La Svezia ha respinto dalle 60mila alle 80mila richieste di asilo presentate nel suo Paese nel 2015 e procederà, nei prossimi mesi, con il rimpatrio dei richiedenti. Ad annunciarlo è stato il ministro dell’Interno svedese, Anders Ygeman.
“Stiamo parlando di circa 60.000 persone, ma potrebbero essere anche 80.000”, ha spiegato il ministro al quotidiano finanziario Dagens Industri (DI) e alla televisione pubblica SVT, aggiungendo che il governo ha già chiesto alla polizia e all’Ufficio immigrazione di organizzare i rimpatri. In tempi ordinari le espulsioni avvengono su voli commerciali, ma vista l’eccezionalità della situazione “pensiamo di utilizzare più voli charter”, ha precisato. La Svezia, che conta 9,8 milioni di abitanti, ha registrato lo scorso anno 163.000 richieste di asilo.
ENNESIMA STRAGE TRA TURCHIA E GRECIA
Mentre dalla Svezia arriva la notizia dei rimpatri – e dopo la sospensione di Schengen da parte di Austria, Croazia, Danimarca, Francia, Germania e Svezia e la richiesta di proroga della sospensione fino al 2017 all’Ue – un ennesimo naufragio nelle acque dell’Egeo vicino all’isola di Samos, tra Grecia e Turchia, è costato la vita ad almeno 24 migranti, di cui 10 bambini. I soccorritori hanno tratto in salvo 10 persone, ma una nave greca e una dell’agenzia europea di controllo delle frontiere Frontex stanno cercando 11 passeggeri che sono tuttora dispersi.
LA PROPOSTA OLANDESE
L’Olanda intanto ha proposto che i migranti e i rifugiati che arrivano sulle isole greche siano rimandati immediatamente indietro in Turchia via treno, un piano che secondo il leader laburista olandese Diederik Samsom sarebbe già in discussione a livello europeo. Secondo la proposta dell’Olanda, che detiene la presidenza di turno europea, l’Ue offrirà ad Ankara di accogliere ogni anno al massimo 250mila richiedenti asilo che si trovano già in Turchia. Il piano “per forzare una soluzione” dovrebbe diventare operativo in primavera, prima della nuova ondata di arrivi. Il piano olandese, che avrebbe il sostegno del premier Mark Rutte, è vincolato alla definizione di Turchia come Paese sicuro da parte dell’Onu. Secondo il leader laburista olandese (alleato di governo di Rutte) il piano è oggetto di discussione con Germania, Austria e Svezia.
LA PRESSIONE SULLA GRECIA
Sotto forte pressione da parte dell’Ue affinché adempia i suoi doveri di registrazione, Atene rischia inoltre di vedere il suo territorio trasformarsi in un vicolo cieco se la Macedonia, come avvenuto la settimana scorsa e di nuovo ieri, impedisse il transito dei migranti. Questa mattina ben 3.000 persone erano in attesa alla frontiera, lato greco, secondo la polizia greca. Intanto, si legge su Repubblica, nel pomeriggio anche la Macedonia aveva chiuso il suo confine con la Grecia “difficoltà a catena nel sistema dei trasporto dei migranti lungo la direttrice della rotta balcanica, e l’eccessivo affollamento dei campi e dei centri di accoglienza nei vari Paesi lungo tale rotta“.
LE PAROLE DI MOGHERINI
Federica Mogherini, Alto rappresentante dell’Unione per gli Affari esteri, ha detto in un’intervista al quotidiano La Stampa che chiudere i confini europei per arginare l’emergenza migratoria è “un’illusione pericolosa“, e ha avvertito: è sbagliato “pensare di poter gestire le migrazioni con il reinserimento dei controlli alle frontiere“. Mogherini, che oggi vede la cancelliera tedesca Angela Merkel teme che, se la Germania mollasse, “l’effetto sui flussi sarebbe difficile da gestire. La chiusura a domino delle frontiere non farebbe che spostare il problema sui rispettivi vicini, fino ad arrivare ai confini dell’Unione, e al rischio che a implodere siano i paesi dei Balcani, il Libano, la Giordania o la Turchia. Questo moltiplicherebbe i fattori di instabilità, creando anche potenziali nuovi flussi“. “Vedo un rischio molto serio di implosione – ha concluso Mogherini -, anche se resto convinta che l’Europa abbia gli strumenti, la capacità e la forza per gestire questi numeri“.
I NUMERI DELL’ESODO
Sono più di un milione i migranti, in maggioranza siriani in fuga dalla guerra, sono entrati in Europa nel 2015, provocando la più grave crisi migratoria sul continente dalla Seconda Guerra mondiale. Malgrado le condizioni invernali, gli arrivi proseguono senza sosta. Secondo l’Unhcr, solo a gennaio la Grecia ha visto arrivare 47.000 migranti, il 92% dei quali siriani, iracheni e afgani, quindi con i requisiti per chiedere asilo.
TUTTI GLI APPROFONDIMENTI DI FORMICHE.NET SULLA QUESTIONE MIGRANTI:
Ecco come Germania e Francia abbandonano Grecia e Italia sui migranti. L’articolo di Simona Sotgiu
Crisi di Schengen o fine dell’Europa? Il commento di Benedetto Ippolito
Tutti i fallimenti dell’Unione europea (non solo sull’economia). L’analisi di Guido Salerno Aletta
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Schengen, ecco come i Paesi europei sbarrano le frontiere. L’articolo di Simona Sotgiu
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