La storia delle apparizioni della Madonna di Medjugorje è iniziata nel 1981 quando sei ragazzi, Ivanka Ivanković, Mirijana Dragičević, Vicka Ivanković, Ivan Dragičević, Marija Pavlović e Jakov Čolo, avrebbero visto “una figura femminile luminosa sul sentiero che costeggia il Podbrdo”. Da allora moltissimi fedeli hanno niziato a recarsi nel luogo delle presunte apparizioni, finché il luogo è diventato, nel corso degli anni una vera e propria meta di pellegrinaggio.
Nel 1984 Umberto Pizzi si è recato nel luogo delle apparizioni. “Non c’era niente – ha raccontato Pizzi – la povertà era assoluta e i ragazzi che dicevano di aver avuto le apparizioni vivevano assieme a un francescano”. “Dopo il servizio fotografico, dovetti tornare a Sarajevo perché lì a Medjugorje non c’era neanche un luogo in cui poter dormire”.
Ed è proprio di questi giorni la notizia della nomina, da parte di Papa Francesco, di un suo inviato speciale, mons. Henryk Hoser, arcivescovo-vescovo di Varsavia-Praga, che continuerà a mantenere anche tale incarico. “La missione del presule – ha scritto Matteo Matzuzzi – ha lo scopo “di acquisire più approfondite conoscenze della situazione pastorale di quella realtà e, soprattutto, delle esigenze dei fedeli che vi giungono in pellegrinaggio e, in base a esse, suggerire eventuali iniziative pastorali per il futuro”.
Le perplessità all’interno della Chiesa sulle apparizioni non sono mai state poche. “Nessuno di essi ha scelto la vita religiosa – ha spiegato Antonino D’Anna -, a differenza delle veggenti di Lourdes e Fatima (Bernadette Soubirous, poi santa, e Lucia Dos Santos): sono tutti sposati e con figli, e alcuni di essi hanno case di accoglienza o hotel in quel di Medjugorje dove spesso li si può vedere servire ai tavoli. Questo molto spesso ha messo in dubbio la bontà delle apparizioni”.
Ecco, allora, una serie di foto di archivio da Medjugorje firmate Umberto Pizzi.
(c) Umberto Pizzi – Riproduzione riservata