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Gennaro Malgieri About Gennaro Malgieri

Giornalista, scrittore e viaggiatore ha svolto una lunga ed intensa attività politica. Insegue le idee, la musica e l'arte. Autore di venticinque saggi e di quattro raccolte di poesie, ha fondato nel 1997 la rivista di cultura politica conservatrice "Percorsi" ed ha diretto i quotidiani "Secolo d'Italia" (1994-2004) e "L'Indipendente" (2005-2006). Parlamentare per tre legislature, ha fatto parte di diversi organismi rappresentativi internazionali. Consigliere d'amministrazione della Rai per tre anni. Scrive per giornali, periodici e siti on line. Dirige tre collane di libri per altrettanti editori. Ama il calcio, tifa per il Napoli, segue con passione il Benevento. Cultore di jazz e di musica barocca, considera il musicista estone Arvo Pärt il più grande e geniale compositore contemporaneo di musica sacra. Percussionista, oltre la batteria suona il djembé, il darbuka, i tabla. Vive tra Roma, Parigi ed il suo paese natale Solopaca, nel Sannio, dove si dedica alla ricerca di storie locali.

Perché ai Tory post Cameron servono idee salde più che leader improvvisati

L'ultimo leader conservatore è stata Margaret Thatcher; l'ultimo leader laburista è stato Tony Blair. Poi il vuoto. Mezze figure che hanno danzato male e per brevi stagioni. Nella stagnazione hanno fatto capolino i liberal-democratici e gli scissionisti dei tories raccolti nell'Ukip di Nigel Farage anche lui sulla via dell'esilio. La Brexit, come anticipavamo nella nostra analisi il 29 giugno scorso…

Tutti gli errori di David Cameron e Jeremy Corbyn sulla Brexit

Il conservatore David Cameron ed il laburista Jeremy Corbyn osservano smarriti e sgomenti i loro partiti disfarsi sotto i colpi della tempesta Brexit. Improvvisamente hanno scoperto di essere politicamente nudi, incapaci di governare i gruppi parlamentari e domare i dirigenti ribelli che apertamente li accusano di non saper gestire la crisi politica più grave del dopoguerra nel Regno Unito. Il…

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Come e perché il centrodestra si è liquefatto

Il centrodestra non esiste più. E' evaporato. Non in una sola giornata, naturalmente. C'è voluto del tempo, come dimostrano i grafici che illustrano la decadenza della coalizione dal 2013 ad oggi, ma l'esito dell'"allegro naufragio" (come mi permisi di definirlo nel titolo di un mio libro invecchiato troppo presto) era scritto. Chi immaginava di lucrare eternamente su una rendita di…

Tutte le cose turche di Erdogan (non solo sugli armeni)

Alla Turchia non si chiedeva molto perché la sua richiesta di ingresso nell'Unione europea venisse soddisfatta. Oltre al rispetto dei parametri economici, le istituzioni comunitarie ritenevano indispensabile da parte del governo di Ankara della priorità del riconoscimento dei diritti umani, delle prerogative delle minoranze etnico-culturali, del pluralismo politico. In questo quadro di obblighi rientrava anche l'ammissione, più volte sollecitata, del…

Cosa penso delle parole di Obama a Hiroshima

Un omaggio postumo, non un'ammissione di colpa. Settantuno anni non sono stati sufficienti a rimarginare ferite profonde che fanno ancora male ad una nazione che celebra la sconfitta ormai rassegnata, senza nutrire più nessuna illusione di rivalsa neppure morale, figuriamoci militare. Certo, la visita e le parole di Barack Obama a Hiroshima, con annesso abbraccio agli ottuagenari superstiti della immane…

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Chi finge di non vedere la guerra di Isis

Il terrore corre sulla linea Bruxelles-Parigi. Nella capitale belga le uova del drago si sono dischiuse; in quella francese i frutti dell’odio hanno dispiegato i loro veleni per ripiegare poi ancora nei covi trascurati dall’intelligence e dalle forze sicurezza che, come tutti ormai concordano, hanno mostrato, ben prima dei misfatti parigini, una sorta di indifferenza miope di fronte ai segni,…

Perché le primarie vanno rottamate

L'ubriacatura per le primarie ricorda quella per il federalismo. Dalla metà degli anni Novanta dilagò il contagio del verbo leghista e nessuno si risparmiò nello spargere dosi cospicue di demagogia e ignoranza al punto di modificare per ben due volte il Titolo Quinto della Costituzione salvo scoprire, con colpevole ritardo, i malefici di una dottrina in sé tutt'altro che disprezzabile,…

GIUSEPPE SALa, milano, primarie pd, partito democratico,

Sala, Parisi, Marchini, Lettieri. Addio ai partiti?

Sala, Parisi, Marchini, Lettieri... Eccola la società civile. Ecco la certificazione della fine dei partiti politici. L'onda lunga dell'antipolitica, del "partito personale", della rottamazione delle culture politiche ha prodotto l'emersione di un nuovo "notabilato". Gli oligarchi agonizzanti, incapaci di rimettere insieme i cocci, si rivolgono disperatamente a quanti ritengono di avere le carte in regola per guidare piccole e grandi…

Perché Sarkozy e Hollande non possono festeggiare troppo

Si può essere il primo partito di Francia, con il 30% dei suffragi elettorali e non ottenere neppure una regione, con soli due rappresentanti all'Assemblea nazionale, pochi sindaci e una sottodimensionata truppa di assessori e consiglieri locali? Sì, si può. Finché il sistema elettorale rimarrà quello vigente e non evolverà verso un più equo regime di ripartizione degli eletti, vale…

Così Valls sfregia i valori repubblicani della Francia

Manuel Valls ritiene, se le parole hanno ancora un senso, che sei milioni di elettori francesi, avendo dato le loro preferenze al Front National, vogliono la "guerra civile". Averla evocata come conseguenza della possibile vittoria di Marine Le Pen nelle regioni dove il suo partito è in testa nei ballottaggi di domani, non è soltanto stupido, ma irresponsabile. Il primo…

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