L’ipotesi di partenza è quella di un deficit di bilancio pari al 2,4 per cento, che rappresenterà l’elemento di copertura della prossima legge di bilancio. Traccerà, in altre parole, il perimetro all’interno del quale dovranno essere collocate le norme che caratterizzeranno il successivo provvedimento. Ed è facile prevedere che quel margine sarà del tutto utilizzato per rispettare il contratto del…
Gianfranco Polillo
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Dal purgatorio all'inferno. Attenzione all’avvertimento di S&P
È un’Italia con il fiato sospeso, in attesa del grande responso. Cosa succederà tra oggi e domani? Quale sarà l’esito del duro scontro che contrappone soprattutto i 5 stelle al ministro dell’economia Giovanni Tria? Un conflitto che costringe la stessa Lega, che ne avrebbe fatto volentieri a meno, ad intervenire nella contesa, nel tentativo di limitare il danno. Come se…
Da che pulpito! Perché l'intervento di Moscovici sull'Italia è inopportuno
Pierre Moscovici non si è lasciato sfuggire la ghiotta occasione di redarguire Luigi Di Maio, colpevole di aver immaginato di poter seguire la Francia lungo una strada immaginifica. Portare il deficit di bilancio, per il 2019, fino al 2,8 per cento del Pil. Intercettato a New York, mentre si recava ad un convegno all’Harvard Club, in un colloquio con il…
Banche e titoli di Stato. L'effetto Casalino sui mercati
Da quando è iniziato lo scontro sotterraneo tra i 5stelle – soprattutto Luigi di Maio protagonista – ed i tecnici del Tesoro, gli spread sui titoli di stato, che alla fine d’agosto erano pari a 291 punti base, ne sono diminuiti (quotazioni di venerdì scorso) di 70: raggiungendo quota 220,7. Oggi in apertura dei mercati, invece, un nuovo balzo in…
Visco sostiene la linea Tria-Savona sugli investimenti. Vi spiego perché
Nell’ultimo intervento di Ignazio Visco, al 64° Convegno di Studi Amministrativi, c’è una parola che vale un intero trattato di economia. Dice il Governatore della Banca d’Italia: “Un aumento improduttivo del disavanzo finirebbe col peggiorare le prospettive delle finanze pubbliche, alimentando i dubbi degli investitori e spingendo più in alto il premio per il rischio sui titoli di Stato. Il…
Caro Di Maio, le buone ragioni non hanno bisogno di grida
Cinque stelle all’attacco. Che il ministro Tria trovi i soldi per finanziare le promesse della campagna elettorale. Che Daniele Franco, il ragioniere generale dello Stato, la pianti di sollevare problemi circa la copertura dei singoli provvedimenti. Che l’Ocse si faccia gli affari propri e non interferisca sulle vicende interne dell’Italia. Più che un governo del cambiamento quello che traspare dalla…
Puntare i piedi non serve. Cosa insegna la piroetta del M5S su Tria
È facile prevedere che nella sua lunga e prestigiosa carriera accademica, Giovanni Tria non sia mai stato apostrofato così duramente. Nemmeno quando era un giovane assistente universitario alle prese con il potere assoluto dei baroni universitari. Perché anche allora regnava un certo fair play. Parole zuccherine, anche quando si trattava di mettere in riga i propri collaboratori. Alla veneranda età…
Paolo Savona dice bene ma certi media lo equivocano. Chissà perché...
A Paolo Savona sembra essere riservato un triste destino. Quello della generale incomprensione da parte dei media che registrano le sue parole. Ma così facendo, cercano di interpretare un presunto significato recondito, stravolgendone il segno. Era capitato a proposito dell’euro, inserendolo d’ufficio nel pantheon degli oppositori irriducibili della moneta unica. Capita ancora una volta mutando il segno delle sue valutazioni…
Il debito pubblico, il contratto e Bruxelles. Il rebus di Giovanni Tria
Dopo la svolta, che nelle elezioni del 4 marzo, ha innescato il grande cambiamento, c’è un tema che dovrebbe interessare tutte le forze politiche. E che, invece, è stato sostanzialmente rimosso. Occultato in un tran tran, tanto di governo, quanto di opposizione, che non lascia ben sperare. E che rischia di essere l’incubatrice di una prossima crisi. Inevitabilmente più virulenta. Il…
Il contratto di governo è in mano a Matteo Salvini. Ecco perché
I primi cento giorni del governo Conte dovrebbero segnare la fine della sua luna di miele. Almeno stando ad una tradizione sociologica consolidata. Ma l’Italia non sono gli Stati Uniti. E questa fase, particolarmente complessa, non risponde ai canoni della tradizione. Per cui ogni valutazione diventa difficile, se si rimane nel solco dell’esperienza passata. Da un punto di vista operativo,…