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Guido Mattioni About Guido Mattioni

Guido Mattioni è udinese per nascita (1952), milanese d’adozione e cittadino onorario di Savannah, la località americana dove ha ambientato Ascoltavo le maree (Ink, 2013), romanzo d’esordio (quattro ristampe) adottato dalla Georgia State University di Atlanta come testo nei corsi di Italiano. La versione inglese - Whispering Tides - ha vinto la sezione Multicultural Fiction ai Global Awards 2013 di Santa Barbara, California. Da giornalista (iniziò con Indro Montanelli) ha lavorato nei quotidiani e nei periodici ricoprendo quasi tutti gli incarichi: cronista, caporedattore, vicedirettore e inviato speciale in tutto il mondo, in particolare negli States, dove ha ambientato anche il suo secondo romanzo, Soltanto il cielo non ha confini (Ink, 2014), un intreccio di sogni e drammi lungo il confine caldo tra Usa e Messico. A fine giugno 2015 sarà in libreria Conoscevo un angelo (Ink), la sua terza storia made in Usa dedicata ai milioni di americani in perenne movimento da uno Stato all’altro. Guido è sposato con Maria Rosa, oncologa.
pechino

La frana in Cina è anche il simbolo di un'idiozia suicida

C’è qualcosa di tragicamente simbolico nella biblica frana che ieri in Cina, nella regione di Shenzhen, ha sepolto in pochi attimi i capannoni di una zona industriale, decine di palazzi abitati dalla gente che ci lavorava e un numero ancora imprecisato di vittime. Fermiamoci a pensare: a venire giù è stata la collina artificiale creata con la terra dei massicci…

Bruxelles, da "non luogo" a capitale del terrore

Era una strana città, Bruxelles. Di norma, non ne parlava mai nessuno. Non ce n’era motivo. Non ne conservavi nemmeno gran memorie del cuore, perché se ti dovevi innamorare era più facile che tu cercassi di farlo accadere a Parigi dove, come canta Paolo Conte, potevi lasciar fare a un albergo “ormai così vicino, così accogliente, dove va a morir…

Mario Cervi, il ragazzo che non si stancava di sorridere

Quando, nei giornali di una volta, ti chiedevano di scrivere un articolo per commemorare un collega appena scomparso, la prima cosa da fare era una corsa giù in archivio, di norma in un sottoscala, alla ricerca di ritagli e articoli per documentarti. Sì, perché c’è stato un tempo in cui l’archivio era fatto di pezzi di giornale ingialliti che gonfiavano…

Vi racconto l'anarchica genialità di Elio Fiorucci

E' morto Elio Fiorucci. Aveva 80 anni, e per quelli della mia generazione fu un'icona dei tempi gloriosi in cui Milano andava al tempo della "Swinging London", quella dei Beatles e di Mary Quant, ma aveva anche il gusto croccante e succoso della Big Apple, come veniva chiamata allora New York, capitale del mondo. Proprio lì dove Elio aveva avuto…

La Grecia, il 4 luglio e la Costituzione europea. Pensieri (amerikani) in libertà

Premetto: chiamatele, se volete, banali coincidenze. Potete anche definire queste mie - fate pure, ci mancherebbe! - considerazioni in libertà, di quelle che agli occhi di molti lasceranno insomma il tempo che trovano. Ma questo non è e non vuole essere un pezzo politico, né tantomeno di taglio macroeconomico. Al massimo è qualcosa che affido a un “sentiment”, lasciandolo galleggiare…

La Gabbia, l'audience e il cattivo gusto

Scriveva Indro Montanelli: “Un giorno dissi al cardinal Martini: ma non si può scomunicare la televisione, non si possono mandare al rogo un po’ di quelli che la fanno?”. Ieri sera, spegnendo inorridito la tv, il pensiero mi è corso a questa frase dell’antico Maestro e primo direttore. Citazione che sarebbe attribuibile a lui anche senza dirlo, perfino priva di…

Ho visto Orco 2.0, il mostro che s'aggira tra Facebook e Twitter

Possiamo anche darle un nomignolo tecnologico, tanto per renderla moderna, chiamandola magari 2.0. Ma rimane il fatto che sia una brutta aria, quella che ormai da diverso tempo si sente tirare online. Volendola chiamare con il suo vero nome, altro non è che un gran fetore. Arriva accompagnato da folate d’intolleranza, refoli di violenza, spifferi di razzismo, tutti mostri riassumibili…

Salvini, Boldrini e la Retorica che nutre la Paura sugli immigrati

Rileggevo, ieri, un bellissimo pensiero di Martin Luther King: “Un giorno la paura bussò alla porta. Il coraggio andò ad aprire e non trovò nessuno”. E come spesso capita, quando mi riabbevero alla profonda saggezza non-violenta del reverendo di Atlanta, ho avuto una sorta illuminazione. Sono stato riportato di colpo in Italia, a ottomila chilometri di distanza dalla capitale georgiana. Ho…

Che cosa (non) penso di Matteo Salvini

Non sono leghista. Di più: non ho mai votato Lega. Ma per ragioni di lavoro, nei tanti anni in cui ho lungamente battuto il marciapiede della professione giornalistica, ho seguito questo movimento molto da vicino. L’ho fatto con quell’istintiva curiosità che, come raccomandava Montanelli a noi, allora “garzoni di bottega”, è la prima dote che deve avere un giornalista. La…

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