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Ecco tutte le bugie sul caldo record

Si chiama equatore “climatico”. E’ la fascia della Terra (detta anche cella di Hadley) in cui si generano i fenomeni atmosferici (fluttuazioni termiche, escursioni di aria calda, siccità, piogge monsoniche ecc) che influenzano, poi, il clima alle latitudini non equatoriali. Insomma è la banale circolazione atmosferica.

Da qualche miliardo di anni all’equatore terrestre si incontrano e si scontrano i venti regolari e costanti (frutto della rotazione della sfera terrestre, dell’inclinazione dell’asse del pianeta, dell’incidenza dei raggi solari che generano le stagioni ecc) che determinano intensità variabili di caldo, freddo o clima temperato nelle varie zone della Terra. Natura, dunque. E fortunata da consentire, da 4 miliardi di anni, alla vita di manifestarsi proprio in questo angolo di sistema solare.

Ma da 30 anni, da quando impera la religione ambientalista del “caldo antropico” e dell’uomo che altera il clima (titanico), la Natura è passata in secondo piano. La colpa del caldo non è più un (fortunato) fenomeno naturale. Va mostrificato. Va reso un fenomeno strano, inedito, diabolico, innaturale. Ogni giorno è descritto come “il più caldo di sempre”, ogni monsone, uragano, pioggia torrenziale è descritta come “record…inedita…”, “tropicalizzazione della Terra”. Ogni botta di caldo diventa l’anticipo di catastrofi annunciate da 30 anni (e che mai si realizzano ) del global warming.

Ovviamente per arrivare a dire che le botte di caldo a luglio (io ricordo che, da bambino, a luglio per il caldo dormivamo distesi per terra sul balcone) sono il prodotto mefistofelico dell’uomo. E infatti questo caldo di oggi lo hanno chiamato Lucifero. Della serie: “Spaventatevi dell’ovvio”. E del naturale.

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