L’occupazione di Mosul e la rapida avanzata a Sud, lungo la vallata del Tigri, delle poche migliaia di jihadisti dello Stato Islamico dell’Iraq e del Levante (ISIS o ISIL) hanno causato notevole sorpresa e preoccupazione non solo in Iraq, ma anche negli USA e in tutti gli Stati mediorientali, specie in Iran, Turchia e Arabia Saudita. Sconcerto è stato provocato…
Carlo Jean
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Ecco chi è Rivlin, il nemico di Netanyahu che guiderà Israele
Penso che l'elezione del nuovo presidente israeliano Reuven Rivlin sia ininfluente, malgrado i pasticci sorti per la sua elezione. Essi dimostrano quanto la politica israeliana sia frammentata e litigiosa e quante e quali siano le tensioni nel Likud. Le elezioni sono state precedute da una serie di "colpi bassi" e di strumentalizzazione di scandali sessuali e finanziari. Tutto il mondo…
Ecco perché Russia e Cina non domineranno l'Eurasia
Il maxi-contratto sulla fornitura di gas siberiano alla Cina è stato interpretato come un primo passo per la creazione di un blocco continentale eurasiatico, di fatto anti-occidentale. Il “triangolo strategico” fra Stati Uniti/Europa, Russia e Cina si sarebbe rovesciato. Sono finite sia l’alleanza fra Washington e Pechino, iniziata con il viaggio in Cina di Nixon e Kissinger nel 1972 e…
Sfide e incognite di al Sisi, nuovo presidente d'Egitto
L’attesa, ma comunque schiacciante, vittoria alle presidenziali egiziane dell’ex-maresciallo Abdel Fattah al-Sisi (97% dei voti) è stata salutata con sollievo dall’Occidente. La ridotta affluenza dei votanti (meno del 50% degli aventi diritto) dimostra come l’Egitto rimanga un Paese profondamente diviso. Potrebbero crearsi problemi di ordine pubblico. La loro soluzione è più facile in Egitto di quanto lo sia in Siria,…
Crisi ucraina, ecco perché Poroshenko può accordarsi con Putin
Il nuovo presidente ucraino, Petro Poroshenko (nella foto) – il quarantottenne oligarca “re del cioccolato” – è certamente l’uomo giusto, andato al potere al momento giusto. Il compito che lo attende è tra i più difficili. Deve recuperare le province sudorientali, senza provocare molte vittime civili. Esse obbligherebbero Putin a intervenire, per non perdere la faccia. Deve disarmare le milizie sia…
Vi spiego come si può normalizzare l'infuocata Libia
La situazione in Libia è caratterizzata da incertezza e violenza. I governi continuano a cambiare, ma non hanno il controllo della situazione. Le forze nazionali di sicurezza sono surclassate dalle milizie. Queste ultime non hanno deposto le armi. Spesso sono utilizzate dalle autorità centrali per neutralizzarsi l’una con l’altra. È un po’ quanto facevano i Borboni. Affidavano l’ordine pubblico alla…
Ucraina, vi spiego tutti gli errori della Russia e dell'Europa
L’Occidente è alla disperata ricerca di una soluzione per l’Ucraina che si sta distruggendo sotto i suoi occhi. Vuole evitare sia una guerra civile, sia la frammentazione del Paese. Ben difficilmente quest’ultima potrebbe essere pacifica. Non esistono divisioni chiare. Nei due Oblast del Donbass – quelli orientali di Donetsk e di Lugansk – i referendum dell’11 maggio sulla secessione dell’Ucraina…
Iraq, cambiamenti e incognite di un Paese al voto
Il 30 aprile circa 12 milioni di iracheni – poco più dei 21 milioni aventi diritto al voto – si sono recati alle urne per eleggere il nuovo parlamento. Hanno sfidato gli jihadisti, che avevano ordinato il boicottaggio delle elezioni. Oltre 100 sono i partiti in competizione. 9.000 i candidati. I risultati elettorali provvisori si conosceranno il 15 maggio: Quelli…
Ecco i pochi risultati della gita di Obama in Asia
Dal 22 al 29 aprile, il presidente americano Barack Obama ha visitato quattro Paesi asiatici: Giappone, Corea del Sud, Filippine e Malesia. I primi tre hanno accordi bilaterali di sicurezza con gli USA. Mancano nella regione Asia-Pacifico istituzioni multilaterali come la NATO. Le impediscono la geografia e la storia, i rancori e i crescenti nazionalismi. Inoltre, i Paesi asiatici non…
Ucraina, le strategie di Obama e Putin a confronto
L’Occidente, in particolare gli USA di Obama, sembrano surclassati in Ucraina dalla strategia e dalla capacità di “zar Vladimir” di utilizzare in modo coerente e flessibile una ricca pluralità di strumenti, di tecniche e di tattiche. L’Occidente si trova disarmato. È in una situazione di stallo. Forse non è ancora scacco matto. La situazione potrebbe rovesciarsi. L’iniziativa potrebbe essere tolta…