Tra tribalismo, geopolitica e interessi strategici, la Siria si ritrova a essere campo di battaglia tra potenze e minoranze. Israele interviene a difesa dei drusi, storici alleati nella regione, mentre la nuova amministrazione americana tenta di bilanciare Ankara e Tel Aviv per evitare un nuovo disastro siriano
Carlo Jean
Leggi tutti gli articoli di Carlo Jean
Quanto peserà l’opinione pubblica sul conflitto in Medio Oriente. Scrive il gen. Jean
Il futuro del conflitto è largamente imprevedibile. Sarà influenzato in Iran e, soprattutto, negli Usa dalle reazioni delle opinioni pubbliche. Irrilevanti saranno invece le pressioni di attori esterni, in particolare delle istituzioni multilaterali, quali l’Onu o l’Ue. Il commento del generale Carlo Jean
Perché Russia e Cina rimarranno fuori dalla crisi mediorientale. L'analisi del gen. Jean
Il pericolo di estensione del conflitto e l’escalation a una guerra mondiale non riguarda né Russia né Cina. Pur potendo aumentare d’intensità, il conflitto fra Israele e Iran rimarrà regionale. Potrebbe però coinvolgere altri attori. I possibili scenari nell’analisi del generale Carlo Jean
Come proseguiranno i negoziati tra Ucraina e Russia. Gli scenari di Jean
Mosca vorrebbe allargare gli obiettivi dei negoziati per estenderli ad intese su una pace definitiva. Pensa che, a breve-medio termine, il tempo giochi a suo favore. Le cose cambierebbero in caso di mobilitazione dell’industria bellica occidentale, specie di quella tedesca. Malgrado le “sparate” di Medvedev, Putin sa bene che l’opzione nucleare non è credibile. L’analisi di Carlo Jean
Perché a Kyiv non conviene attaccare la Piazza Rossa durante la parata. La versione di Jean
L’ottantesimo anniversario della vittoria nella “Grande Guerra Patriottica” assume quest’anno un significato particolare. Putin vuole dimostrare la potenza delle FF.AA. russe mentre per Kyiv gli inconvenienti di attaccare la parata superano i vantaggi di farlo, anche con completo successo. Converrebbe attaccare altri obiettivi, approfittando del fatto che le loro difese antiaeree e antimissili sono spostate a Mosca
Quale futuro per il conflitto in Ucraina. Gli scenari letti dal gen. Jean
La guerra in Ucraina è entrata in una fase di logoramento in cui né Mosca né Kyiv riescono a ottenere una vittoria decisiva. Difficile prevedere la probabilità delle soluzioni possibili. Esse dipenderanno non solo da Putin, ma anche da Trump che, verosimilmente, si è reso conto che le continue concessioni fatte al Cremlino rischiano di erodere la sua credibilità internazionale, anche nel teatro principale dell’Indo-Pacifico, essenziale non solo per la sicurezza statunitense, ma per l’ordine mondiale
Cosa non torna nella strategia trumpiana per separare Russia e Cina. Scrive Jean
L’idea trumpiana di separare Russia e Cina per indebolire Pechino ricorda la manovra di Nixon del 1972. Ma la dipendenza economica e strategica di Mosca da Pechino rende questo piano di fatto irrealizzabile
È l’ora di una Nato globale. L’analisi del generale Jean
Quali che siano le ragioni dello “storico disastro” diplomatico del 28 febbraio, esso peserà non solo sull’Ucraina. L’ideale sarebbe una rivitalizzazione della Nato, aumentando l’interesse degli Stati Uniti per essa, tramite la sua trasformazione in un’alleanza globale. Il commento del generale Carlo Jean
Come può salvarsi un Occidente vittima di sé stesso? Il libro di Bernabè letto da Jean
Forse, l’unico modo di sopravvivere per l’Europa, superando, come suggerisce Bernabè nel suo saggio, anche le sue crisi demografica e religiosa, è quello di unirsi ancor più di oggi agli Usa. Accettando di trasformare la Nato in un’alleanza globale estesa all’Indo-Pacifico, abbandonando le fantasie dell’autonomia della sicurezza europea. La recensione del generale Carlo Jean
Così Trump ridefinirà la strategia nucleare Usa. Scrive il gen. Jean
Durante la campagna presidenziale, The Donald ha evitato riferimenti diretti alla strategia nucleare. Ma le armi nucleari giocheranno un ruolo cruciale nel suo nuovo mandato, considerato il suo passato e le minacce russe, l’espansione dell’arsenale cinese e i progressi nordcoreani e iraniani