Skip to main content

Avatar About Alfonso Celotto

Alfonso Celotto è avvocato e professore di Diritto costituzionale alla facoltà di Giurisprudenza all’Università di Roma 3. Burocrate pedante e appassionato di leggi e decreti, ne parla spesso sui giornali, in radio e in televisione. Dal 2017 cura la rubrica “Carte bollate” a “Unomattina”. È stato capo ufficio legislativo e capo di gabinetto di diversi ministri e ha lavorato presso varie istituzioni, tra le quali la Banca d’Italia, il Ministero delle Politiche europee, della Semplificazione normativa, dello Sviluppo economico, della Salute, dell’Economia e delle finanze, la Presidenza del Consiglio dei Ministri, l’Ospedale israelitico e l’ARAN. Ha pubblicato il romanzo Il dottor Ciro Amendola, direttore della Gazzetta Ufficiale (Mondadori, 2014) e vari saggi tra cui L’età dei non diritti (Giubilei Regnani, 2017) ; La Corte costituzionale (Il Mulino, 2018) E nato prima l’uomo o la carta bollata (Rai libri, 2020)

Un'Assemblea Costituente? I tempi sono maturi. Il commento di Celotto

I tempi sono maturi per un'Assemblea Costituente? Probabilmente sì e sicuramente sono maturi per un'assemblea di tipo politico. Cioè riunire una serie di tecnici e di politici di alto livello che stabiliscono almeno quattro-cinque regole che valgano per tutto. La legge elettorale, la forma di governo, una eventuale riforma costituzionale, per esempio sul presidenzialismo e sul bicameralismo. Una sorta di…

Tribunale di Facebook. Quando la rete si fa Stato. Il commento di Celotto

Abbiamo letto che Facebook sta per istituire il proprio oversight board. Dovrebbe essere una specie di Corte suprema, indipendente da Facebook, che servirà a decidere i ricorsi degli utenti contro le decisioni automatiche della piattaforma circa la “qualità” dei post (sono noti i casi in cui sono stati automaticamente cancellati post con foto di opere di Rodin o di Canova…

Breve guida alla riforma della legge elettorale. La versione di Celotto

Con la proposta regionale di referendum abrogativo per trasformare il “Rosatellum” in un sistema tutto maggioritario, si torna a parlare di legge elettorale. Croce e delizia dei partiti e degli elettori. Ma la legge elettorale serve per scegliere chi governa? No, perché l’Italia è una Repubblica parlamentare. Cioè il popolo elegge il Parlamento; poi il Presidente della repubblica nomina un…

Rousseau, il governo Conte 2 e la democrazia diretta. L'analisi di Celotto

"Sei d’accordo che il M5S faccia un governo, col Pd, presieduto da Conte?". Il quesito che si voterà domani sulla piattaforma Rousseau ripropone in tutta la sua densità il tradizionale dilemma fra democrazia diretta e democrazia rappresentativa. Non occorre scomodare le democrazie dell’antica Grecia, ma basta l’art. 1 della nostra Costituzione: è vero che la sovranità “appartiene al popolo”, ma…

rosatellum

Rosatellum. Storia breve dell'uso dei latinismi per le leggi elettorali

Rosatellum, Consultellum, Italicum, Porcellum, Mattarellum… Ma perché si usano latinismi per definire le nostre leggi elettorali degli ultimi decenni? Pare che la colpa (o il merito) sia da attribuire al prof. Giovanni Sartori che appena fu approvata la legge del 1993 il cui relatore era l’allora on. Sergio Mattarella, pensò scherzosamente di affibbiarle quel soprannome in latino, per dare solennità…

Perché i referendum in Lombardia e Veneto sono giuridicamente superflui

Cresce l’attesa per i due referendum sulla autonomia in Lombardia e Veneto. Da valutare con il metro politico più che giuridico. Vediamo perché. Con le leggi n. 15 e 16 del 2014 il Veneto aveva avviato due referendum: il primo sulla indipendenza con un quesito univoco: “Vuoi che il Veneto diventi una Repubblica indipendente e sovrana?”. L’altro articolato in cinque…

Consulta

Vi spiego perché il Rosatellum-bis non incentiva le coalizioni

Quello che chiamano il Rosatellum-bis somiglia pallidamente al Mattarellum. Pallidamente perché del Mattarellum manca la caratteristica principale, cioè la prevalenza di collegi uninominali, che rendeva il sistema maggioritario. Mi spiego. La legge Mattarella del 1993 faceva eleggere il 75% dei seggi in collegi uninominali. Così i partiti erano costretti a creare coalizioni per cercare di vincere le elezioni (ad es.,…

burocrazia

Perché la burocrazia ci atterrisce?

Oggi dire a qualcuno “sei un burocrate” è un’offesa che rischia di farti finire in tribunale. Eppure la burocrazia è nata un paio di secoli fa come garanzia dei diritti del cittadino. Ebbene sì. Perché è con la fine degli Stati assoluti che si è pensato di creare regole e procedimenti per dare certezze ai cittadini che presentano una richiesta…

Ecco chi sarà rappresentato nel prossimo Parlamento col Germanellum

Leggendo in controluce gli articoli appena approvati, ne esce una legge proporzionale che punta a far eleggere rappresentanti ai partiti, senza molti margini di scelta per gli elettori. A rigore, sarebbe una impostazione correttissima. Nell’impianto della nostra Costituzione, che delinea una repubblica parlamentare fondata sulla rappresentanza dei partiti. Ma le cose oggi sono diverse dal 1947. Innanzitutto perché l’idea di…

Perché il Germanellum è poco tedesco e forse incostituzionale

In queste ore la Camera sta scrivendo a marce forzate la legge con cui saremo chiamati a votare in autunno o, al massimo, a fine inverno. Una legge che viene definita “alla tedesca”, ma che di tedesco ha poco. Venuto meno il voto disgiunto e messi in secondo piano i collegi uninominali, resta soltanto la soglia di sbarramento al 5%…

×

Iscriviti alla newsletter