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Usa, Australia, Giappone, Filippine. Esercitazione nel Mar Cinese con messaggio a Pechino

Le quattro nazioni lavorano per integrare le capacità militari nell’ottica di una cooperazione basata sul principio di “Indo Pacifico libero e aperto”, che non riconosce le rivendicazioni esclusive di Pechino sul Mar Cinese

Le forze armate di Stati Uniti, Australia, Giappone e Filippine condurranno domani un’esercitazione congiunta – “Maritime Cooperative Activity” la chiama il Pentagono – mettendo in movimento un nuovo sistema di alleanze che di fatto include già anche Manila, ormai sempre più centrali per le dinamiche nella regione. Quello messo in mare sarà il primo esempio di come le Filippine lavoreranno insieme a tre dei quattro del Quad (il sistema di cooperazione tra Washington, Canberra, Tokyo e New Delhi): la presenza filippina arricchisce la scena, ma probabilmente non per sostituire l’India, partner fondamentale degli Usa nell’articolata strategia nell’Indo Pacifico.

Le esercitazioni marittime dureranno un giorno e riguarderanno attività di comunicazione e manovre di sorveglianza nella Zona economica esclusiva (Zee) filippina nel Mar Cinese Meridionale. È un’area tesissima, dove le forze armate locali si sono già scontrate con unità inviate da Pechino a marcare una presenza che ha come obiettivo quello di evidenziare le rivendicazioni su quelle acque. Una situazione che è andata in crescendo dalla scorsa estate, iniziata attorno a una diatriba che riguarda una nave da guerra spiaggiata e un isolotto di pochi chilometri quadrati.

Da quando ha preso il potere nel 2022, il presidente delle Filippine, Ferdinand Marcos Jr, ha perseguito legami più caldi con gli Stati Uniti e altre nazioni occidentali e ha adottato una linea dura contro quella che vede come ostilità cinese, allontanandosi dalla posizione pro-Pechino del suo predecessore. Le Filippine e la Cina hanno avuto diversi run-in marittimi, e hanno suscitato preoccupazione per un’escalation (c’è un’edizione di Indo Pacific Salad dedicata), facendo diventare il dossier uno dei flashpoint dell’Indo Pacifico.

Manovre militari e politiche

La nave da combattimento lungo costa USS Mobile, la fregata australiana HMAS Warramunga e il cacciatorpediniere giapponese JS Akebono si uniranno a due navi da guerra filippine con l’obiettivo di rafforzare l’interoperabilità delle dottrine in mare, ossia delle tattiche, delle tecniche e delle procedure delle forze armate dei paesi, si legge nella dichiarazione congiunta diffusa dai quattro Paesi. Ma è evidente che il senso delle manovre non è tanto tecnico, quanto politico – e la presenza del carrier strike group della USS Roosevelt a qualche centinaia di miglia nautiche è testimonianza di quanto l’impegno americano sia profondo.

Tutte e quattro le nazioni partecipanti, nel 2016 hanno riaffermato che il “South China Sea Arbitral Tribunal Award” del 2016 è definitivo e legalmente vincolante – ossia non riconoscono le rivendicazioni cinesi non sono legittime. Il 12 luglio 2016, infatti, il tribunale arbitrale che ha giudicato il caso delle Filippine contro la Cina nel Mar Cinese Meridionale si è pronunciato in modo schiacciante a favore delle Filippine, determinando che gli elementi principali della rivendicazione della Cina, tra cui la sua Linea dei Nove Tratti, le recenti attività di bonifica e altre attività nelle acque filippine, erano illegali.

Com’era prevedibile, la Cina ha reagito negativamente alla sentenza, sostenendo – così dice la linea diplomatica ufficiale – che era “null and void”. Se prima del 2016 le rivendicazioni erano forti, dopo sono diventate spinte e adesso oggetto di alta tensione, confronto e scontro. E gli Stati Uniti intendono usare il contesto per rimarcare la necessità di un “Indo Pacifico libero e aperto”, insieme a nuovi e vecchi alleati. Non a caso, l’attività marittima dei quattro si svolge giorni prima di un vertice tra i leader di Giappone, Stati Uniti e Filippine, che includerà una discussione sui recenti incidenti nel Mar Cinese Meridionale – dove passano 3 miliardi di dollari di beni commerciali ogni anno.



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