Con l’avvicinarsi dell’insediamento di Trump si avvicina anche l’apertura di un nuovo capitolo del conflitto. Forse l’ultimo. Ma la situazione è molto meno rosea per Mosca di quanto si possa pensare. Nonostante alcune narrative
Gianfranco Polillo
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Il cantiere italiano di una nuova diplomazia. L'analisi di Polillo
Attenzione massima al commercio internazionale; ruolo attivo dei presidi italiani all’estero; interventi specifici, come il Piano Mattei per l’Africa; centralità del Mediterraneo e rapporti di maggior collaborazione con i Paesi produttori di petrolio, con l’idea di trasformare l’Italia nell’hub energetico (petrolio e gas) di tutto il continente. Insomma, l’Italia c’è e ci vuole essere. La speranza è che ci sia anche l’Europa: altra grande partita aperta per realizzare quelle riforme non più procrastinabili. Il commento di Gianfranco Polillo
La crisi francese tra politica ed economia. L'analisi di Polillo
Macron ha nominato Francois Bayrou nuovo primo ministro. Ma al di là dei limiti mostrati dall’Eliseo, le cause della crisi francese sono riconducibili a un sistema politico la cui polarizzazione ha creato un sistema di totale incomunicabilità che, di fronte alle difficoltà economiche e finanziarie, ha finito per distruggere qualsiasi idea di unità nazionale. Aprendo così la strada a una crisi di cui non sarà facile prevedere gli sbocchi. L’analisi di Gianfranco Polillo
La mistica di Notre Dame e i dilemmi della politica. Il commento di Polillo
La cerimonia a Parigi è stata il contesto ideale per incontri politici di alto livello. L’Italia, grazie alla sua stabilità politica, si presenta come interlocutore privilegiato per gli Stati Uniti di Trump, rafforzando il proprio ruolo strategico nello scenario internazionale
L’Europa che verrà. Tutti i compiti della nuova Commissione secondo Polillo
Ridimensionato quello che, in passato, era l’asse franco-tedesco, il problema è costruire ora una leadership che non può che essere plurale, all’interno della quale l’Italia, insieme alla Spagna, dovrebbe esercitare un ruolo diverso dal passato. Ursula von der Leyen ne sembra consapevole
Lo scenario sotteso alle ultime previsioni europee è preoccupante. L'analisi di Polillo
Da qui le conseguenze. Negli stessi calcoli della Commissione, l’eurozona nel periodo 2024/2026 crescerà della metà rispetto a quanto si prevede per gli Usa. Se poi si considerano le previsioni del Fondo monetario internazionale, i risultati sono ancora più allarmanti. L’analisi di Gianfranco Polillo
Buone notizie! Il ministro delle Finanze tedesco si è dimesso. La versione di Polillo
Lindner ha lavorato contro l’Ue: ha fatto sì che “debito comune” fosse una bestemmia ma ha imposto le modifiche al Patto di stabilità e crescita che oggi rappresentano una vera palla al piede per qualsiasi ipotesi di sviluppo. L’opinione di Gianfranco Polillo
Il monito di Mattarella, le Agenzie di rating e la politica italiana. Scrive Polillo
Il Presidente pone la giusta domanda: come si giustifica lo strabismo da parte delle Agenzie di rating, pronte a sindacare ogni stormir di fronda, ma del tutto silenti di fronte a fatti macroscopici come, ad esempio, occupazione che cresce e dati positivi delle esportazioni? Una distorsione non solo attribuibile però a chi ha un qualche interesse nella gestione degli spread sui titoli sovrani… L’analisi di Gianfranco Polillo
Veri e falsi problemi della manovra di bilancio. L'analisi di Polillo
Durante i sette anni che l’Italia ha per far rimettere il debito sotto i vincoli del nuovo Patto di stabilità, il Parlamento potrà operare solo all’interno dei limiti predefiniti. Con una compressione delle prerogative parlamentari. Giustificabile solo se il nuovo sistema sarà in grado di garantire maggiore crescita economica, accompagnata da un più elevato benessere generalizzato ed una più forte stabilità finanziaria. Cose che al momento sono di là dal venire. Nulla, ovviamente, è ancora perduto. Ma il tempo stringe. E le forze politiche italiane sono ancora lontane dall’averne consapevolezza
La vera posta in gioco in quel di Palestina. Scrive Polillo
C’è un pezzo di Medio Evo, quale è il regime degli Ayatollah, che in sintonia con Putin, vorrebbe distruggere il decadente Occidente. E tutto ciò che esso rappresenta.
Lo vorrebbe fare utilizzando i palestinesi. Chiamando a raccolta tutti coloro che non condividono le modalità scelte da Israele per difendersi. Che, come in effetti è avvenuto, può anche scadere in un eccesso di difesa. Ma quale è l’alternativa?