L’ultima inchiesta sui beneficiari del Reddito di cittadinanza mi ha fatto ricordare la questione dei cosiddetti “falsi invalidi”: ai tempi della mia presidenza l’Inps eseguì quasi un milione di verifiche straordinarie sulle pensioni di invalidità civile, tra il 2009 e il 2012. Più o meno una su quattro era stata erogata senza che vi fosse titolo
Antonio Mastrapasqua
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Così Draghi ammaina le bandiere del Conte I. Scrive Mastrapasqua
Quota 100 e Reddito di cittadinanza sono più o meno entrambi archiviati e, come le ultime amministrative hanno potuto dimostrare, il dividendo politico è stato più che negativo, sia per la Lega, sia per il M5S, nonostante i due ex alleati si fossero intestati due delle riforme più populiste degli ultimi anni
Quanto riuscirà a incidere il Pnrr sulla vita quotidiana? Una sfida
Nei giorni scorsi l’allarme di Cittadinanzattiva sulle condizioni delle scuole italiane. Senza dimenticare i tribunali. Non sono in gioco le decine di miliardi del Piano, ma poche decine di milioni indirizzati e gestiti con coscienza e rettitudine
Perché serve un mercato del lavoro più semplice e leggero. Scrive Mastrapasqua
Entro la fine dell’anno, le imprese sono pronte a formulare poco meno di un milione e mezzo di nuovi contratti di lavoro, ma mancano i lavoratori da assumere, tra sussidi e reddito di cittadinanza. Si dovrebbe fare un radicale mea culpa per gli errori commessi
Chi fa figli vada prima in pensione? Mastrapasqua smonta l’idea di Cottarelli
Difficile pensare che a 30 anni si facciano figli per avere un “vantaggio” trent’anni dopo: l’aiuto per i figli serve subito, non può essere postdatato. Dietro c’è la diffusa idea distorta secondo cui le risorse accumulate nel sistema previdenziale si possono recuperare quando si crede che ci siano altri più impellenti bisogni
La concertazione governo-sindacati è roba vecchia. Scrive Mastrapasqua
Il rito di aprire un tavolo di confronto governo-Sindacati sembra appartenere a un tempo che ormai non c’è più. Riproporlo non fa bene a nessuno, se non agli invitati al tavolo. Il commento di Antonio Mastrapasqua
Dalla Bolkestein alla concorrenza, è tempo di riforme
La cultura del servizio dovrebbe precedere il business, consentendolo solo a chi è in grado di garantire obiettivi di qualità, alzando sempre di più l’asticella, nel rispetto dei sempre nuovi bisogni dei consumatori
Perché il piano lavoro di Orlando non fa Gol
Già la legge di Bilancio per il 2021, lo scorso anno, aveva stanziato risorse per il “nuovo” programma “Garanzia di occupabilità dei lavoratori” (233 milioni) per tentare una riforma delle politiche attive del lavoro. Il decreto non è stato mai varato. E adesso? Ecco la proposta di Antonio Mastrapasqua
Se la Pubblica amministrazione diventa smart, che fine fanno gli intermediari?
L’orizzonte nel pubblico e nel privato è una nuova organizzazione del lavoro che faccia uso delle nuove tecnologie con una nuova cultura del lavoro. Che metta al centro i clienti, o gli utenti. La loro soddisfazione, innanzitutto. Ma l’Italia si divide in Guelfi e Ghibellini e il tema dello smart working sembra diventato fideistico. Il commento di Antonio Mastrapasqua
Smart working e Pa, 5 ragioni per tornare in ufficio. Il punto di Mastrapasqua
Il pubblico impiego dovrebbe tornare al lavoro in ufficio. Non perché così suggeriscono molte grandi organizzazioni private, non perché così si esprimono molti lavoratori stanchi di trascinarsi tra la cucina e il salotto di casa, mentre la retorica di pochissimi colletti bianchi favoleggia di lavoro smaltito in libertà sulla spiaggia di Malibu o delle Canarie. Ma per almeno cinque buone ragioni