non abbiano già fatto. Il punto è semmai capire quanto durerà. Goldman Sachs ha provato a tracciare una mappa per l’anno che verrà. “Manteniamo la nostra opinione secondo cui la crisi energetica spingerà l’economia europea in recessione quest’inverno”, esordiscono gli esperti della banca d’affari americana.
Tuttavia, “ora vediamo una recessione meno profonda, dato che il riequilibrio del mercato del gas ha ridotto il rischio di razionamento dell’energia e i governi dei Paesi membri hanno fornito un significativo sostegno fiscale a famiglie e imprese. Prevediamo che l’economia dell’area dell’euro si contrarrà solo dello 0,7% nell’ultimo trimestre del 2022. Ciò detto, la situazione delle forniture di gas in Europa rimane fragile e la politica fiscale probabilmente rallenterà la crescita nel 2023-24”.
Più nel dettaglio, a livello di singoli Paesi, “prevediamo che Germania e Italia saranno più colpite dalla crisi energetica rispetto a Francia e Spagna”, scrive Goldman Sachs. Che poi lancia un monito al governo di Giorgia Meloni, nei giorni in cui la legge di Bilancio da 35 miliardi a trazione bollette è approdata in Parlamento. “L’aumento dei rendimenti sovrani, l’elevato debito e la debolezza della crescita, lasciano il nuovo governo italiano su un percorso fiscale stretto, evidenziando le vulnerabilità di medio periodo”. Tradotto, lo spazio di manovra è poco e forse rimarrà tale anche per il prossimo anno.
E anche la Francia non è che se la passi tanto meglio. Parigi “ha faticato a costruire una maggioranza intorno al suo bilancio 2023 e l’incertezza politica, compresa la possibilità di elezioni anticipate, rimane”. Rimane sullo sfondo lo spettro della grande inflazione. “Sebbene i prezzi del gas siano scesi in modo significativo, ci aspettiamo che l’inflazione nell’area euro raggiunga il picco a dicembre, mentre è probabile che l’inflazione di fondo si attenui gradualmente nel corso del 2023, grazie al rallentamento dei dei prezzi dei beni”.
Attenzione però ai cosiddetti sticky prices, i prezzi che rimangono alti nel lungo termine. Qui Goldman Sachs si aspetta “un’inflazione dei servizi vischiosa a causa del perdurare delle pressioni sui costi del lavoro e dell’energia. Per questo prevediamo un’inflazione core al 3,1% a fine 2023 e al 2,2% nel 2024”.