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Libano, i cristiani bocciano nelle urne lo scontro di civiltà

Da Beirut viene respinto il paradigma anti-sunnita che in questi anni è stato proposto in Siria, Iraq, Libano: un paradigma che faceva degli arabi cristiani i sostenitori di una disegno funzionale alla teoria dello scontro di civiltà

Libano, la disfatta del presidente Aoun

Il presidente maronita ha perso perché il suo settennato presidenziale si sta concludendo con la morte del Paese, cominciata con l’esplosione del porto. Ma i libanesi con questo voto hanno dimostrato di non voler far morire la loro terra. Se il papa andrà in Libano dopo l’estate saprà certamente che gli eletti della società civile sono i deputati con cui cercare un dialogo privilegiato per inventare un domani per il Paese

Una vita straordinaria. Cristiano legge la canonizzazione di De Foucauld

Charles De Foucauld, un testimone straordinario che sconfigge quella trasformazione del comando evangelico all’amore fraterno limitandolo ai proprio correligionari. Come se fuori dalla vera fede ci fosse una falsa umanità che rifiuta il vero Dio. L’analisi di Riccardo Cristiano

L’idea “bergogliana" di Signorile sulla pace in Europa

L’ex vice segretario del Partito Socialista italiano sembra voler dare un’anima ai pacifisti, indicando un percorso che non vuole dividere, ma unire, e leggere in termini europei una visione che a Riccardo Cristiano sembra in sintonia con quella di Francesco, e cioè di un campo per la pace ma non ideologico

Papa pro-Putin? La guerra siriana aiuta a capire

Si accende il dibattito se Francesco, anche sull’Ucraina, sia in realtà a favore di Mosca. Che ne discutano in molti, preoccupati delle sofferenze e della delusione che emerge dal cattolicesimo e dall’ortodossia ucraine, vittime di questa aggressione, mi ha interessato. Perché lo stesso è accaduto al riguardo della sorella maggiore, la guerra siriana. La riflessione di Riccardo Cristiano

Habermas, la guerra, i due estremismi e Francesco

Un saggio-articolo a firma di Jurgen Habermas sulla guerra in Ucraina è l’occasione per riflettere su noi stessi oltre che sul conflitto e sulla mediatizzazione, sulla vicinanza e l’angoscia che ne scaturisce. Mettendo tutto ciò a confronto con le parole e il pensiero di papa Francesco

Chi è il diavolo e perché ne parliamo sempre più spesso

L’articolo di padre Tiziano Ferraroni, intitolato “Il nemico della natura umana” che appare sul numero di Civiltà Cattolica in uscita sabato prossimo parla del diavolo partendo dalla spiritualità del fondatore dell’ordine del gesuiti, Ignazio di Loyola

Papa Francesco e la sua Chiesa globale, connessa con tutti i conflitti del mondo

Il papa nell’intervista rilasciata al Corriere della Sera non sposa una parte, come fa Kirill che nega l’invasione, non fa sconti a nessuno, tranne che agli ucraini, per i quali dimostra la necessaria comprensione, mentre molti chiedono loro solo di arrendersi. Andare prima a Kiev vorrebbe dire acuire il solco, andare prima a Mosca vuol dire cercare una via d’uscita per gli ucraini innanzitutto, ma anche per i russi, per tutti i russi

I cattolici e la guerra, l’urgenza di un’agenda comune

Al cattolicesimo italiano occorre urgentemente una bussola, o un’agenda. La possiamo trovare, allora, in quanto hanno affermato due importanti religiosi, il segretario di Stato cardinale Pietro Parolin e il direttore de La Civiltà Cattolica, padre Antonio Spadaro, e un noto intellettuale cattolico, l’ex presidente della Consulta, Giovanni Maria Flick

Cosa c'è dietro il no di Francesco all'incontro con Kirill

L’annuncio di Francesco non è una rinuncia, ma l’annuncio che il lavoro prosegue in attesa del tempo giusto: anzi, per costruirlo quel tempo

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