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Gianluca Zapponini About Gianluca Zapponini

Gianluca Zapponini, romano dal 1985, giornalista professionista dal 2016, papà di una bimba e gran goloso di notizie. Nel 2010 fresco di laurea di Scienze Politiche sono approdato a Milano Finanza, per restarci oltre 4 anni. Quotate, mattone, giochi, una spruzzata di politica ma soprattutto tanta tanta finanza pubblica. Poi il passaggio dalla carta stampata all'agenzia finanziaria MF-DowJones e infine l'arrivo a Formiche.net.

Virus russo per la Cina. Ora anche le grandi banche del Dragone hanno un problema

In Russia le insolvenze sui prestiti sono ormai all’ordine del giorno. Ma anche in Cina i grandi istituti hanno un problema non da poco. I consumi interni sono al palo, mentre Pechino pensa solo ad aggredire i mercati esteri. E così la domanda di credito precipita

Brava Italia ad anticipare la fine della dipendenza europea dalla Cina. Parla Pelanda

Estromettere i componenti cinesi dalle aste per gli incentivi al fotovoltaico vuol dire aver gettato il cuore oltre l’ostacolo e mandato un chiaro segnale a chi in Ue ancora tentenna: ridurre la dipendenza dalla Cina è possibile. Ma a un patto. Intervista all’economista e saggista, Carlo Pelanda

La Russia ha scherzato su Bitcoin. La retromarcia del Cremlino

Solo poche settimane fa il primo e strombazzato progetto pilota con Sberbank, per l’emissione di bond ancorati al valore dei criptoasset, anche per movimentare capitale sfuggendo alle sanzioni. Ora però qualcuno deve aver cambiato idea e dalla Bank of Russia è arrivato il niet

Prima i prestiti-trappola, ora manifattura a buon mercato. Il nuovo dominio cinese dell'Africa

Il modello cinese basato sulle esportazioni aggressive, a discapito dei consumi interni, miete un’altra vittima. I Paesi africani sono ormai inondati di prodotti a basso costo made in China. Una nuova forma di colonialismo, dopo la stagione dei finanziamenti tossici

Tutti i dettagli sul maxi impianto Rheinmetall in Bassa Sassonia

Il gruppo tedesco, tra i maggiori produttori di armi nel Vecchio continente, inaugura in Bassa Sassonia uno stabilimento destinato a diventare uno dei più grandi siti al mondo. Proprio nel giorno in cui, da Rimini, Giorgia Meloni ha rilanciato l’indipendenza dell’Europa nel campo della Difesa

Casa, fisco e nuova Europa (nel segno di Draghi). La prima di Meloni premier a Rimini

La premier al suo esordio al Meeting da quando guida il governo. Draghi ha ragione, basta dormire in piedi, l’Europa corre veloce verso l’irrilevanza. Ora fare meno ma fare meglio e porre fine alla dipendenza industriale con gli Stati Uniti. Ceto medio al centro dell’agenda, la vera arma contro la crisi demografica è la casa. E la pace in Ucraina è ancora possibile

Niente petrolio per Mosca. India e Ucraina lasciano a secco Putin

L’India è insieme alla Cina uno dei maggiori importatori di greggio russo. Con ogni probabilità ridurrà la domanda giornaliera di oro nero, provocando un piccolo buco nelle entrate del Cremlino. Ma anche a Ovest si mette male, con le raffinerie sotto il tiro dell’Ucraina che lasciano l’ex Urss senza carburante. E così Mosca finisce in una morsa micidiale

Sulle Terre rare Trump avvisa Pechino. Guai a toccare le aziende Usa

Il Dragone, padrone del grosso delle terre rare sparse per il globo, deve continuare a garantire le sue forniture alle aziende statunitensi, nell’attesa che Washington si sganci dagli approvvigionamenti del Dragone. Altrimenti ci sarà una nuova raffica di dazi

Senza nucleare non c'é né futuro, né sicurezza. La sfida energetica del governo

Dal Meeting di Comunione e Liberazione in Romagna il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin invita ancora una volta a fare i conti con la realtà. La domanda di elettricità aumenterà in modo esponenziale e tutte le pale eoliche e i pannelli fotovoltaici del mondo, unitamente al gas, non basteranno. Per questo sull’atomo occorre procedere spediti

Arrendersi (alla Cina) mai. Sulle batterie l'Europa ha ancora le sue carte da giocare

Poche settimane fa la cessione dell’ex speranza continentale di ridurre le importazioni di batterie dal Dragone, aveva fatto pensare a una resa industriale imminente. Invece no, dalla Norvegia arriva una possibile alternativa. E così l’Ue può ancora fermare Pechino

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