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Perché Nvidia e Amd pagheranno il 15% dei ricavi agli Usa

Il presidente americano ha dato la scorsa settimana il via libera alle sue aziende per riprendere l’export di chip in Cina. Ma devono versare una quota dei ricavi al governo americano. Le stime prevedono che Washington incasserà oltre 2 miliardi di dollari, ma gli analisti avvertono che la decisione può aprire un precedente che mette in pericolo la sicurezza nazionale

Legami con la Cina? Da dove nasce lo scontro tra Trump e il ceo di Intel

Il presidente americano ha chiesto le dimissioni immediate dopo che un senatore conservatore ha accusato l’amministratore delegato Lip-Bu Tan di aver investito in passato in aziende tecnologiche di Pechino, alcune delle quali rifornivano l’esercito. Lui si dice estraneo ai fatti, ma la vicenda rischia di complicare i piani suoi e dell’azienda di cui è a capo

Dazi sui chip, Trump salva chi produce in America. Opportunità e rischi

Il presidente americano ha annunciato tariffe di circa il 100% per tutte le aziende che esportano i loro semiconduttori negli Stati Uniti. Le grandi esentate al momento sono Apple e Tsmc. Resta da vedere l’impatto della mossa sul lungo periodo, ma c’è chi osserva che il tycoon ha segnato un autogol e, allo stesso tempo, ha dato un assist alla Cina

Anche Pechino ha difficoltà con l’autonomia sui chip. Ecco quali

Il governo di Pechino sta spingendo per megafusioni tra le aziende affinché la catena dei semiconduttori sia più uniforme e si possano creare dei talenti nazionali. Ma ci sono dei problemi legati alle incomprensioni tra le aziende che rallentano il processo

Nel boom di Palantir c'entra anche Trump. Ecco perché

L’enorme incremento dei profitti registrato nel secondo trimestre ha portato la società di Denver a rivedere in positivo le stime iniziali. Il successo è sotto gli occhi di tutti, sebbene qualcuno sia convinto che si tratti di un momento di passaggio che si andrà inevitabilmente a sgonfiare. Forse sì, ma è anche una conseguenza dell’impatto dell’AI e delle politiche di Donald Trump, che con il suo One Big Beautiful Bill Act ha dato un grande impulso a tutto il comparto delle start-up che lavorano con la Difesa

La Cina aumenta l'hacking contro gli Usa. E lo spionaggio c'entra fino a un certo punto

Pechino non arresta le sue operazioni per infiltrarsi all’interno dei sistemi sensibili americani. Quello cinese non è uno spionaggio volto solamente a rubare informazioni riservate, ma anche per sfruttare le vulnerabilità delle infrastrutture critiche statunitensi e controllarle quando servirà

AI Act, al via la seconda fase. Breve excursus di una legge ambiziosa

Il 2 agosto rappresenta il secondo passo previsto dalla legislazione, la prima al mondo con cui si intende regolare l’intelligenza artificiale. Entreranno  in vigore le norme e gli obblighi pensati per i modelli di intelligenza artificiale, mentre gli Stati membri dovranno comunicare a Bruxelles la propria Autorità nazionale di controllo che sarà responsabile della messa in pratica della legge

La Cina chiama a rapporto Nvidia. Nuova escalation all'orizzonte?

Il colosso americano dovrà probabilmente rispondere del fatto che nei suoi semiconduttori H20 sono presenti tecnologie di geolocalizzazione e di disattivazione da remoto. Proprio il mese scorso Donald Trump aveva concesso il via libera alla ripresa delle spedizioni, convinto dal ceo Jansen Huang. Da vedere come questa mossa impatterà nelle relazioni tra le due sponde del Pacifico

Tesla-Samsung, perché l'accordo sui chip fa contenta l'America

I due colossi hanno chiuso una partnership sui semiconduttori da 16,5 miliardi di dollari. L’azienda sudcoreana provvederà per i prossimi 8 anni a fornire i suoi AI6 alla società di Elon Musk attraverso un nuovo stabilimento in Texas, provando così a lasciarsi alle spalle il momento negativo che le accomuna. Rispondendo anche ai desiderata di Donald Trump, che vuole rendere gli Usa l’avanguardia tecnologica mondiale

L’America innova, la Cina replica, l’Europa regolamenta. La lettura di Alec Ross

Il docente della Bologna Business School e autore offre il suo giudizio sulle questioni tecnologiche presenti nell’intesa commerciale tra Usa e Ue, il cui risultato è sbilanciato a sfavore di Bruxelles, criticando fortemente il modus operandi europeo che, con la troppa burocratizzazione, sta soffocando in primis il suo sviluppo

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