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Meritocrazia? Sì, grazie. La scuola prenda esempio dal calcio

Se nel sistema calcistico il principio del voto in pagella non conosce crisi, alimentato com’è dal consenso totale da parte dell’opinione pubblica appassionata, invece nel mondo della scuola il voto in pagella da tempo è diventato più blasfemo ed esecrabile di una bestemmia sull’altare. Il commento di Giuseppe De Tomaso

La deificazione di Maradona non teme il nuovo Messi(a)

Pur essendo più immarcabile e più produttivo di Maradona, il dominatore di Qatar 2022 non salirà mai sulla cima dell’Olimpo degli dei. Non sarà mai un Giove onnipotente, cui gli si perdoneranno capricci e stravaganze, peccati e prepotenze, atteggiamenti indifendibili e stili inconcepibili. Resterà, nel migliore dei casi, un dio minore

Politica e affari, una dieta di Stato per ridurre i tentacoli. Scrive De Tomaso

Servono buone istituzioni, più che buone intenzioni, per moralizzare la politica. Ma le buone istituzioni non si creano senza le buone intenzioni. Un circolo vizioso ancora senza via d’uscita. L’opinione di Giuseppe De Tomaso

Il paradosso delle multe a due o a tre velocità. I dubbi di De Tomaso

Lasciamo perdere le multe maggiorate per chi dichiara redditi più alti. Semmai bisognerebbe premiare quest’ultimi con un riconoscimento sociale, non bollarli con uno stigma infamante, o penalizzarli con salassi di ogni tipo. Invece, sembra irresistibile la tentazione di perseguitare i buoni, di disincentivare la trasparenza. Fino a quando durerà questa tendenza, anche sul terreno delle infrazioni, a fare cassa sempre e soltanto con i soliti noti?

Il fascino travolgente dell’editoria. Domani è sempre un altro giorno

Giuseppe De Tomaso, già direttore della Gazzetta del Mezzogiorno, ha letto l’ultimo libro di Gian Arturo Ferrari, per lustri e lustri ai vertici del ramo librario nelle più prestigiose case editrici, dal titolo “Storia confidenziale dell’editoria italiana” (362 pagine, Marsilio editore, 19 euro)

Social & istituzioni. Gli appunti di Giorgia secondo De Tomaso

Meloni ha fatto bene ad aprire questo canale diretto con il popolo del web. I sondaggi la premiano. Le opposizioni la agevolano. I mercati le stanno concedendo fiducia. Potrebbe davvero nei suoi primi cento giorni al governo incidere con riforme di struttura, per usare un lessico d’antan, sfidando pure l’esercito del web. Lei ha detto che lo farà, che la smania del consenso non la condizionerà, anzi. Bene. Il commento di Giuseppe De Tomaso

Intellettuali e politica, quante resistenze sulle riforme liberali. Scrive De Tomaso

Di Giuseppe De Tomaso

Se la Gran Bretagna venne svegliata dalle politiche thatcheriane, l’Italia si ritrovò migliorata grazie alle riforme liberalizzatrici targate Nino Andreatta (1928-2007), per citare il più determinato tra i nostri. Finale. Servirebbe riscoprire la lezione di quegli anni, anche a costo di affrontare la reazione degli intellettuali più recalcitranti. Il commento di Giuseppe De Tomaso

Povertà, lavoro e Rdc. Distorsioni e scomode verità secondo De Tomaso

Di Giuseppe De Tomaso

Se un reddito di base per chi non ha possibilità di lavorare è stato teorizzato anche da alcuni dei padri nobili del liberismo, è vero che il Reddito di cittadinanza così come strutturato ha creato, in Italia, delle distorsioni. E allora cercare nuove soluzioni è necessario

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