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Gianluca Zapponini About Gianluca Zapponini

Gianluca Zapponini, romano dal 1985, giornalista professionista dal 2016, papà di una bimba e gran goloso di notizie. Nel 2010 fresco di laurea di Scienze Politiche sono approdato a Milano Finanza, per restarci oltre 4 anni. Quotate, mattone, giochi, una spruzzata di politica ma soprattutto tanta tanta finanza pubblica. Poi il passaggio dalla carta stampata all'agenzia finanziaria MF-DowJones e infine l'arrivo a Formiche.net.

Dalla California l'industria dell'auto rifila un ultimo schiaffo a Trump

Dopo il dietrofront di General Motors, a novembre, anche Fca, Toyota e altri grandi costruttori tolgono l’appoggio alla battaglia legale intrapresa dall’ex presidente per togliere alla California le competenze sui limiti alle emissioni di Co2

covid

Dimenticare l'austerity tedesca. Sarà questa l'eredità di Merkel?

Dopo una sospensione solo temporanea causa pandemia, nel partito di Angela Merkel si apre la discussione sulla cancellazione del freno al deficit dalla Costituzione. Per l’Ue ci sarebbe un nuovo modello e per il Patto di Stabilità sarebbe forse la fine

Yellen, ma non solo. Ecco chi tifa per Gualtieri (ancora) al Mef

Ieri la prima telefonata ufficiale tra il ministro dell’Economia e il segretario al Tesoro Usa, Janet Yellen, mentre infuria la battaglia politica intorno a Via XX Settembre. La sintonia c’è, ma l’ex europarlamentare può contare anche sul sostegno di Confindustria e dell’Europa. E, forse, dei mercati

 

Derivati, si riparte. La Cassazione salva Morgan Stanley. Ma non il Mef

La suprema Corte ribalta in parte le precedenti decisioni. Per le operazioni sui derivati tra il 2011 e il 2012 con la banca americana la Corte dei conti dovrà rifare da capo il processo agli ex dirigenti del ministero dell’Economia. Mentre Morgan Stanley esce definitivamente di scena

Sanità, Sud e riforme. Cosa manca nel Recovery Plan secondo Paganetto

La politica cincischia, ma l’Europa ci chiede progetti e riforme, non una lista della spesa che non porterebbe ad alcuna crescita. Conte Ter o no, ecco da dove partire. Il documento del Gruppo dei 20 firmato dal presidente della Fondazione Economia Tor Vergata

La crisi? No problem, purché non si voti. Report Credit Suisse

Andare alle elezioni sarebbe un regalo ai sovranisti, qualunque soluzione a monte del voto è gradita. Per fortuna le urne non sembrano essere un’opzione. Per questo i mercati sono tranquilli

Tesla macina utili ma non vendendo auto. Un "dettaglio" che rischia di farla implodere?

Nel 2020 l’azienda delle auto elettriche guidata dall’imprenditore sudafricano ma naturalizzato statunitense ha chiuso con 721 milioni di utili, dopo perdite per quasi 900 milioni. Più che delle vendite, merito dei crediti ambientali ceduti per milioni di dollari a quei costruttori che non rispettano i parametri di emissioni di Co2. Un Eldorado che, presto o tardi, finirà

Il Recovery Fund è un treno che passa una volta sola. Firmato De Romanis

Non è questione di Conte o non Conte. Il punto è che l’Europa, la Bce e persino i mercati hanno scommesso sull’Italia. Tra due mesi bisogna mandare a Bruxelles un piano credibile, non c’è tempo per i giochini di palazzo. Serve un governo forte e credibile per riuscire a salire su un treno che non passerà più

Dove si giocherà la partita tra Conte e i mercati. Il commento di Broggi

Ieri una risalita dello spread di dieci punti base che accende la spia della fiducia verso il nostro Paese e il suo governo. Danilo Broggi, advisor di fondi di investimento esteri e nazionali spiega perché è un segnale che la politica non deve ignorare

Lo Stato dentro Stellantis non è una cattiva idea, anzi. Parola di Misiani

Intervista al viceministro dell’Economia: ma quali spettatori della partita, abbiamo seguito gli sviluppi della fusione e garantito a Fca un prestito da 6 miliardi. E comunque un ingresso dello Stato in Stellantis non va escluso, a patto che sia una scelta di politica industriale. I nostri asset strategici? Una priorità difenderli

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