Il cancelliere tedesco oggi a Istanbul punta ad evitare che la Turchia si allontani troppo dall’Europa, anche perché rispetto allo scorso anno si registra un cambio di postura da parte di Ankara, che si è mostrata maggiormente collaborativa sui richiedenti asilo. Il dossier migranti può essere usato dalla Turchia come “merce di scambio” per ammorbidire le rigidità teutoniche sui Typhoon
Francesco De Palo
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Più Unifil per rafforzare (anche) il Libano. La promessa di Meloni da Beirut
“Inaccettabile che l’Unifil sia sotto attacco, sono convinta che la missione vada rafforzata, solo così saremo in grado di voltare pagina”. La premier a Beirut, dopo la tappa in Giordania, sottolinea l’esigenza di tornare alla missione iniziale, incrementando le capacità generali di difesa delle forze libanesi
Spinta sui migranti e soluzioni umanitarie per Gaza. L'impegno di Meloni al consiglio Ue
Dopo Bruxelles il Medio Oriente: la tappa ad Amman, da un interlocutore ormai abituale di Giorgia Meloni come il Re Abdullah II, si pone come la volontà italiana di affiancare un soggetto come la Giordania che vuole essere faro di stabilità per la regione. Quella a Beirut sarà la prima visita di un leader in assoluto dall’inizio delle operazioni di terra delle forze israeliane e nell’occasione offrirà alle istituzioni libanesi la visione italiana sulla crisi: dare un contributo alla stabilizzazione del confine israelo-libanese
Così JP Morgan e Blackrock si intrecciano col Piano Mattei
La licenza ottenuta da JPMorgan Chase per operare in Kenya rientra nella strategia aziendale per espandere la propria presenza in Africa e si somma alle iniziative di Blackrock alla voce energia e IA: così si sviluppa la traiettoria comune con il governo Meloni che, per la prima volta nella storia repubblicana italiana, ha portato il governo di Roma a investire progettualmente sull’Africa
Albania in Ue (forse) entro il 2030. Pro e contro con un'occhio alla geopolitica
L’accelerazione dell’Ue consentirà sia all’Albania che alla Bosnia Erzegovina di uscire dal potenziale cono di azione di player esterni. Una tesi che è stata presente costantemente all’interno del Processo di Berlino. Il passo in avanti di Tirana potrebbe rappresentare una sorta di voucher anche per gli altri Paesi. Non sfuggirà che la volontà politica andrà legata sapientemente alla capacità amministrativa locale, così da risolvere le criticità ancora in essere
Così l'Ue deve cambiare rotta su green, debito e guerre. Cosa ha detto Meloni in Parlamento
In Aula la premier, in occasione delle comunicazioni in vista del Consiglio europeo di domani e dopodomani, sottolinea che l’attacco a Unifil è stato ingiustificabile, annuncia il viaggio in Libano e spiega la postura del governo sul prossimo ruolo europeo di Fitto, sul modello albanese per i migranti e sulla guerra i Ucraina
Meloni fa tappa in Medio Oriente. Il puzzle geopolitico pensando a Unifil
La Giordania può essere la chiave geopolitica per risolvere nodi e allargare alleanze e consapevolezze occidentali? Il Paese sarà la prima tappa dell’imminente viaggio in Medio Oriente del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, preoccupata per la sicurezza dei soldati italiani, sia di quelli impegnati nella missione Unifil dell’Onu, sia di quelli della missione bilaterale Mibil. Venerdì poi il premier sarà in Libano.
Investire di più (e rapidamente) nei Balcani. Il richiamo di Tajani da Berlino
Il titolare della Farnesina, in Germania per partecipare al vertice dei capi di stato e di governo del processo di Berlino, ribadisce che i Balcani sono una priorità strategica di Roma. La riunificazione dei Balcani alla famiglia europea è il più grande investimento strategico dell’Ue. Il ruolo della Bers anche verso l’Africa
Riparte da Cipro la strategia italiana su Gaza e migranti
La presenza del Re di Giordania è indicativa di come un’emergenza come la crisi a Gaza debba trovare spazio in un momento di riflessione a più cervelli come quello Med9, proprio perché forse in passato non è stata sufficientemente attenzionata. Più volte Giorgia Meloni ha richiamato sull’esigenza per l’Ue di avere una propria strada maestra da seguire soprattutto nelle relazioni con i Paesi che si affacciano sul mare nostrum. E oggi, un anno dopo l’inizio del confitto e a maggior ragione dopo l’aumento della tensione nell’area, ciò si rende imprescindibile
Erdogan a caccia di un ruolo tra Putin e Zelensky
Ankara ha provato prima con l’accordo del grano, e poi in molte altre occasioni, di farsi riconoscere ufficialmente come collegamento tra Occidente e Russia. Ma fino ad oggi non ci è riuscita