Telefonata del ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov all’ex premier Romano Prodi prima della sua visita a Roma da Draghi e Di Maio. La Russia spera che l’Italia promuova un approccio “multilaterale” sulla crisi in Afghanistan e al G20. Nell’editoriale sul Messaggero l’ex premier tira una stoccata all’ “arroganza” della Nato
Francesco Bechis
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Afghanistan, ultima chiamata per l'Ue. Parla Dempsey (Carnegie)
La crisi in Afghanistan ha messo a nudo ancora una volta la debolezza della politica estera europea, dice Judy Dempsey, nonresident Senior fellow di Carnegie Europe. Per Ue e Nato è il momento di ripensare la Difesa integrata. Ma senza gli Usa non ci può essere sicurezza
Gelo russo. Se Putin sbertuccia la mediazione italiana a Kabul
In visita a Roma da Draghi e Di Maio, il ministro degli Esteri russo Lavrov preferisce parlare di investimenti e vaccino che di Afghanistan, e snobba la mediazione italiana, “abbiamo diverse priorità”. L’Italia è riconosciuta come alleato solido degli Usa e per questo per Mosca non può essere playmaker al G20 sulla crisi afgana
G20, la (rischiosa) scommessa di Draghi. Parla Fabbrini
Spostando il baricentro della crisi afgana dal G7 al G20, Draghi cerca una mediazione con Cina e Russia e punta alla leadership europea. È una scommessa ambiziosa, ma ha dei rischi, spiega Sergio Fabbrini, direttore del Dipartimento di Scienze politiche della Luiss
Kabul (e talebani) nel mirino Isis. Olivier Roy spiega perché
Il sociologo francese esperto di Islam: l’attentato a Kabul non sorprende, l’Isis è “il nemico numero uno” dei Talebani. Loro hanno l’obbligo (anche di fronte a Russia e Cina) di combattere le cellule terroristiche, vogliono il monopolio e non esporteranno l’Emirato islamico
E se Biden avesse vinto? Parla Charles Kupchan
Intervista a Charles Kupchan, politologo americano e senior fellow del Council on Foreign Relations (Cfr). Per Biden l’Afghanistan una sconfitta di breve periodo, nel lungo hanno molto più da perdere Xi e Putin. L’Europa deve stare attenta al G20, con la Cina da sola non ce la fa
Vi spiego i brindisi afgani fra Xi e Putin. Parla Lucas
Risorse naturali, gas, controllo del terrorismo. Sono tanti gli interessi di Cina e Russia sull’Afghanistan 2.0 in mano ai talebani. Uno è in comune, spiega Edward Lucas, vicepresidente del Center for European analysis (Cepa): brindare al vuoto lasciato dagli Usa. Memo per l’Ue (e l’Italia)
Ue stretta tra Usa e Cina. Perché il G20 farà da spartiacque
Da una parte il timore di lasciare campo alla Cina e di dare alla Turchia le chiavi di una nuova ondata migratoria. Dall’altra l’esigenza di reimmaginare i rapporti transatlantici e trovare una posizione compatta in seno al G20. La crisi in Afghanistan mette l’Ue di fronte a un bivio. E tutte le strade portano (di nuovo) a Roma
Nato e G7, vi spiego la svolta di Kabul. Parla Massolo
Dopo l’urgenza dell’evacuazione dei profughi afgani, c’è l’emergenza di non trasformare il Paese in un campo da gioco di Cina e Russia, avvisa il presidente dell’Ispi Giampiero Massolo. Coi Talebani bisogna parlare, a condizioni precise. Usa? Tempo di ripensare l’alleanza atlantica, ma da sola l’Europa non ce la fa
Cash e fucili. Chi è Agha, il ministro talebano amico di Al Qaeda
Spietato esattore del mullah Omar, per vent’anni eminenza grigia delle finanze Talebane, Gul Agha sarà il nuovo ministro dell’Economia dell’Afghanistan. Sotto sanzioni Usa e Ue, dovrà occuparsi del collasso finanziario in corso. Due anni fa ha garantito a Bin Laden Jr: saremo sempre alleati di Al Qaeda