Questo è stato l’anno della rottura dell’unità sindacale. Si è tornati indietro a quel 1948 che segnò la fine di un’unità conquistata a caro prezzo: nel fuoco e nel sangue della Resistenza italiana. Allora furono, soprattutto, ragioni di carattere internazionale a determinare quell’esito infausto. Oggi invece è il mito dell’antagonismo, della rivolta sociale, a farla da padrone. E a dividere quello che, invece, dovrebbe essere unito
Gianfranco Polillo
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La Russia, l’Ucraina e la logica del "reciproco assedio" . L'analisi di Polillo
La guerra è un puzzle più che complicato, che non spinge all’ottimismo. Ed è per questo che il mondo sta rispondendo con crescente nervosismo. L’epicentro del turbamento è ovviamente l’Europa, presa in una tenaglia tra la Russia di Putin e l’America di Trump. Difficile prevedere come andrà a finire questo braccio di ferro. Ma la debolezza della strategia perseguita da Putin è evidente fin da ora. Come le relative responsabilità. L’analisi di Gianfranco Polillo
Emendamento sulle riserve di Bankitalia, qui il sovranismo c’entra poco. L'analisi di Polillo
Una buona politica economica richiede un giusto equilibrio tra questi diversi elementi. Si deve evitare, dunque, che la politica monetaria e quella di bilancio siano in contrasto tra di loro, al fine di non impattare negativamente sulle logiche di mercato. Il commento di Gianfranco Polillo
Le relazioni Usa-Ue per quelle che sono veramente. Polillo legge la Nss
Gianfranco Polillo ha tradotto per Formiche.net la parte più controversa della National security strategy, quella che riguarda i rapporti tra gli Stati Uniti e l’Europa. Nella speranza di fare un’operazione utile per il lettore, che potrà farsi una propria idea sulla comprensione della Strategia senza dover ricorrere ad ulteriori filtri
Facciamo chiarezza sull’oro (e non solo) della Banca d’Italia. La versione di Polillo
Le riserve ufficiali che il governo vorrebbe portare sotto il cappello dello Stato sono una sorta di assicurazione. Servono per essere utilizzate in caso di crisi e per sostenere il valore della moneta o come strumento della politica monetaria. Il commento di Gianfranco Polillo
La pace non si attende, si conquista. La versione di Polillo
Le parole di Leone XIV sulla “pace disarmata e disarmante” risuonano oggi con forza nuova, mentre il mondo affronta conflitti feroci e autocrati disposti a sacrificare intere generazioni. Difendere le democrazie e i valori dell’Occidente non è un atto di fede, ma una scelta urgente e necessaria per evitare che le ombre del passato tornino a oscurare il nostro futuro
Caso Garofani, una vicenda da non sottovalutare. La versione di Polillo
Il caso Garofani richiama l’importanza del Consiglio supremo di difesa, organo di rilievo costituzionale (art. 87). La vicenda evidenzia la necessità di preservare la riservatezza e la correttezza istituzionale nelle funzioni strategiche per la sicurezza nazionale. Il commento di Gianfranco Polillo
Chi ha ragione sul taglio dell’Irpef? L'analisi di Polillo
Chi parla, con tanta facilità di nuove patrimoniali, dovrebbe innanzitutto riflettere. Per esempio sul fatto che pressione fiscale italiana, che già nello scorso anno era inferiore solo al Belgio, la Francia e l’Austria, nel 2025, se tutto andrà bene, sarà pari al 42,8% del Pil. Quando la Spagna, l’ultimo innamoramento della sinistra italiana, può contare su un vantaggio relativo di oltre 5 punti di Pil. L’analisi di Gianfranco Polillo
Tutte le contraddizioni dello sciopero del 12 dicembre. Il commento di Polillo
La Cgil ha deciso di proclamare uno sciopero generale contro la legge di bilancio del governo. Non ci sarà la Uil e si svolgerà un giorno prima dell’iniziativa indetta dalla Cisl, che il 13 dicembre scenderà in piazza a Roma per sostenere il “Patto per la Responsabilità”. Gianfranco Polillo commenta le scelte dei sindacati
Stati Uniti, forse si cambia. L'analisi di Polillo
Ciò che più sorprende nelle elezioni di New York è il richiamo al socialismo (altro che comunismo!) da parte di Mamdani nella patria di Sacco e Vanzetti. Quegli anarchici italiani condannati, a Boston, alla pena di morte per un reato mai commesso. A loro volta immigrati, ma soprattutto portatori di un legame con la cultura occidentale che Trump, almeno in questo caso, non è riuscito a recidere. L’analisi di Gianfranco Polillo















