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Giovanni Tria About Giovanni Tria

Professore ordinario di Economia politica all’Università di Roma Tor Vergata. Esperienze professionali: Co-direttore Master in Economia dello Sviluppo e Cooperazione Internazionale - Didattica e Ricerca - Università degli studi "Tor Vergata". Direttore CEIS (Center in Economics and International Studies) - Università degli studi "Tor Vergata". OECD - Membro dell'"OECD Innovation strategy expert advisory group" and Vice Chair "Committee for Information, Computer and Communication Policy (ICCP)". OIL - Membro del Consiglio di Amministrazione - Organizzazione internazionale del Lavoro. Presidente della Scuola nazionale dell'amministrazione

Dopo l'Ue, l'Asia. Giovanni Tria legge i piani (economici) di Biden

La tregua sui dazi fra Ue e Usa è solo una puntata all’interno della vera guerra commerciale fra Washington DC e Pechino. L’obiettivo di Biden non è tanto il contenimento della Cina quanto la revisione (occidentale) delle regole della globalizzazione. L’analisi di Giovanni Tria, già ministro dell’Economia, professore di Economia politica presso l’Università di Roma Tor Vergata

Il modello Genova è (davvero) replicabile? La riflessione di Tria

Di Giovanni Tria

Gli investimenti pubblici in Italia sono ancora, come percentuale del Pil, di circa un terzo inferiori al livello precedente la crisi finanziaria ed economica del 2008. La loro discesa si è fermata lo scorso anno ma, nonostante le disponibilità di bilancio, non c’è stata la ripresa attesa. I motivi sono quelli consueti: stanziamenti finanziari senza progetti; progetti che quando ci…

I suggerimenti di Tria (possibile ministro dell'Economia) a Di Maio e Salvini

Un programma di governo sul quale costruire un’alleanza politica in grado di ottenere la fiducia parlamentare è qualcosa di diverso da un programma elettorale, ma non di molto. Si indicano le direzioni di marcia, i provvedimenti chiave, le priorità. Così sembra essere il programma economico, di cui si conoscono ancora solo le indiscrezioni al momento di scrivere, contenuto nel “contratto…

investimenti

Perché Di Maio e Salvini devono concentrarsi sulla​ politica industriale. L'opinione di Tria

Un programma di governo sul quale costruire un’alleanza politica in grado di ottenere la fiducia parlamentare è qualcosa di diverso da un programma elettorale, ma non di molto. Si indicano le direzioni di marcia, i provvedimenti chiave, le priorità. Così sembra essere il programma economico, di cui si conoscono ancora solo le indiscrezioni al momento di scrivere, contenuto nel “contratto…

Sui dazi la Cina non punta a una guerra commerciale

La notizia che la Cina ha presentato una denuncia contro i dazi americani su acciaio e alluminio alla World Trade Organization per violazione delle norme sul commercio internazionale è la conferma che essa non vuole seguire gli Stati Uniti sulla strada di una guerra commerciale. Almeno fin quando è possibile, l’interesse cinese è quello di mantenere il contenzioso in un…

La politica economica del centrodestra? Promette un maggior rigore di bilancio

I programmi elettorali hanno quasi sempre due componenti. La prima componente è quella dell’enumerazione di un numero più o meno grande di proposte specifiche, più o meno dettagliate, che sono dirette essenzialmente a catturare il consenso delle varie categorie di elettori agendo sul loro interesse particolare. L’altra componente è quella che riguarda il quadro generale di politica economica, sociale e…

Vi spiego la competizione truccata in Europa che favorisce la Germania

Il 27 dicembre, Giorgio La Malfa e Paolo Savona hanno pubblicato sul Corriere della Sera un articolo di commento a una intervista di Fubini all’economista tedesco Clemens Fuest (Corriere della Sera del 16 dicembre) che sosteneva l’ineluttabilità dell’uscita dell’Italia dall’euro. La Malfa e Savona sostanzialmente rispondono che il governo italiano dovrebbe reagire sostenendo che è la Germania che dovrebbe uscire…

Pier Carlo Padoan, legge di stabilità

Idea utile per un fisco sviluppista in vista della Legge di stabilità

Sulle scelte di politica fiscale che verranno incorporate nella prossima legge di stabilità è inutile discutere o polemizzare, perché queste scelte ancora non ci sono, o se ci sono non si conoscono. Tuttavia si può dibattere sulle ipotesi in campo, perché dall’analisi di queste ipotesi dovrebbero scaturire le scelte (se ancora come crediamo non sono definite). In linea generale due…

Ecco i numeri che spiegano un po' la Brexit e la crescita anemica dell'Eurozona

A due settimane dal voto britannico sulla Brexit è forse utile ancorare le riflessioni a dati oggettivi. Dal 2009, cioè dal tonfo dovuto alla grande crisi, al 2015 il Pil del Regno Unito è aumentato del 12,5 per cento. Nello stesso periodo, la zona euro è cresciuta in termini di Pil del 5,1 per cento. Secondo le previsioni del Fondo monetario…

Perché da economista non mi convincono le stime di Confindustria sul referendum costituzionale

Sembra che la Brexit non abbia insegnato nulla. In particolare, non ha insegnato nulla lo spettacolo dei due fronti contrapposti, il fronte dell’exit e il fronte del remain, intenti a presentare, ciascuno per la propria parte, scenari catastrofici (non provati) in caso di vittoria del voto avverso. Ora la storia rischia di ripetersi in Italia in vista del referendum costituzionale.…

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