Uno scempio. Proprio così. Veder appaiate le foto di Mustafa Kemal Ataturk, padre della Patria, e di Recep Tayyip Erdogan, aspirante sultano neo-ottomano, è stato uno sfregio alla storia della Turchia. Davanti ad oltre un milione di sostenitori, il presidente musulmano ha tenuto un discorso dai toni concitati ed ultimativi contro i nemici interni e quelli esterni a cominciare dall'Europa…
Gennaro Malgieri
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Perché Donald Trump non è un vero conservatore
E' improprio, come ricordava Barry Goldwater seguendo la lezione di Edmund Burke, per un conservatore assumere atteggiamenti "squilibrati" nel tentativo di delegittimare tutto e tutti. Il "vero conservatore", come osservava il vecchio senatore americano, padre del "fusionismo", dopo essere stato battuto da Lyndon Johnson, tiene conto di tutte le sensibilità e le espressioni culturali compatibili con una visione civile e…
Vi racconto l'infinita guerra civile in Europa (e occhio alla Turchia di Erdogan)
La guerra civile in Europa non è finita mai. Chi la "scopre" adesso, dopo le stragi di Parigi, Bruxelles, Nizza ha la memoria corta. O, forse, vuol far intendere che l'Europa, almeno dal 1945, è stata in pace con se stessa. Ma non è così. Tutto cominciò quel 28 giugno 1914 a Sarajevo. Caddero sotto i colpi del giovane anarchico…
Turchia, il golpe fallito e il futuro di Erdogan
Non è vero che il tentativo di golpe in Turchia è ancora oscuro negli obiettivi che si prefiggeva di raggiungere. Al contrario, è fin troppo chiaro l'intento del manipolo di ufficiali che ha cercato di prendere il potere e deporre Recep Tayyip Erdogan. I golpisti si muovono, come hanno dimostrato nei tre precedenti colpi di Stato ((1960, 1971, 1980), "saggiando"…
Perché ai Tory post Cameron servono idee salde più che leader improvvisati
L'ultimo leader conservatore è stata Margaret Thatcher; l'ultimo leader laburista è stato Tony Blair. Poi il vuoto. Mezze figure che hanno danzato male e per brevi stagioni. Nella stagnazione hanno fatto capolino i liberal-democratici e gli scissionisti dei tories raccolti nell'Ukip di Nigel Farage anche lui sulla via dell'esilio. La Brexit, come anticipavamo nella nostra analisi il 29 giugno scorso…
Tutti gli errori di David Cameron e Jeremy Corbyn sulla Brexit
Il conservatore David Cameron ed il laburista Jeremy Corbyn osservano smarriti e sgomenti i loro partiti disfarsi sotto i colpi della tempesta Brexit. Improvvisamente hanno scoperto di essere politicamente nudi, incapaci di governare i gruppi parlamentari e domare i dirigenti ribelli che apertamente li accusano di non saper gestire la crisi politica più grave del dopoguerra nel Regno Unito. Il…
Come e perché il centrodestra si è liquefatto
Il centrodestra non esiste più. E' evaporato. Non in una sola giornata, naturalmente. C'è voluto del tempo, come dimostrano i grafici che illustrano la decadenza della coalizione dal 2013 ad oggi, ma l'esito dell'"allegro naufragio" (come mi permisi di definirlo nel titolo di un mio libro invecchiato troppo presto) era scritto. Chi immaginava di lucrare eternamente su una rendita di…
Tutte le cose turche di Erdogan (non solo sugli armeni)
Alla Turchia non si chiedeva molto perché la sua richiesta di ingresso nell'Unione europea venisse soddisfatta. Oltre al rispetto dei parametri economici, le istituzioni comunitarie ritenevano indispensabile da parte del governo di Ankara della priorità del riconoscimento dei diritti umani, delle prerogative delle minoranze etnico-culturali, del pluralismo politico. In questo quadro di obblighi rientrava anche l'ammissione, più volte sollecitata, del…
Cosa penso delle parole di Obama a Hiroshima
Un omaggio postumo, non un'ammissione di colpa. Settantuno anni non sono stati sufficienti a rimarginare ferite profonde che fanno ancora male ad una nazione che celebra la sconfitta ormai rassegnata, senza nutrire più nessuna illusione di rivalsa neppure morale, figuriamoci militare. Certo, la visita e le parole di Barack Obama a Hiroshima, con annesso abbraccio agli ottuagenari superstiti della immane…
Chi finge di non vedere la guerra di Isis
Il terrore corre sulla linea Bruxelles-Parigi. Nella capitale belga le uova del drago si sono dischiuse; in quella francese i frutti dell’odio hanno dispiegato i loro veleni per ripiegare poi ancora nei covi trascurati dall’intelligence e dalle forze sicurezza che, come tutti ormai concordano, hanno mostrato, ben prima dei misfatti parigini, una sorta di indifferenza miope di fronte ai segni,…