Da Riad, il mondo arabo-islamico cerca di gestire le criticità del conflitto tra Israele e Hamas, accontentando le masse, evitando azioni sbilanciate, assorbendo posizionamenti, interessi e narrazioni, e seguendo anche gli interessi dei grandi player internazionali
Emanuele Rossi
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Su Israele e Palestina la Cina continua a tenere una linea ambigua
Pechino si muove con ambiguità (classica) sulla questione israelo-palestinese e anche sul conflitto contro Hamas. I cinesi intendono mandare il messaggio di potenza responsabile che lavora per la stabilità e la pace, mentre gli Stati Uniti sono sbilanciati su Israele
Nella lotta per i porti, la Cina trova gli Emirati in Africa. Il caso Tanzania
Sul controllo dei porti in Africa si sta aprendo una competizione tra Cina ed Emirati. Pechino vuole sfruttare la narrazione win-win per essere presente in un settore dove Abu Dhabi ha avviato i propri progetti strategici per il futuro
Biden-Xi. L'incontro a San Francisco serve a segnare il perimetro della competizione
L’incontro tra Biden e Xi sarà caricato di significati da entrambi le parti, e potrebbe riaprire le comunicazioni militari (in ottica strategica?). Per Fasulo (Ispi), i due Paesi stanno cercando di definire le regole di ingaggio di questa competizione, consapevoli che ormai la competizione c’è. Di essa fa parte la messa in sicurezza della sfera economica, e per questo “ogni Paese cercherà di rendersi il più possibile indipendente e di aumentare il vantaggio tecnologico sull’altro”
Pausa umanitaria. Biden ottiene risultati dalla crisi con Israele
Il mondo arabo pressa l’amministrazione Biden perché eccessivamente sbilanciata su Israele, mentre l’elettorato ebraico statunitense apprezza il lavoro del presidente. Washington ottiene da Netanyahu l’apertura di “pause umanitarie” a Gaza, mentre si lavora per la diplomazia, la lotta ai terroristi di Hamas, e per un cessate il fuoco strutturato
La potenza marittima asimmetrica cinese passa dal controllo dei porti
La Cina è ormai la principale potenza marittima commerciale del mondo e la sua presa strategica sulle supply chain mondiali potrebbe essere utilizzata per interdire o limitare il commercio dei rivali. È una minaccia asimmetrica, nuova rispetto al classico concetto di sea power finora conosciuto
Usa e India rafforzano la partnership anche in vista delle elezioni
Il dialogo 2+2 tra Stati Uniti e India arriva quest’anno in una fase di ottima salute dei legami, che hanno superato gli shock delle crisi geopolitiche internazionali, e che si consolideranno in vista delle stagioni elettorali nei due Paesi (dove attori rivali potrebbero lavorare per spingere narrazioni pensate al fine di disarticolare le relazioni)
Nucleare e clima anticipano l'incontro Biden-Xi
Gli incontri tra funzionari che si occupano di controllo di armamenti e i gli zar che seguono la transizione climatica per Cina e Usa anticipa la riunione dei leader. Joe Biden e Xi Jinping si vedranno in occasione dell’Apec di San Francisco, per un incontro dalle ambizioni elevate e con rischi di risultati limitati. Ma anche il riavvio delle comunicazioni è positivo. Questo articolo è tratto da Indo Pacific Salad, la newsletter curata da Emanuele Rossi
Il valore politico (e non geografico) del Global South secondo Joseph Nye
Molto spesso il termine Global South viene utilizzato in modo improprio, ragiona il docente di Harvard, ma è così necessario che la geografia guidi la definizione? Il Sud globale è un concetto da disegnare in una cartina oppure in un’ipotetica linea del tempo in cui scorrono desideri sociali e ambizioni politiche?
A un mese dall’attacco di Hamas, il rischio è in Cisgiordania. Conversazione con Dentice
Per il responsabile Mena del CeSI, l’esplosione di scontri in Cisgiordania potrebbe essere un detonatore per una nuova fase della guerra, mentre gli Usa muovono la diplomazia e Cina e Russia cercano di sfruttare la situazione per promuovere le narrazioni incendiarie anti-occidentali
















