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 About Alfonso Celotto

Alfonso Celotto è avvocato e professore di Diritto costituzionale alla facoltà di Giurisprudenza all’Università di Roma 3. Burocrate pedante e appassionato di leggi e decreti, ne parla spesso sui giornali, in radio e in televisione. Dal 2017 cura la rubrica “Carte bollate” a “Unomattina”. È stato capo ufficio legislativo e capo di gabinetto di diversi ministri e ha lavorato presso varie istituzioni, tra le quali la Banca d’Italia, il Ministero delle Politiche europee, della Semplificazione normativa, dello Sviluppo economico, della Salute, dell’Economia e delle finanze, la Presidenza del Consiglio dei Ministri, l’Ospedale israelitico e l’ARAN. Ha pubblicato il romanzo Il dottor Ciro Amendola, direttore della Gazzetta Ufficiale (Mondadori, 2014) e vari saggi tra cui L’età dei non diritti (Giubilei Regnani, 2017) ; La Corte costituzionale (Il Mulino, 2018) E nato prima l’uomo o la carta bollata (Rai libri, 2020)

Come sarà l’Università del futuro. Luoghi e spazi secondo il prof. Celotto

Il diritto all’istruzione universitaria nell’era tecnologica offre un potenziale straordinario per democratizzare l’accesso alla conoscenza e promuovere l’innovazione accademica. Tuttavia, è imperativo affrontare le sfide legate alla disparità tecnologica e alla sicurezza dei dati per garantire che tutti gli studenti possano beneficiare appieno delle opportunità offerte dalla congiunzione tra istruzione superiore e tecnologia. L’intervento di Alfonso Celotto

Perché la legge sull’oblio oncologico è un passo importante. Scrive Celotto

Fino ad oggi invece quando si dichiara di aver avuto un tumore si hanno pesanti limitazioni a livello finanziario ed assicurativo (per avere un mutuo o stipulare una polizza), ma anche nel mondo del lavoro (concorsi e formazione professionale, inserimenti, servizi, carriere e retribuzioni) e in quello delle adozioni e dell’affidamento di minori. Questa legge è una battaglia di civiltà, secondo il costituzionalista di Roma Tre

Quando ti si rompe il cellulare… Breve storia di un servizio che funziona

La testimonianza del professor Alfonso Celotto con il centro assistenza Amazon. Una sola domanda: perché non è possibile che anche lo Stato riesca a organizzare servizi di efficienza per noi che siamo cittadini e non solo utenti?

La spunta blu e l’eguaglianza. La riflessione di Celotto

La rete ci è tanto piaciuta non soltanto perché è di facile accesso, ma anche perché è nata libera e con l’impressione che nel mondo digitale fossimo davvero tutti uguali. Invece il poter pagare per accedere a una classe di servizi superiore, ci fa capire che anche il mondo digitale finisce per replicare quello reale… Il commento di Alfonso Celotto

L’Azzeccagarbugli e l’oscurità delle leggi. Scrive Celotto

“All’avvocato bisogna raccontar le cose chiare: a noi poi tocca imbrogliarle”, scriveva Manzoni. Chissà se avesse letto un po’ di norme recenti, come quella della Regione Molise dichiarata incostituzionale questa settimana

L’avv. Alessandra Demichelis, i social network e la Costituzione

Sicuramente un avvocato non può usare i social network per attività che rivelino fatti collegati all’attività della professione. Ma quale è il limite in cui questo self restraint tocca anche quelle che sono esternazioni sulla propria vita privata? Il commento di Alfonso Celotto, ordinario di Diritto costituzionale all’Università Roma Tre

Una buca in strada e la burocrazia inflessibile. Il commento di Celotto

A Monza un pensionato è stato multato per aver riparato una buca. La storia è così inverosimile che potrebbe sembrare finta. Ma la burocrazia è così. Come risolvere? Risponde Alfonso Celotto

Festeggiamo il 25 aprile senza inutili polemiche. Scrive Celotto

Il 25 aprile e il 2 giugno sono le due feste della Repubblica italiana e sono indissolubilmente legate, perché la seconda è “figlia” della prima. Davvero non capisco perché non festeggiarle tutti assieme, senza inutili polemiche storiche

Quanto sono giuste le limitazioni alla musica sui social e all’uso di ChatGpt

Alfonso Celotto riflette sul dibattito aperto riguardo la musica coperta dai diritti Siae sui social di Meta e sullo stop in Italia da parte del Garante della privacy a ChatGpt. Un dilemma che affronta nuovi fenomeni

Vi spiego i parallelismi sull’uso della fiducia in Francia e in Italia. Scrive Celotto

In cosa si distinguono le costituzioni italiana e francese quando si tratta dell’uso della fiducia all’interno delle aule parlamentari? E quali, invece, le similitudini, anche nelle prassi? Lo spiega il costituzionalista Alfonso Celotto

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