L’incontro Meloni–Li conferma la volontà di mantenere un dialogo aperto con Pechino, ma dentro il perimetro del de-risking europeo e della sicurezza economica. La competizione in Africa — emblematica nel duello infrastrutturale Tazara vs Lobito — mostra perché Roma considera la Cina un partner necessario, ma anche un rivale strategico
Emanuele Rossi
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G20 al via senza Trump mentre Xi manda un inviato strategico
Il boicottaggio del G20 da parte degli Stati Uniti, motivato dalle accuse infondate di Trump al Sudafrica, lascia spazio a un vertice segnato da assenze eccellenti ma guidato dalle potenze medie. Nel vuoto americano, la Cina rafforza la sua presenza in Africa australe con nuove iniziative infrastrutturali e minerarie
Cosa non accadrà al G20 in Sudafrica. Il commento di Demarais (Ecfr)
Il G20 di Johannesburg si apre in un clima di forte frammentazione geopolitica, aggravato dall’assenza dei leader di Stati Uniti e Cina. Le priorità sudafricane su debito africano e transizione verde restano divisive, mentre il vertice si trasforma in un’occasione per bilaterali più che per decisioni collettive. Il commento di Agathé Demarais, capo della Geoeconomics Initiative dell’Ecfr
Alta tensione nell’Indo-Pacifico. Cosa sta succedendo tra Cina e Giappone
Le tensioni tra Pechino e Tokyo sono riesplose dopo le parole della nuova premier giapponese su Taiwan, trasformando un tema a lungo “teorico” in un test concreto per l’equilibrio dell’Indo-Pacifico. In gioco c’è non solo la sicurezza regionale, ma anche un rapporto economico profondamente interdipendente
Cosi Imec può capitalizzare dall’incontro Trump-bin Salman
La centralità saudita è decisiva per far avanzare il corridoio e per l’Europa, Italia inclusa, questo può trasformarsi in un’opportunità strategica di connettività e influenza. L’analisi di Afaq Hussain (Atlantic Council) indica che la visita di Mohammed bin Salman a Washington riapre la possibilità di rilanciare l’Imec, bloccato dai tragici fatti che hanno seguito il 7 ottobre 2023 e ripartito con vigore soltanto nella primavere del 2025
Accordi e intese tra Mbs e Trump, in vista della normalizzazione con Israele
La visita di Mohammed bin Salman alla Casa Bianca consolida una nuova architettura di sicurezza in Medio Oriente, centrata sullo Strategic Defense Agreement, sugli investimenti sauditi e sulla proiezione americana. Le analisi dell’FDD indicano i nodi ancora irrisolti su F-35, Cina e normalizzazione con Israele, che resteranno determinanti per la stabilità regionale, e su cui Trump (e i suoi successori) baseranno il continuo delle relazioni con i “major-ally” mediorientali
Vi spiego la posta in gioco tra Trump e MbS. Parla al-Shihri
La visita di Mohammed bin Salman a Washington segna il tentativo di rilanciare la partnership strategica con gli Stati Uniti, in un momento cruciale per sicurezza, energia e tecnologia. Come osserva l’esperto saudita al-Shihri, è una trasferta pensata per produrre risultati concreti e confermare il ruolo crescente del Regno sulla scena globale da qui al 2050
Gli Stati Uniti accusano Alibaba. Supporto tecnologico alle operazioni militari cinesi
Gli Stati Uniti accusano Alibaba di fornire supporto tecnologico alla Pla in operazioni informatiche contro infrastrutture critiche americane, alimentando i timori sulla fusione tra settore civile e militare in Cina. Pechino respinge le accuse, mentre cresce a Washington la pressione per limitare l’accesso delle big tech cinesi al mercato Usa
Trump-MbS. La normalizzazione con Israele guida la visita del saudita a DC
La normalizzazione tra Riad e Israele è il grande elemento sul tavolo della visita di bin Salman a Washington, la prossima settimana. Trump vuole un successo rapido, il saudita deve gestire un regno per tutta la vita. L’incastro temporale è la chiave delle relazioni, che spaziano nel frattempo da sicurezza, AI, nucleare, business
Mar Rosso in pace? Attenti a fidarsi degli Houthi. Il monito di Ardemagni
Formiche.net ha parlato con Eleonora Ardemagni, una delle principali esperte europee sullo Yemen, per capire se la sospensione degli attacchi degli Houthi nel Mar Rosso rappresenta un vero cambiamento. O, invece, una pausa tattica in un conflitto molto più lungo
















