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Gianluca Zapponini About Gianluca Zapponini

Gianluca Zapponini, romano dal 1985, giornalista professionista dal 2016, papà di una bimba e gran goloso di notizie. Nel 2010 fresco di laurea di Scienze Politiche sono approdato a Milano Finanza, per restarci oltre 4 anni. Quotate, mattone, giochi, una spruzzata di politica ma soprattutto tanta tanta finanza pubblica. Poi il passaggio dalla carta stampata all'agenzia finanziaria MF-DowJones e infine l'arrivo a Formiche.net.

Il governo rispolvera le privatizzazioni. Ma ai mercati non basta

Barra dritta e niente ripensamenti. Se l'Europa vuole lo scontro con l'Italia, o viceversa, poco importa, scontro sia. Le previsioni non sono state smentite, il governo di Matteo Salvini e Luigi Di Maio non ha cambiato di una virgola la sostanza della manovra. Semmai vi ha inserito alcuni cuscinetti, tanto per addolcire l'impatto sulla Commissione. Per esempio le privatizzazioni, totem…

Tim, la rete, Open Fiber e il rebus francese. L'analisi di Mucchetti

Il giorno dopo l'addio, non senza veleni, di Amos Genish a Tim (il manager israeliano è stato messo in minoranza dai consiglieri espressione del fondo Elliott), il futuro delle telecomunicazioni in Italia è avvolto dalle domande. I tempi per una società della rete, che Genish voleva a patto che rimanesse sotto il controllo dell'ex Telecom non trovando però la sponda di Elliott, sono…

Tim, Elliott vince e Vivendi perde. Adesso la società della rete con Open Fiber

Calma e sangue freddo, nell'attesa di un nuovo timoniere. La giornata non è di quelle facili per Tim, dopo la sfiducia di questa mattina al ceo Amos Genish, messo all'angolo in cda di buon mattino, dopo giorni di voci rincorse su possibili cambi al vertice. Il nuovo amministratore delegato, se tutto andrà bene, arriverà nel fine settimana, in tempo per…

tav

Vi spiego perché con la Tav l'Italia si gioca il futuro. Parla Licia Mattioli

Per dirlo Luigi Di Maio che sì, quella piazza a Torino va ascoltata, vuol dire che non è stato tutto inutile. Certo, il co-azionista di governo ha corretto subito il tiro: no, la Tav, la linea Alta velocità Torino-Lione, non va fatta perché i soldi vanno spesi in altro modo. Ma un pizzicotto dentro l'esecutivo gialloverde l'hanno sentito sicuramente. Troppo…

Qualcuno compra ancora il nostro debito. Ma la crescita rimane un miraggio

La buona notizia è che c'è ancora qualcuno all'estero che compra il nostro debito sovrano, prestandoci parte dei denari necessari a mandare avanti il Paese. Quella cattiva è che ancora una volta si leva una voce critica verso la legge di Bilancio, quella dell'Istat. Chi, cioè, ha il compito di fare i conti dentro e fuori le tasche del governo,…

L'Upb svela il rebus sulle pensioni. Ecco il calcolo

Andare in pensione prima ma con meno soldi in tasca. A qualcuno piacerà, a qualcun altro no. Di sicuro questo pomeriggio l'Ufficio parlamentare di Bilancio ha fatto due conti sulla cosiddetta quota 100, l'escamotage sulle pensioni per chi vuole abbandonare il lavoro prima della scadenza naturale, fino a 62 anni di età e con 38 anni di contributi. I tecnici dell'Upb coordinati dal presidente…

Lo spread vincerà. E il governo dovrà cedere. Parla Stefano Micossi

Quando si dice il bello deve ancora arrivare. Difficile pensarlo quando c'è Bankitalia che in un numeretto riassume il danno collaterale di mesi di scontro con Europa e mercati: 1,5 miliardi di euro. Si tratta della spesa per maggiori interessi a carico della collettività, sostenuta fin qui per permettere allo Stato di collocare il proprio debito presso i grandi investitori esteri.…

Da Tria una constatazione: Europa e Italia parlano due lingue diverse

A quattro giorni da l 13 novembre, giorno in cui l'Italia dovrebbe presentare una versione della manovra a prova di Patto di stabilità (qui l'articolo di ieri), Giovanni Tria aveva davvero poco scelta. Anzi, per la verità non ne aveva affatto. Difendere l'attuale impianto della legge di Bilancio, senza se e senza ma. A tutti i costi. Anche perché se…

L'Ue suona il campanello: l'Italia è fuori dal Patto di stabilità. E adesso?

Non c'era bisogno che lo dicesse la Commissione europea che sì, l'Italia non cresce e non crescerà. Cioè, la seconda manifattura europea, la settima economia mondiale ultima nel Vecchio Continente alla voce pil. Finissero qui i problemi, ci si potrebbe concentrare per bene sul problema crescita e magari limitarsi a qualche aggiustamento in manovra (entro il 13 novembre Bruxelles attende…

Manovra, la procedura di infrazione non è il male assoluto. Parla Scandizzo

Non è il momento dello sconforto al ministero dell'Economia. Anzi. Il giorno dopo lo strano vertice europeo dei ministri delle Finanze (qui l'articolo di ieri), con il ministro Giovanni Tria che ha abbandonato anzitempo i lavori, saltando anche l'incontro con la stampa, c'era più di un motivo per credere che le cose tra Roma e Bruxelles si stessero mettendo male.…

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