Gli Stati Uniti stanno evacuando personale diplomatico dall’Iraq e autorizzando la partenza dei familiari dei militari nella regione, meno di 24 ore dopo le minacce iraniane di colpire le basi americane. Israele valuta un’azione unilaterale contro l’Iran in assenza di supporto Usa, mentre intensifica le operazioni contro Gaza, Hezbollah e Houthi. Intanto a Mascate domenica si svolgerà il sesto round di colloqui Usa-Iran, ultimo appello per evitare un’escalation regionale.
Emanuele Rossi
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India e Ue cercano modi per lavorare insieme. Ecco come
L’incontro tra i capi della diplomazia di India e Ue, seguito da diversi altri appuntamenti che il ministro degli Esteri indiano ha avuto a Bruxelles, segna un altro momento dell’avvicinamento tra l’Unione e il Subcontinente. Per i due partner è in avvicinamento un accordo che sancisca le reciproche attenzioni e necessità strategiche?
Il dialogo discreto di Roma con Teheran, mentre Washington setta la strategia
La missione del segretario generale della Farnesina Guariglia a Teheran si è svolta mentre a Camp David l’amministrazione Trump discuteva per ore la strategia americana sull’Iran (coinvolgendolo pure nelle trattative per Gaza?). Due dinamiche parallele, formalmente scollegate, che però mostrano quanto il dossier iraniano sia oggi uno snodo multilivello: regionale, nucleare, strategico
Il J-36 esce dall’ombra. Nuove informazioni sul super aereo cinese
Una nuova immagine trapelata offline mostra con dettaglio inedito il J-36, il caccia stealth cinese di sesta generazione, rafforzando l’idea che Pechino stia spingendo nella corsa tecnologica globale. Il programma cinese punta a superare i modelli occidentali con architetture avanzate e guerra cognitiva. In questo scenario, il Gcap italo-anglo-giapponese rappresenta una risposta strategica per garantire sovranità, deterrenza e superiorità operativa futura
La guerra israeliana è ripartita da Gaza. Il punto con Dentice
Dopo venti mesi di guerra, Dentice (OsMed) evidenzia come si sia arrivati in una fase di ritorno all’origine: la dimensione regionale quasi sullo sfondo rispetto alle dinamiche interne alla Striscia di Gaza e Cisgiordania, con la frattura interna a Israele che “non è un fronte separato, ma parte dello stesso problema esistenziale che oggi Israele si trova ad affrontare”
Trump e Xi Jinping ravvivano il dialogo Usa e Cina
Donald Trump e Xi Jinping hanno concordato una nuova tornata di negoziati commerciali per ridurre le tensioni tra Stati Uniti e Cina. Al centro del dialogo vi sono le terre rare e l’attuazione dell’accordo siglato a Ginevra. Entrambi i leader si sono scambiati inviti ufficiali, puntando a rafforzare il canale bilaterale
Seul riparte da Lee Jae-myung. La svolta pragmatica dei progressisti sudcoreani
Seul ritrova ordine istituzionale. Le elezioni consegnano alla presidenza un leader progressista, Lee Jae-myung, su cui la popolazione ripone speranze. Ora, spiega Milani (UniBo), servirà rilanciare il Paese partendo innanzitutto dall’economia, definendo anche le relazioni con Washington e Pyongyang, Tokyo e Pechino
Progressi e nodi da sciogliere per l’accordo commerciale tra India e Ue (entro il 2025)
India e Unione europea hanno fatto significativi progressi verso un accordo di libero scambio da firmare entro fine anno, escludendo però settori sensibili come il lattiero-caseario. Restano da risolvere nodi su accesso al mercato e sul meccanismo europeo Cbam
La Ragnatela ucraina dimostra che Mosca non riesce a proteggere il proprio territorio. L’analisi di Camporini
L’attacco ucraino ai bombardieri strategici russi è stato un duro colpo, simbolico e profondo. Per il generale Camporini occorrono conferme dei dati per comprendere gli effetti reali, ma un elemento è certo: il Cremlino non è in grado di proteggere il proprio territorio
La produzione industriale potrebbe segnare gli equilibri (militari) Cina-Usa. Ecco perché
La Cina ha trasformato la sua potenza industriale in uno strumento strategico, superando gli Stati Uniti nella capacità di sostenere un conflitto prolungato. I dati del Wsj mostrano che con fabbriche automatizzate, una forza lavoro massiccia, il controllo delle materie prime e una logistica dominante, Pechino si prepara a un’era di guerre industriali dove la produzione conta quanto, o più, della tecnologia