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Susanna Turco con “l’imprevista” Elly Schlein a Piazza Vittorio. Foto di Pizzi

A Piazza Vittorio a Roma ieri è stato presentato il volume “L’imprevista. Un’altra visione del futuro. Susanna Turco dialoga con Elly Schlein”, edito da Feltrinelli, libro nel quale la leader del Pd si racconta alla giornalista Turco.

Ecco chi c’era nella piazza romana gremita ad ascoltare le parole della segretaria del Partito democratico.

La quarta di copertina del volume:

Chi è la leader che sta cambiando la sinistra. Dove vuole portare l’Italia. In un dialogo che è anche un viaggio di ricucitura dentro un Paese strappato Elly Schlein si racconta. Per la prima volta.

“Volevamo sentirci pienamente a casa, volevamo cambiare il Paese.” Parte da qui un percorso di scelte coraggiose che porterà Elly Schlein a diventare la prima segretaria donna del Partito democratico, il più grande partito della sinistra italiana. Vince a sorpresa, sovverte i pronostici, scavalca pregiudizi e ostacoli. È l’imprevista della politica italiana. Ma imprevista è anche quella parte di società che si riconosce in lei: “Se siamo arrivati fin qui, vuol dire che tutto questo era imprevisto solo per chi non lo voleva vedere. Perché nella società c’è, risponde a domande nuove”. Una leader atipica, con una biografia che la rende capace di fare da ponte tra i palazzi e la realtà. Per la prima volta Elly Schlein racconta la sua storia umana e politica: l’infanzia, l’università, la chiamata della politica, le rotture, le scelte. In un dialogo con Susanna Turco lungo migliaia di chilometri che diventa anche il racconto di un viaggio in Italia: le fabbriche, gli ospedali, le carceri, i mari dove muoiono i migranti, i piccoli centri che si spopolano, i luoghi delle solitudini individuali e collettive, le piazze piene di speranze. La sua visione del Paese: diritti sociali e civili, giustizia sociale e climatica, un nuovo modello di sviluppo che tiene insieme lavoro dignitoso e innovazione delle imprese. La sfida è costruire un’alternativa alle destre e ricucire le frammentazioni, gli strappi, anche quelli provocati dalla sinistra. Perché il noi è più forte dell’io. Perché di questo la politica deve saper parlare: dei desideri e dei bisogni delle persone, di felicità. “Questa è la strada giusta, questa è la missione. Tornare ad amare la politica che si fa insieme, come strumento per migliorare la vita delle persone e del pianeta, e costruire nella società l’alternativa che serve per cambiare il Paese.”

(Foto: Umberto Pizzi-riproduzione riservata)

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